Appunti di storia sulla Sicilia islamica.
Data: Mercoledì, 02 febbraio 2011 ore 07:11:44 CET
Argomento: Redazione


La dominazione araba durò in Sicilia circa due secoli. Attorno all’anno 1072 i normanni assediarono Palermo, un assedio a cui gli arabi resistettero per diversi mesi.
La battaglia finale tra il conte Ruggero e l’emiro Ayyub Ibn Temin si combattè nella piana di Bagheria.
La nostalgia degli arabi verso la Sicilia, la Dar el-Islam, fu sempre molto sentita. In due secoli essi cambiarono il volto dell’isola; vi portarono migliorìe agricole come anche in Spagna, diedero il nome a molte località ( da Gibilmanna a Gibellina, dall’arabo gebel che significa montagna a calata fimi , da ca’là , fortino), introdussero molte usanza alimentari , dalla cubbaita alla cassata, piante ed agrumi ed ortaggi, dalla melanzana al limone.
Ma soprattutto vi portarono una cultura destinata a durare nel tempo.
Un’intera biblioteca, quella di S. Martino, conteneva una miriade di manoscritti che spaziavano nei più diversi argomenti, come ci attesta la più attendibile opera monumentale sulla conquista musulmana della Sicilia, quella di Michele Amari.
Tuttavia due periodi con caratteristiche differenti si possono distinguere durante la dominazione araba . Il primo periodo fu quello contraddistinto dall’emirato aghlabita di origine tunisina, fino al 910 circa, mentre il secondo fu quando la dinastia degli emiri Kalabiti presero il potere in Sicilia.
I primi, infatti erano sunniti, questi ultimi, invece, sciiti. E tra le due  confessioni pur essendo entrambi islamiche esistono notevoli differenze e non solo di tipo formale anche se, per chi è poco edotto in materia, crede che l’ Islam costituisca un blocco unico, sbagliando.
Fu proprio durante l’emirato sciita che la civiltà araba in Sicilia raggiunse il suo momento di massimo splendore.
In questo periodo, infatti, gli arabi riuscirono a dare maggiore impulso all’economia dell’isola; passando ad un sistema fiscale più equo contro l’elefantiaco burocratismo bizantino.
 Sempre in questo periodo vennero costruiti sistemi di irrigazione simili a quelli che ancora oggi esistono, del tutto funzionanti da allora, all’Alhambra granadina.
Inoltre, particolare non trascurabile, la tolleranza religiosa tra i diversi culti costituisce un caso unico ed irripetibile rispetto a quel fanatismo religioso violento ed ottuso che imperversò nei secoli a venire e che culminò nella creazione dell’Inquisizione.
La tragedia toccò il culmine nel 1225 quando Federico II di Svevia si macchiò di un atto imperdonabile; fece deportare migliaia di musulmani dalla Sicilia verso le Puglie in nome di una aleatoria re-cristianizzazione dell’isola, proprio quella stessa gente che invece aveva portato  quel  principio  di convivenza e tolleranza religiosa.

Tecla Squillaci
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