Eclisse: superstizione, storia, scienza
Data: Sabato, 29 gennaio 2011 ore 19:04:02 CET Argomento: Recensioni
Il Liceo classico
di Trani ha aderito al progetto “La storia della Scienza va a scuola”
con il tema “L’eclisse: superstizione – storia – scienza. L’ombra come
strumento di conoscenza”. La presente proposta nasce dall’iniziativa di
tre docenti (Scienze, Fisica, Filosofia).
Si è partiti con una esperienza, realizzata dagli stessi ragazzi,
utilizzando una scatola, una sfera di polistirolo e una sorgente
luminosa e si è mostrato come, variando la posizione reciproca tra le
stesse, si potesse modificare l’ombra-immagine della sfera sulla
scatola. A tale esperienza ha fatto seguito un brain-storming condotto
dalla insegnante di filosofia sul tema “che idea abbiamo dell’ombra”.
Si è avviata poi una lezione di tipo frontale per la definizione
rigorosa di ombra – penombra – ombra propria – ombra portata,
riportando quanto emerso dall’esperienza iniziale relativamente al
rapporto “sorgente – corpo – immagine”, fino a definire il cosiddetto
“cono d’ombra”.
Ancora con metodologia frontale si sono date le definizioni di sorgenti
primarie e secondarie, di corpi trasparenti, traslucidi e opachi.
Successivamente si è focalizzata l’attenzione sulle proprietà della
luce e in particolare su due punti fondamentali:
• la sua velocità è finita e costante
• la sua propagazione è rettilinea.
Ciò ha consentito di fare un excursus storico relativamente alle
esperienze più significative condotte per la determinazione della
velocità della luce: Galilei (1600); Romer (1675); Bradley (1725);
Fizeau (1849); Foucault (1860); Michelson (1923) soffermandoci in
particolare su quella di Galilei, Romer e Fizeau.
In merito alla prima, si è fatta una lettura dialogata (Salviati –
Simplicio – Sagredo) del brano tratto da “Discorsi e dimostrazioni
matematiche”: nel nucleo centrale del brano scelto si descrive
l’esperienza condotta e le conclusioni tratte.
È stata poi scelta l’esperienze di Romer in quanto si basa proprio
sull’osservazione dei tempi delle eclissi del satellite di Giove, Io.
Infine si è analizzata l’esperienza di Fizeau perché si è ritenuto che
questa sia prettamente da “laboratorio” e attinente ai contenuti di
Ottica, curriculari. Anche in questo caso si è proceduto mediante una
lettura guidata dello schema, delle deduzioni e del calcolo della
velocità della luce.
A questo punto il nostro progetto ha affrontato il secondo nucleo che
riguarda l’ombra nel rapporto terra-sole-luna: le eclissi.
Come introduzione si è proposto agli alunni la lettura dal greco del
frammento di Archiloco (Archil. fr. 122 West = 114 Tarditi), una delle
più antiche fonti in cui è descritto il fenomeno astronomico
dell’eclisse, come un totale sconvolgimento dell’ordine del mondo.
Catturata l’attenzione della classe sul fenomeno, abbiamo cercato altre
prove di questa concezione in antichità.
La lezione di geografia astronomica sull’argomento Eclisse ha chiarito
che l’eclisse è un fenomeno determinato dall’OMBRA o meglio dal CONO
d’OMBRA e di PENOMBRA proiettata dai corpi celesti opachi (luna o terra
a seconda della fase di opposizione o congiunzione) illuminati dai
raggi solari.
Leggendo e commentando alcuni passaggi salienti dal “Poema sulla
natura” di Parmenide abbiamo scoperto che, secondo il filosofo, le fasi
della luna sono solo “uno spettacolo d’ombra” proprio come lo sono le
eclissi. Infatti le ombre sono tracce lasciate dall’incontro della luce
con i corpi che questa trova sulla sua strada.
Alla classe viene a questo punto sottoposta l’analisi di un famoso mito
platonico: il mito della caverna.
Nell’età moderna l’ombra diventa procedura metodologica per raggiungere
razionalmente il “vero” e il “certo”. Cartesio, per costruire il nuovo
sapere scientifico, usa l’ombra del dubbio iperbolico.
Nella parte conclusiva del progetto si è ribadito il sottotitolo:
l’eclisse come strumento di conoscenza. Infatti è stata proprio
l’eclissi del 29 maggio 1919, di cui si è letta la cronaca degli
eventi, che ha confermato la validità della teoria della relatività
generale, nel senso che la deviazione dei raggi luminosi da parte del
Sole, osservata durante quella eclisse totale era proprio quella
prevista mediante la teoria einsteniana.
In tal modo è stato possibile fare un confronto tra la fisica prima di
Einstein (principio di relatività galileiana e definizione di sistema
inerziale) e la fisica dopo Einstein (costanza della velocità della
luce che introduce un sistema a quattro dimensioni – superficie spazio
tempo).
Gli alunni coinvolti nella sperimentazione hanno prodotto, fra l’altro,
il “De Umbra”, racconto creativo a tre personaggi: lo studente, che
parla tra sé, riflette sulla lezione di astronomia che ha appena
ascoltato ma... poco capito, l’ombra, a cui pone domande ed esprime
dubbi, un anziano sapiente che conduce lo studente a comprendere che
l’ombra in fin dei conti rivela più di quanto non nasconda ed è
portatrice di conoscenza.
Tutto il racconto elabora i contenuti filosofico-scientifici affrontati
nel percorso didattico esponendoli in modo originale secondo la tecnica
del dialogo platonico.(da http://www.educationduepuntozero.it/ )
redazione@aetnanet.org
|
|