In arrivo il decreto: premio riservato al 75% dei docenti; i sindacati sollecitano la convocazione a
Data: Venerdì, 04 febbraio 2011 ore 09:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Non si
potrà premiare più del 75% degli insegnanti in servizio e sui siti
internet delle scuole in una apposita sezione denominata «Trasparenza,
valutazione e merito» dovranno essere indicati nomi, curricula e
importi erogati. Lo prevede la bozza di Dpcm relativo alla valutazione
degli insegnanti messo a punto dai ministeri dell'Istruzione e della
Funzione pubblica in attuazione della riforma Brunetta del pubblico
impiego.
Sul sito delle scuole bisognerà pubblicare anche tutti gli incarichi,
retribuiti e non, conferiti a dipendenti pubblici e privati. Altrimenti, paga il
dirigente scolastico che vedrà precludersi l'erogazione della
retribuzione di risultato.
Il testo, che si applica solo ai docenti e non anche al personale
amministrativo, secondo quanto riferito da viale Trastevere nel corso
di un incontro lunedì con i sindacati, sarebbe ora all'esame del
Tesoro.
Sul piede di guerra i sindacati, a cui il decreto, secondo quanto si
apprende, non è stato ancora consegnato.
Per Francesca Puglisi del Pd, si tratta di «un comportamento grave che
merita una interrogazione parlamentare urgente per spiegare cosa sta
accadendo». Domenico Pantaleo della Flc Cgil accusa il ministero
dell'Istruzione di negare, nei fatti, il confronto «su un provvedimento
delicatissimo che interviene sulla professionalità del personale
docente».
Rino Di Meglio della Gilda sollecita viale Trastevere a convocare al
più presto tutti i sindacati «per dare una completa e dettagliata
informativa sulla questione».
Critico anche Massimo Di Menna della Uil Scuola, che sottolinea la
necessità di un «confronto vero sulla specificità della scuola» in
grado di rappresentare sia il personale docente sia quello Ata e
soprattutto «di individuare modalità premianti che non siano di tipo
burocratico-amministrativo, ma rispettose della centralità didattica e
formativa del settore scuola».
La bozza di decreto non fissa tempi e modi di valutazione degli
insegnanti, ma rimanda il tutto a un altro provvedimento ministeriale
che dovrà individuare anche i soggetti materialmente preposti alla
valutazione.
Da indicare pure gli "obiettivi" che gli insegnanti dovranno
raggiungere per arrivare ai premi (riferiti a tutto l'anno scolastico),
tenendo conto, scrive il decreto, «dei risultati di apprendimento
declinati nelle indicazioni nazionali per il primo e il secondo ciclo,
del contesto di riferimento socio-culturale nel quale l'istituzione
scolastica opera e del piano dell'offerta formativa».
Sempre in tema di insegnanti, da segnalare la pubblicazione sulla
«Gazzetta Ufficiale» del 31 gennaio del regolamento sulla nuova
formazione iniziale dei docenti, firmato dal ministro Gelmini quasi
cinque mesi fa. Le norme entreranno in vigore il 15 febbraio. Per
diventare insegnante di scuola dell'infanzia e primaria è previsto un
corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico comprensivo di
tirocinio (a partire dal secondo anno di corso). P
er insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado occorre
invece un corso di laurea (triennale), un corso di laurea magistrale
(biennale) e un successivo anno di tirocinio formativo attivo.
Gli accessi saranno programmati in base al numero dei posti annualmente
disponibili.
Ilsole24ore.it
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