“Progetto per il successo formativo”: riparte la seconda annualità
Data: Lunedì, 07 febbraio 2011 ore 16:00:00 CET
Argomento: Redazione


Alcuni lo chiamano “progetto precari perché è stato pensato come soluzione al precariato, altri “progetto Leanza” nel nome dell’assessore regionale che lo ha promosso ed avviato nell’anno 2009 , ma il suo vero nome è “progetto per il successo formativo” se crediamo alla centralità dell’alunno e siamo convinti che tutto quel che facciamo a scuola per il bene e la crescita dei nostri ragazzi.
    L’assessore regionale Mario Centorrino ha mantenuto la promessa e, come aveva  già annunziato, il progetto riparte per la seconda annualità, essendo stato pensato e progettato come progetto biennale.
    Altre trecento ore di servizio formativo e didattico saranno dedicate ai ragazzi  disabili e  a rischio di marginalità sociale,  ai ragazzi difficili  che presentano carenze di apprendimento ai quali l’attività curricolare non riesce a dare lo specifico per i loro bisogni formativi e di apprendimento specie per l’insegnamento dell’italiano e della matematica.
Dai risultati e dagli esiti della precedente attività sono state evidenziate notevoli benefici per gli studenti  ed in molti hanno richiesto di continuare il lavoro iniziato putroppo in ritardo e concluso in fretta.
    I tempi, se la burocrazia non mette ostacoli, potrebbero consentire un avvio sereno e celere, in questa seconda parte dell’anno scolastico, tenendo anche conto dei gruppi già formati che potrebbero continuare le attività di recupero interrotte a novembre a  conclusione della prima annualità.
Tantissimi ragazzi  sono stati coinvolti, 1540 soltanto nella rete del CTRH del “Parini” di Catania e tutti con piena soddisfazione e convinzione hanno dichiarato di aver appreso tanto, di aver acquisito un metodo di studio, di aver maturato fiducia in se se stessi e sicurezza nelle relazioni sociali, di aver imparato cose che in classe negli anni precedenti erano poco comprensibili,
Le attività formative condotte, infatti,  nei piccoli gruppi con i  docenti di sostegno, di italiano e di matematica per ciascuna microrete, costituita da   due o tre scuole, continueranno ad  impegnare studenti ed operatori per trecento ore  in aggiunta all’orario ordinario delle lezioni ed ora viene anche autorizzato e consentito lo svolgimento di attività  formative anche durante l’orario scolastico.
Il progetto scaturito dall’Accordo stipulato tra il Ministero dell’Istruzione e  la Regione siciliana,  firmato a Roma  il 6 agosto  2009 è stato  messo in atto  con successo nelle nove provincie siciliane, contribuendo a dare una risposta formativa ai 20.984 disabili, ai 14.521 immigrati ed extracomunitari, e poi ancora 4.040 evasori dell’obbligo scolastico, diminuendo cosi il numero  degli studenti   che abbandonano  la scuola anche per il cattivo rendimento scolastico.
Al termine del progetto sarebbe opportuno verificare i dati di positività che l’azione didattica integrativa apporterà a beneficio della fascia debole della scuola siciliana e la riconferma dello stesso team di docenti , esperti e personale ATA potrà costituire una risorsa aggiuntiva a garanzia dell’efficacia del progetto stesso.
Anche per i docenti “esperti” l’esperienza di “lavorare a progetto”  costituisce un arricchimento della professionalità didattica nella certificazione dei risultati conseguiti.

Giuseppe Adernò
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