Il Presidente Regionale della Campania lascia l’ANP e sceglie la DIRPRESIDI
Data: Mercoledì, 02 febbraio 2011 ore 12:09:59 CET
Argomento: Sindacati


     Con Ciotola lasciano l’ANP tutti i soci della mozione congressuale che con lui hanno condiviso un percorso di azione sindacale che ha portato la Campania ad essere la regione di punta del sindacalismo professionale.
Dopo la Sicilia, il Lazio e la Puglia ora anche la Campania partecipa alla massiccia trasmigrazione dei quadri sindacali verso la DIRPRESIDI che, ormai, consolidata sul territorio nazionale, continuerà la battaglia per riaffermare nella categoria i valori da altri rilasciati, puntando, con altri strumenti e mezzi, all’obiettivo della perequazione interna ed esterna nel solco e nella tradizione che l’ha visto nascere nel lontano 1994, ora rivitalizzata all’interno della più grande confederazione della dirigenza pubblica, la CONFEDIR.
Continuerà dunque immutato l’impegno sindacale, con la competenza e la professionalità che ha contraddistinto tutto il gruppo di cui Ciotola è stato leader indiscusso, nella DIRPRESIDI dove  andrà a ricoprire un ruolo importante di vicepresidente nazionale insieme a Salvatore Indelicato. 
Vedremo chi e come si assumerà l’onere e la responsabilità di firmare il CIR della Campania che, come tutti gli altri CIR “a perdere” già firmati, sconta e patisce l’ennesima umiliazione e mortificazione per la categoria dei dirigenti scolastici.
Almeno Ciotola questa umiliazione non si è sentito di infliggerla alla Campania. 
La  difficile e coraggiosa scelta di Ciotola è stata accolta da un lungo applauso dai presenti che hanno ringraziato i dirigenti della DIRPRESIDI per aver avuto il coraggio di creare un sindacato alternativo e di soli dirigenti. “Eravamo disgustati, ci siamo sentiti traditi e svenduti con la sottoscrizione del CCNL nazionale e con la politica di appiattimento degli ultimi anni che ha solo danneggiato la categoria, ma non sapevamo dove andare. Grazie per averci offerto una nuova opportunità”.
Agli incoraggianti interventi dei presenti,  il presidente Fratta ha replicato esplicitando l’obiettivo primario della DIRPRESIDI: “Dobbiamo unire la tutta categoria in un’unica associazione senza presidenzialismi e monarchie assolute. Abbiamo bisogno di un’associazione di soci e per i soci, dove regni la democrazia; dove tutti gli  incarichi sono a termine (massimo due mandati); dove le decisioni vengano prese dalla Direzione Nazionale nella quale i rappresentanti delle singole realtà territoriali contano in base al numero dei soci. E’ impensabile che, per fare un esempio, il collega Enzo Ciotola, che da solo rappresentava oltre 1/3 della consistenza associativa, con circa mille iscritti, contasse tanto quanto chi ne rappresentava una decina”

In allegato il documento-manifesto letto da Enzo Ciotola in assemblea

Il resoconto della giornata

Si è tenuta a Napoli il 1 febbraio l’assemblea della Dirpresidi rivolta ai dirigenti scolastici della Regione Campania.
Ospiti della collega Daniela Salzano, che nella bella sala del “Froebeliano”  ha dato l’avvio ai lavori con il saluto di un piccolo alunno di terza elementare, ricordando a tutti noi la “mission” fondamentale che ispira la nostra azione professionale, si è tenuto un incontro che rilancia pienamente l’azione del Sindacato in Campania e sull’intero territorio Nazionale.
Davanti ad una sala gremita di colleghi il neo presidente regionale Marco Ugliano ha sottolineato l’esigenza di coprire il vuoto di rappresentatività sindacale che la “pentiade” costituita da ANP, CGIL, CISL, UIL e SNALS ha determinato in una categoria che non vede in alcun modo riconosciuto, nemmeno in minima parte, l’enorme impegno professionale al quale è quotidianamente chiamata. L’esempio più lampante di questa assoluta inefficacia sul piano della rappresentatività sindacale è stata fornita dalla sigla congiunta dell’ultimo CCNL di categoria, ancor più penalizzante ed umiliante di quelli che l’avevano preceduto.
Una situazione che si avverte  ancor più gravemente nella nostra regione, dove si prospetta un esito disastroso per il Contratto Integrativo Regionale con perdite secche sulla retribuzione di posizione e risultato che oscillano dai 3.000 ai 4.000 euro annui per la quasi totalità dei colleghi (solo quelli posizionati in terza fascia vedranno un aumento di circa 7 euro mensili!).
A questo quadro drammatico si aggiunge l’afonia del panorama sindacale per la scandalosa situazione in cui versa la scuola campana, priva di un Direttore regionale da oltre un anno in un contesto in cui anche l’azione delle amministrazioni locali penalizza ulteriormente un quadro già di per sé desolante. L’ultima “indecenza” è il mancato rinnovo da parte della Regione Campania dell’assicurazione contro gli infortuni scolastici degli alunni, una cosa passata nel silenzio generale e che non sembra fare scandalo a nessuno se non ai dirigenti delle scuole autonome.
I colleghi  Indelicato, Vice Presidente Nazionale, Nuzzaci Presidente Regionale della Puglia ed il Presidente Nazionale Fratta hanno illustrato ai presenti le ragioni del rilancio di una sigla sindacale nata già nel 1994 e per lunghi anni inattiva, pur inserita nella più importante Confederazione di dirigenti pubblici, la Confedir.
L’obiettivo è quello di rappresentare in maniera efficace e piena la categoria dei dirigenti scolastici, superando le attuali frammentazioni sindacali e dando voce alle istanze comuni di questa categoria di professionisti, a partire dall’equiparazione retributiva alla dirigenza pubblica degli altri comparti (oltre 20.000 euro lordi l’anno) e dall’equiparazione interna.
La bontà del progetto della Dirpresidi e l’impatto che il suo elementare richiamo a principi di vera rappresentanza delle istanze della categoria sta assumendo in questi mesi si è esplicitato chiaramente ai colleghi presenti con l’intervento di Enzo Ciotola, fino a pochi giorni fa Presidente Regionale della Campania dell’ANP .  Ha fatto scalpore ed ha suscitato immediato consenso il suo intervento appassionato, che ha ripercorso oltre venti anni di militanza sindacale e che ha sottolineato l’impossibilità, per il rispetto e la responsabilità che avverte nei confronti dei colleghi, di sentirsi ancora connivente rispetto alle scelte di una sigla sindacale che ha ormai perso la rotta, dimenticando completamente i principi che ne hanno ispirato l’azione fin dalla sua fondazione.
L’adesione di Enzo alla Dirpresidi rappresenta un “valore aggiunto” inestimabile, sia per l’autorevolezza ed il carisma che lo contraddistingue e che lo rendono da oltre un  decennio il punto di riferimento per tantissimi colleghi della regione, sia per il segnale che offre a tutta la categoria con questa scelta: rinunciare a posizioni acquisite e di potere per dare nuova voce e forza ad una rappresentanza sindacale davvero libera, non condizionata dal gravame di rappresentare istanze di altre categorie e senza “padri - padroni”-
Il Presidente Nazionale Fratta ha così annunciato all’assemblea la nomina di Enzo Ciotola a Vice Presidente Nazionale per avvalersi del suo apporto, che sarà fondamentale per strutturare un Sindacato forte e pienamente rappresentativo.
Tutti i colleghi sono invitati a darci forza con l’adesione alla Dirpresidi perché, come ha sottolineato giustamente il Presidente Provinciale Michele Manzi “dobbiamo contarci per contare” .
Napoli, 2 febbraio 2011

Perché lascio!

Cari colleghi

Dopo oltre un ventennio di militanza nell'Anp ho deciso di lasciare.
Alla fine degli anni ottanta il Preside era un personaggio abbandonato a se stesso; i sindacati storici della scuola avevano piacere di averne qualcuno iscritto da ostentare come cimelio, ma non prestavano alcuna attenzione sia ai problemi della professione che alla sua tutela.
La nascita della Associazione Presidi rappresentò un grande cambiamento per l'attenzione che essa manifestò verso la formazione e l'aggiornamento professionale dei capi di istituto a cui si dedicò con tutte le sue energie.
Iniziò poi, in completa solitudine, anticipando gli sviluppi futuri,la lunga lotta durata circa un decennio,per il riconoscimento della Autonomia alle Istituzioni scolastiche e per il riconoscimento del ruolo dirigenziale ai presidi.
Seguirono momenti di grandi tensioni tra l'Anp e gli altri sindacati che culminarono, con la riluttanza delle altre forze sindacali, all'agognato traguardo, posto e sostenuto dall'Anp che nel frattempo aveva modificato il suo assetto statutario da Associazione professionale in Associazione con valenza sindacale.
Però anziché portare a compimento l'azione di lotta per ottenere il riconoscimento della dirigenza di prima fascia, ci adattammo, quasi spaventati, ad un vero e proprio galleggiamento politico senza energia e senza vitalità lasciando così la categoria senza tutela alcuna.
concluse con l'allontanamento dal sindacato di Porrotto e Drago senza che il motivo fosse noto a tutti.
Terminata questa fase,al congresso credo dei 2003, si giunse alla infausta scelta della apertura ai docenti che dopo qualche tentativo di crescita condivisa, soprattutto nella nostra regione, annullò nei fatti la diversità e la originalità del nostro sindacato.
Due inutili tentativi di aggregare le alte professionalità, per ottenere la rappresentatività sfruttando le elezioni per le RSU sono poi falliti avendo ottenuto un qualche 'risultato apprezzabile solo in Campania.
Nello specifico la maggior parte della categoria non fu d'accordo ma non ebbe il coraggio di esporsi per contrastare una scelta che riteneva sbagliata,limitandosi a non impegnarsi per far crescere il numero di docenti iscritti o addirittura a non preoccuparsi di presentare liste per le elezioni.
Anche questa fase si è chiusa con l'espulsione dal sindacato di alcuni componenti dello staff nazionale che avevano criticato le scelte e il mancato ottenimento dei risultati attesi.
La vicenda della ultima fase contrattuale è poi sotto gli occhi di tutti.
Un rinnovo contrattuale che finalmente recuperava i pilastri dell'azione sindacale dell'Anp e aveva grandi ambizioni per la piattaforma costruita dalla Associazione è fallito trasformandosi in una Waterloo epocale.
-La richiesta perequazione esterna con il riconoscimento della dirigenza di prima fascia per il lavoro e i carichi di responsabilità del nostro profilo professionale, identici a quelli dei dirigenti di prima fascia, non è stata ottenuta;
-La perequazione interna, necessaria ed urgente, per unificare il trattamento economico di lavoratori che hanno uguali carichi di lavoro é stata frettolosamente abbandonata

Quasi come presa in giro, nelle dichiarazioni congiunte allegate al rinnovo del contratto si rinvia il loro raggiungimento al prossimo rinnovo.
-La parte economica del contratto ha ottenuto un aumento stipendiale (max 3,2%) capace di recuperare, a mala pena, l'inflazione che negli ultimi cinque anni ha ridotto il potere di acquisto.
-Il capolavoro si è raggiunto poi, con gli accordi stipulati per i rinnovi dei CIR nei quali non si sono considerate attentamente le diverse situazioni dei contratti regionali in essere, e si è sottoscritto un accordo che ha penalizzato gravemente i Dirigenti della Campania, ai quali dai novelli Robin Hood (tutti i sindacati dell’ area V^) si è tolto parte dello stipendio per distribuirlo ad altri poveri delle altre regioni.
Nell'occasione l'unico dato raggiunto è stato quello della unificazione o meglio della adesione dell'Anp alle posizioni dei sindacati storici , unificazione avvenuta solamente ai tavoli nazionali, perché nelle scuole è continuata da parte delle strutture territoriali sindacali la caccia e la lotta ai Dirigenti nelle trattative per i contrati di istituto.
L'Anp di oggi ha fatto sue per l'assetto organizzativo e per la capacità di intercettazione delle istanze dei Dirigenti, le posizioni che venti anni fa caratterizzavano i sindacati storici della scuola.
Le obiezioni dei bene informati, ripropongono il grave momento di crisi della nostra economia e l'attenzione che solo a parole, il Ministro ha manifestato negli incontri ai congressi ed ai convegni organizzati dal sindacato.
Un sindacato che si rispetti non subisce le situazioni , ma determina a tempo debito le scelte, affinché vengano rispettate, condivise ed accettate condizioni tali da consentire agli iscritti di lavorare con piena tutela giuridica e giusto riconoscimento economico.
Poiché non sembra più questa la strada dell'Anp occorre a questo punto, considerata anche l'impossibilità di poter incidere per indirizzare l'azione dei sindacato dei Presidi verso una politica di reale ed efficace difesa degli interessi della categoria, mi vedo costretto a lasciare assieme agli amici che da sempre mi sono vicini per cercare una nuova formazione sindacale, la DIRPRESIDI,  che riprenda le lotte che furono la specificità e la forza del nostro sindacato alle sue origini.

Napoli 28 gennaio 2011

Vincenzo Ciotola
vincenzo.ciotola@istruzione.it








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