Valutazione docenti: il decreto firmato ieri apre disparità e sancisce il diktat ministeriale.
Data: Martedì, 01 febbraio 2011 ore 11:34:05 CET Argomento: Redazione
La Tecnica della Scuola pubblica oggi una nota di Reginaldo Palermo
relativa al premio che verrebbe concesso ai docenti in misura del 75%
in ogni scuola, previa la pubblicazione sul sito della scuola di
tutti dati “relativi al ciclo della performance (l’ammontare
complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e
l’ammontare dei premi effettivamente distribuiti al personale, analisi
dei dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della
premialità del personale, nonché i curricoli dei titolari di posizioni
organizzative, incarichi retribuiti e non retribuiti conferiti a
dipendenti pubblici e soggetti privati). Ma aggiunge qualcosa di più inquietante e
cioè che tale decisione, quella cioè di accogliere il decreto Brunetta
sulla pubblica amministrazione, scaturirebbe dalla constatazione che
tutte le scuole scelte, per la sperimentazione di forme di premio
innovative per mandare in pensione gli scatti di anzianità a pioggia
per tutti, hanno rifiutato l'invito della ministra. Come dire
dunque ai docenti ritenuti ribelli e alle loro scuole: ora ti
aggiusto io e ti faccio vedere chi comanda. Che non è roba da poco,
anzi. Ma nel decreto sarebbe pure esplicitato: “E’ vietata la
distribuzione in maniera indifferenziata o sulla base di automatismi e
premi collegati alla performance in assenza delle verifiche e
attestazioni sui sistemi di misurazione e valutazione adottati ai sensi
del decreto legislativo n. 150 del 2009, secondo le modalità di
applicazione del presente decreto”.
L'annuncio quindi avrebbe dato il suo esito, per cui un buon 25% di professori rischia
di non avare aumenti di nessuna natura anche se le loro perfomance
culturali e didattiche fossero di altissimo livello perchè dovranno
comunque, per ottenere qualcosa, venire in contenzioso coi loro
colleghi, dando così in pasto al luogo comune l'idea che nelle scuole
solo una parte di professori conosce il suo mestiere e lo svolge bene,
mentre altri bivaccano sugli allori della insipienza e del
fannullonismo.
Si dà in altri termini per scontato che un quarto dei docenti in tutte
le scuole della repubblica siano neghittosi e incompetenti, mentre si
attende di sapere chi verrà incaricato di distribuire il premio.
Tuttavia il decreto Brunetta dovrebbe
adottare la seguente graduatoria di Merito (Fonte Cobas):
“a) il venticinque per cento del
personale è collocato nella
fascia di merito alta, alla quale corrisponde l’attribuzione del
cinquanta per cento delle risorse destinate al salario accessorio
collegato alla performance individuale;
b) il cinquanta per cento è
collocato nella fascia di merito intermedia, alla quale
corrisponde l’attribuzione del cinquanta per cento delle risorse
destinate al trattamento accessorio collegato alla performance
individuale;
c)il restante venticinque per
cento è collocato nella fascia di merito bassa, alla quale non
corrisponde l’attribuzione di alcun trattamento accessorio collegato
alla performance individuale.
d)Sono previste deroghe alla percentuale del venticinque per
cento in misura non superiore a cinque punti percentuali in aumento o
in diminuzione, con corrispondente variazione compensativa delle
percentuali.
In soldoni questa cosiddetta Autorità
Indipendente per la Valutazione avrà il compito di distribuire il
salario accessorio che non sarà più oggetto di contrattazione, ma sarà
disciplinato per legge attraverso un meccanismo per cui solo il 25% dei
lavoratori potrà prendere il massimo della produttività (oggi sono il
80%), metà del personale avrà solo il 50%, il 25% nulla.” (Fonte
Cobas).
Apprendiamo però dalla Gilda che “il piano di valutazione del merito
diventerà concreto solo dopo l´approvazione del nuovo CCNL senza il
quale nessun percorso di valutazione nelle scuole portà essere avviato.
L´amministrazione si è impegnata a
convocare nell´arco di una settimana uno specifico incontro sulla
materia."
Aspettiamo di sapere meglio e soprattutto i comunicati degli altri
sindacati della scuola, ma se il decreto passasse così come è riportato
dalla Tecnica, i colleghi non potranno assumersi la reposnsabilità di
rimanere con le mani in mano in attesa di tempi migliori.
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