Scuola pubblica discriminatoria e privatizzata o scuola pubblica ''d'eccellenza'' per tutti?
Data: Lunedì, 31 gennaio 2011 ore 16:00:00 CET Argomento: Opinioni
Due giornalisti de “La Sicilia” vengono nella mia scuola,
il Circolo Didattico “Mario Rapisardi” di Catania, inviati, mi dicono,
da un gruppo di genitori e dalla CGIL, dietro sollecitazione
addirittura della RSU dell'Istituto, per informarsi sul contributo
volontario versato dai genitori.
Mi rendo conto che hanno informazioni imprecise, se non sbagliate, e
comincio a chiarire che la scuola Rapisardi è capofila di una rete
(ASUFORM) che riunisce più di 14 scuole di ogni ordine e grado. E che
su proposta mia al Magnifico Rettore l'ASUFORM ha stipulato un
accordo-quadro con l'Università di Catania per investire una quota dei
fondi PON in interventi sul territorio allo scopo di ridare qualità
all'istruzione.
Nell'articolo uscito l'indomani su “La Sicilia” del 13 gennaio (p. 29),
con titolo decisamente fuorviante (“Allarme scuola pubblica / è sempre
meno gratuita”) che suscita un deciso dissenso di altri, molti,
genitori del C.D. “M. Rapisardi”, si pone la questione, cruciale oggi,
se la qualità dell'offerta educativa debba basarsi anche sulla
disponibilità delle famiglie a sostenere la scuola dei propri figli. Si
discute, cioè, se un rinnovato modello partecipativo, di
corresponsabilità formativa scuola-famiglia-territorio, possa
contribuire a rimuovere le condizioni che hanno portato al
deterioramento del nostro sistema d'istruzione.
“Il diritto allo studio della scuola dell'obbligo” è invero un diritto
sacrosanto che non può certamente essere messo in discussione da
nessuno,come nessuno può contestare il “principio dell'eguaglianza per
tutti di tale diritto”, e connesso a ciò, il principio della “gratuità
della frequenza della scuola dell'obbligo”.
Ma credo anche che sia fondamentale aggiungere a questi diritti, il
diritto a pervenire a risultati di successo nell'apprendimento degli
alunni.
Il Governo con la sua politica dei tagli all'istruzione delle scuole
primarie e secondarie e universitaria ha ridotto servizi e corpo
docente. Così facendo ha indebolito tali principi, riducendo le
necessarie risorse destinate alle mense, alle attrezzature didattiche,
e pertanto spesso sono le famiglie a provvedere all'acquisto financo
dei detergenti e della carta igienica.
Ma va subito detto che niente di tutto ciò si è verificato nel C. D.
“Mario Rapisardi” di Catania. Dove invece negli ultimi tre anni si è
registrato un incremento del corpo docente. Solo quest'anno sono stati
infatti accolti ben sette docenti perdenti posto di altre scuole. Gli
alunni -- che le Famiglie hanno voluto iscrivere alla “Rapisardi”,
sollecitate evidentemente dall'attrattiva dell'Offerta Formativa finora
promossa dalla Dirigente e dai docenti della Scuola, -- sono cresciuti
quantitativamente e qualitativamente nella loro formazione.
Un elemento, quello dell'incremento dei docenti della “Mario
Rapisardi”, che i Sindacati, proposti istituzionalmente alla difesa dei
posti di lavoro, certamente avranno apprezzato, tanto più in quanto ci
troviamo in un momento in cui è sempre più drammatica la disoccupazione
...
Se è vero, come è vero, che le eccellenze degli alunni, in una società
globale e sempre più competitiva che premia capacità e intelligenze, si
creano quanto più tempestivamente si interviene fin dai primi anni
della scuola, è naturale che i Dirigenti scolastici e i docenti tutti
si pongano tale obiettivo, potenziando le pur magre risorse che lo
Stato fornisce per garantire il diritto di cui sopra. È quindi sembrato
naturale proporre alle famiglie un contributo - volontario cioè
non-obbligatorio - al fine di ampliare l'offerta formativa della
scuola, potenziando in orario curriculare ed extracurriculare, con
l'intervento di docenti di madre lingua, la competenza della lingua
inglese secondo le linee guida della University of Cambridge.
Occorre forse ricordare che si tratta della più importante lingua
veicolare del mondo, senza la quale non si va da nessuna parte? Non
solo. Ma il potenziamento riguarda ancora le Scienze motorie con
esperti in discipline coreutiche.
Il contributo volontario chiesto alle famiglie - va ancora detto - non
è affatto discriminatorio nei riguardi degli alunni le cui famiglie non
hanno voluto o potuto partecipare. Al contrario, l'offerta formativa
potenziata ha coinvolto tutti gli alunni (come dire, paganti e
non-paganti). La generosità delle Famiglie che hanno voluto e potuto
aderire all'offerta ha consentito di arricchire - in pieno spirito di
solidarietà civica - tutti.
A giudicare dalla partecipazione delle famiglie e dalla qualità dei
risultati raggiunti dagli alunni della “Rapisardi” qualificati in massa
in gare regionali e nazionali di tipo diverso, l'iniziativa è stata
grandemente apprezzata. Il contributo volontario è, tra l'altro,
detraibile dalla dichiarazione dei redditi come “erogazione liberale”
secondo la legge Bersani (n. 40/2007).
Sono stati spesi in quasi quattro anni più di quattrocentomila euro di
fondi europei per realizzare aule web, un'aula multimediale, laboratori
vari, ecc. I genitori della “Rapisardi” hanno quindi espresso anche per
iscritto il loro grande apprezzamento per il Progetto offerto dall’
Istituzione, che prevede inoltre la collaborazione di docenti
universitari ed esperti con competenze specialistiche in affiancamento
ai docenti curriculari. I genitori ritengono che la “Rapisardi” offra
ai loro bambini una scuola all'avanguardia e in grado di competere con
gli standard europei.
Non si cambia la scuola, in un mondo nuovo e nell'urgenza della crisi
formativa, solo essendo “contro” per ragioni di principio, o peggio
difendendo un malinteso e dannoso egualitarismo al ribasso.
Rappresentanti delle famiglie e Rappresentanti sindacali, che mediano
l'operato di tali iniziative tra Dirigenza, Famiglie e Alunni,
riflettano quindi sui livelli di eccellenza concretamente raggiunti in
questi tre anni dai settecento e più studenti della Scuola, e
continuino ad adoperarsi per un loro ulteriore potenziamento anche
negli anni futuri.
E allora, discutiamo pure, assumendoci la responsabilità di non
rimanere ancorati al passato, su quale debba essere il ruolo della
Rappresentanza sindacale, e quale debba essere il rinnovato modello
partecipativo delle Famiglie nelle Istituzioni pubbliche del XXI
secolo, che hanno il dovere di porsi obiettivi di qualità.
Wanda Castellino
wandacastellino@libero.it
D.S. del C.D. “Mario Rapisardi” di Catania
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