La protesta blocca le gite. E chi parte sceglie il mordi e fuggi
Data: Sabato, 05 febbraio 2011 ore 13:21:25 CET
Argomento: Rassegna stampa


Viaggi di istruzione, siamo alla resa dei conti. Negli scorsi mesi molti istituti avevano minacciato di annullarli per protestare contro i tagli dovuti alle riforme del ministro Gelmini e per contestare il taglio della diaria destinata ai prof anche in caso di viaggi all'estero (quella per le mete italiane era sparita da tempo).
Ora, a poche settimane dal periodo clou delle partenze (marzo-aprile), la minaccia sta prendendo forma: molti collegi dei docenti, soprattutto al Centro-Nord, hanno deciso di non portare fuori i ragazzi. La protesta è supportata anche dai sindacati Cobas e Gilda. In alcuni casi, comunque, non si parte anche solo per punire alunni che hanno portato avanti occupazioni troppo prolungate o burrascose.                      
 È successo, ad esempio, all'Istituto di via Salvini a Roma che comprende molte scuole, compreso l'ex liceo Azzarita, dove, durante le contestazioni studentesche, si sono verificati dei furti. Fra gli operatori del settore è già allarme: il fatturato è in calo. Ma i docenti proseguono a testa bassa. Chi parte, invece, punta al risparmio netto: sceglie il mordi e fuggi (mete vicine per pochi giorni) oppure il low cost 'spinto' a costo di raggiungere mete estere con pullman e traghetti per non prendere l'aereo.
NIENTE GITE, QUI SI PROTESTA - "Quest'anno le attività sono sospese a causa dell'occupazione- racconta Filomena Collarino, preside dell'istituto magistrale statale Vittorio Gassman di Roma- All'unanimità i docenti hanno deciso per non fare camposcuola, fermo restando la conferma per le uscite in città nell'ambito di attività già previste. I ragazzi non pagano l'occupazione, ma i danni che ha provocato e il fatto che a deciderla siano stati in pochi: serve rispetto per la volontà collettiva. Da questo provvedimento sono comunque esclusi i ragazzi delle succursali, visto che non hanno preso parte all'occupazione". Stessa musica all'Istituto Salvini di Roma. Anche all'Evangelista Torricelli, altro liceo capitolino, quest'anno non si parte.
Così al Volta di Torino dove, spiega la vice preside, Rossella Bernascone, "i docenti hanno deciso di bloccare le gite per dare un segnale di protesta contro il ministro dell'Istruzione e i suoi tagli che hanno pesato enormemente sulla didattica. I ragazzi sono dispiaciuti, ma hanno capito". A Campobasso è l'istituto Galanti a dire no alle gite per protesta sbandierando in astratto giusti principi di meritocrazia e ammodernamento ha, in concreto, solo operato tagli finanziari e ulteriori riduzioni dei livelli di efficienza del servizio pubblico scolastico. "I docenti dell’Istituto- si legge in una nota ufficiale della scuola- negli anni precedenti, pur non godendo dell’indennità di missione (Finanziaria 2006) né della copertura assicurativa per responsabilità verso terzi, hanno comunque accompagnato gli alunni nei viaggi d’istruzione e assolto all’'obbligo di vigilanza' che tale responsabilità comporta. Tale protesta è, quindi, finalizzata proprio alla difesa dei livelli minimi di diritto allo studio e, di conseguenza, degli interessi reali dell’utenza e delle famiglie medesime".
VIAGGI SI' MA LOW COST - Viaggi sì, ma low cost e mordi e fuggi. è l'imperativo seguito da chi parte. Con meno problemi, in genere, nei licei dove, soprattutto al classico, si continua ad andare in Grecia o all'estero. mentre negli istituti tecnico professionali, la cui popolazione spesso appartiene a ceti sociali più variegati. si scelgono opzioni 'casalinghe' o meno costose. "Siamo un liceo classico, riguardo la scelta ha prevalso soprattutto la Grecia- fanno sapere dal Manzoni di Milano- Altre classi andranno a Parigi, Monaco e Dachau. E a maggio abbiamo appuntamento fisso a Siracusa per le rappresentazioni teatrali. Il viaggio a scopo culturale è sempre valido". Al Majorana di Brindisi, istituto superiore tecnico con indirizzo anche liceale, chi va a Barcellona parte in pullman e traghetto per risparmiare un po'. "E ai meritevoli e ai meno agiati- spiega il preside, Salvatore Giuliano- offriamo un bonus per partire". All'istituto Meroni di Lissone i docenti stanno dando meno disponibilità a partire, così si preferisce il mordi e fuggi: uscite di 2-3 giorni per piccoli viaggi in Italia.     (da www.dire.it)

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