Fiom/ Sindacati base: alta adesione sciopero, in scuole punte 25%. Più partecipazione nelle grandi città, a Roma 15mila in piazza
Data: Sabato, 29 gennaio 2011 ore 07:14:18 CET Argomento: Rassegna stampa
La risposta allo
sciopero intercategoriale di oggi, indetto dalla Fiom-Cgil, è stata
buona, in particolare tra i docenti della scuola dove punte di adesione
del 20-25% hanno creato diversi problemi al normale svolgimento
dell'attività didattica: a sostenerlo sono sindacati di base che hanno
aderito alla mobilitazione odierna - Cub, Cobas, Unicobas, Usi-Ait - ,
secondo i quali non sarebbe attendibile la stima del 2,4% di adesioni
allo sciopero fornita dal ministero dell'Istruzione. Secondo Piero
Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, lo sciopero avrebbe ottenuto
"partecipazioni significative soprattutto nella scuola, con medie del
25% nelle principali città, ma positive anche nella sanità, in vari
settori del pubblico impiego, alla Telecom, alle poste, a cui si
aggiunge il notevole successo dello sciopero dei trasporti urbani, tra
il 50 e il 90% nelle principali città, anticipato a due giorni fa".
I Cobas sono stati promotori di 16 manifestazioni: "a Roma, dove si è
registrata la presenza più rilevante con circa 15mila lavoratori,
studenti e migranti per le vie del centro". Molte presenze anche "a
Torino (dove un corteo unitario si è poi diviso in due al termine, per
il rifiuto della Fiom di accettare conclusioni comuni), Cagliari,
Palermo, Firenze, Napoli-Pomigliano, Salerno, Genova, Trieste, Livorno,
Potenza, Bari, Padova, Lanciano, Terni e Siracusa. (segue)"In tutti i
cortei e nei comizi finali - ha sottolineato Bernocchi - si è
sottolineato il senso dello sciopero: difendere gli operai aggrediti
dall'arroganza di un padronato parassitario e reazionario, incapace di
innovare e di ideare, desideroso di ridurre i salariati a 'neo-schiavi'
con retribuzioni da terzo mondo, e che vorrebbe estendere
l'accordo-vergogna di Mirafiori a tutto il mondo del lavoro". Secondo
il leader dei Cobas la protesta è servita anche per ribadire l'esigenza
"di salvare una scuola e una Università massacrate da tagli
pesantissimi a posti di lavoro e finanziamenti", oltre che "per opporsi
alla precarizzazione dilagante del lavoro e della vita, riconquistare
redditi e pensioni adeguate, occupazione, i servizi sociali e beni
comuni, i contratti nazionali". Soddisfatto pure Stefano d'Errico,
segretario generale dell'Unicobas, secondo cui "a Roma un lungo corteo
ha riempito la città sino a piazza Venezia. Significa che sono state
pienamente recepite anche le indicazioni dello sciopero nelle scuole,
chiuse per il 20%. Si è protestato per la burocratizzazione degli
insegnanti, in condizioni sempre più disagevoli, conseguenza degli
oltre 100.000 tagli che hanno colpito i precari. Respinti anche i
meccanismi premiali arbitrari sul merito, mortificazione della
professionalità e limitazione - ha concluso d'Errico - della libertà
d'insegnamento".(TMNews)
redazione@aetnanet.org
|
|