2011: Va in scena la via Italiana all’Istruzione professionale
Data: Venerdì, 28 gennaio 2011 ore 10:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Dall’uscita della legge 40/ 2007, voluta dal ministro Fioroni, che ha, riportato l’istruzione professionale nell’alveo statale, modificando la legge 53/2003, l’ADi ha ripetutamente denunciato la strumentalità e gli aspetti negativi di questa operazione.
Anziché avviarci, come si doveva, all’organica ricomposizione dell’ istruzione professionale statale con la formazione professionale regionale, rilanciando e ridando nuova  dignità a questi percorsi, si è distribuita l’utenza su una scala sempre più confusa e differenziata di percorsi tecnico professionali. Gli Istituti professionali, sono stati omologati agli Istituti Tecnici, dai quali si deve ancora capire cosa li differenzi, sono stati depauperati di moltissime specializzazioni (ne hanno incredibilmente molto meno degli Istituti tecnici) e si trovano oggi nell’impossibilità di impartire autonomamente qualifiche triennali e diplomi quadriennali, di competenza esclusiva dell’Istruzione e Formazione Professionale regionale.
Di qui l’esigenza di complicate intese fra Istruzione Professionale statale e Istruzione e Formazione Professionale regionale (IeFP), per garantire ovunque ai giovani la possibilità di acquisire non solo un diploma professionale quinquennale ma anche una qualifica triennale e un diploma quadriennale.
Una prima intesa Stato-Regioni per raccordare IPS e IeFP si è avuta il 16 dicembre 2010. Di questo parla l’articolo di Tiziana Pedrizzi. Le cose non sono però ancora definite in tutte le Regioni e ci sarà probabilmente uno slittamento delle iscrizioni oltre il 12 febbraio come recentemente annunciato dal Direttore Giovanni Biondi. (da Adi)

Organici raccordi tra Istruzione Professionale e IeFP - Intesa Stato-Regioni 16/12/10
di Tiziana Pedrizzi
Intesa e Linee Guida
Il 16 dicembre 2010 è stata siglata in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni la prima Intesa con cui sono state adottate le Linee Guida – un modo più soft ed europeo con cui oggi si chiamano le regole –  per la realizzazione di “organici raccordi” tra i percorsi degli Istituti Professionali statali e quelli dell’Istruzione e Formazione Professionale regionale (IeFP).
L’esigenza di formulare “organici raccordi” è la conseguenza della segmentazione dell’offerta fra Istruzione Professionale statale e IeFP regionale. Una segmentazione che causa sia sovrapposizioni, sia assenze nel tipo di corsi offerti ai giovani delle diverse regioni.
L’Intesa e le Linee Guida allegate cercano di sistemare il futuro di questa intricata area professionale applicando, per l’appunto, la metodologia degli  “organici raccordi”.
L’anno scolastico 2010-2011 ha segnato una fase di transizione che finirà con l’agosto 2011.
Dall’a.s. 2011-12 è esclusa infatti la possibilità per gli Istituti Professionali di riproporre l’offerta surrogatoria delle precedenti qualifiche statali,  cioè di continuare a rilasciarle  “in attesa della compiuta attuazione, da parte di tutte le Regioni, degli adempimenti connessi  alle loro competenze esclusive in materia di Istruzione e formazione professionale”.
D’ora innanzi gli Istituti Professionali potranno attivare corsi solo per il rilascio di Diplomi  quinquennali oppure potranno erogare percorsi di qualifica triennale solo in via sussidiaria, svolgendo un ruolo integrativo e complementare rispetto all’IeFP regionale.
In particolare le qualifiche saranno quelle del nuovo quadro delle 21 qualifiche e dei relativi standard dell’IeFP regionale, approvati in sede di Conferenza Unificata del 29 aprile 2010 e recepiti con Decreto Interministeriale il  15 giugno 2010.
Le stesse Qualifiche del vecchio ordinamento rilasciate quest’anno in regime surrogatorio dovranno essere correlate al nuovo quadro delle Qualifiche di IeFP, secondo la Tabella 3 allegata alle Linee.
Due tipologie di offerta sussidiaria da parte degli Istituti Professionali

Le Linee Guida stabiliscono che ci sono  due  tipologie di offerta sussidiaria. Le decisioni di istituirle e le modalità di realizzazione non competono alle Istituzioni scolastiche, ma alle Regioni.
Le due tipologie sostanzialmente derivano dalla formalizzazione di quelle che le diverse Regioni hanno realizzato per 7 anni a partire dall’ Accordo del 19 giugno 2003.
1)    La tipologia A di “offerta sussidiaria integrativa” prevede per gli studenti iscritti ai percorsi quinquennali degli Istituti Professionali  la possibilità di conseguire, al termine del terzo anno, anche il titolo di Qualifica professionale, previo superamento del relativo esame regionale.
I competenti Consigli di classe organizzano i curricoli, nella loro autonomia, in modo da consentire, agli studenti interessati, la contemporanea prosecuzione dei percorsi quinquennali. Le Istituzioni scolastiche potranno utilizzare gli spazi di autonomia e di flessibilità e/o attivare moduli o interventi di supporto professionalizzante, con eventuale ampliamento dell’orario complessivo o riduzione della parte oraria garantita dalla scuola. Il finanziamento di questi ultimi interventi è a carico regionale ed il personale statale verrà previsto solo per le ore effettivamente prestate, a differenza delle precedenti forme di integrazione che hanno visto un notevole spreco di risorse per la sovrapposizione dei due tipi di personale. Non è difficile prevedere vita difficile per questa tipologia, sia per l’aggravio di richieste formative nei confronti degli studenti  sia per la riduzione di organico statale che ne deriverà, in caso di integrazione con personale regionale.
2)       Nella tipologia B di “offerta sussidiaria complementare” i percorsi sono invece direttamente finalizzati al rilascio delle Qualifiche triennali e dei Diplomi Professionali quadriennali.
La scuola utilizza il personale docente statale, ma adotta direttamente l’ordinamento regionale sugli standard formativi, sulla valutazione, sul quadro orario, sui criteri minimi metodologici e sugli esami finali.
In alcuni modelli regionali può configurare in modo autonomo il proprio quadro orario e la propria dotazione organica.
Quadro orario e dotazione organica

La realizzazione dell’offerta sussidiaria dei percorsi di IeFP da parte degli istituti profe
ssionali avviene nel limite del numero di classi e della dotazione organica complessiva del personale statale
Nella tipologia A il quadro orario e la relativa dotazione organica sono quelli dell’ordinamento statale.
Nella tipologia B è possibile che alcune Regioni, come la Lombardia, diano alle Istituzioni il compito di individuare direttamente gli insegnamenti e le classi di concorso ritenute più funzionali allo sviluppo delle competenze in esito al percorso, sulla base della Tabella 2, allegata alle Linee Guida. Nel caso della Lombardia, infatti, non è prevista un’articolazione centralizzata ed obbligatoria per discipline dell’orario scolastico; ciò significa che è possibile connotare tutto il percorso in termini maggiormente conformi alla fisionomia professionalizzante dei percorsi di IeFP, senza il vincolo di un biennio a carattere esclusivamente generalista.
Il numero delle classi e la dotazione organica complessiva  non debbono rivestire carattere aggiuntivo. L’organico assegnato agli istituti professionali per le classi di IeFP non è separato; l’attribuzione del personale alle classi di IeFP è effettuata dal Dirigente scolastico nell’ambito delle procedure ordinarie che riguardano la generalità delle classi dell’istituzione scolastica.
Altri aspetti importanti delle Linee Guida
viene ufficialmente varato il corso annuale previsto dall ’art. 15 del DLgs. n. 226/05, finalizzato a sostenere l’esame di Stato, condizione per l’accesso all’Università, all’AFAM ed agli ITS. Le Linee prevedono pertanto la possibilità di specifici Accordi territoriali tra Regioni e USR in cui si stabiliscano gli standard formativi del corso, le modalità di determinazione dei crediti, di attuazione ed organizzazione del corso, nonché le Istituzioni che lo erogano. Nella fase transitoria di quest’anno è in corso di attuazione un esperimento pilota in Regione Lombardia che riguarda un centinaio di  allievi che hanno acquisito il diploma professionale quadriennale. Dall’anno prossimo tutte le Regioni che avranno portato a termine i corsi per il Diploma quadriennale potranno, per gli allievi che lo richiedano, organizzare questa via di rientro nel sistema statale. E’ però opportuno ricordare che non è questo il percorso principale previsto da questo canale di istruzione e formazione, che dovrebbe invece  completarsi naturalmente con un pezzo di formazione terziaria suo proprio.
rispetto alla valutazione, viene espressamente affermato che anche i percorsi dell’offerta sussidiaria, così come quelli della IeFP di secondo ciclo, sono oggetto di valutazione periodica da parte dell’INVALSI. Già da quest’anno  l’INVALSI ha dato in questi giorni alle Regioni la possibilità di far partecipare le proprie istituzioni formative di IeFP alle rilevazioni di Italiano e Matematica del 2° anno, come tutti gli altri tipi di istruzione secondaria. Nessuna valutazione a parte dunque, ma una misurazione alla pari, i cui esiti naturalmente non potranno che tenere conto dei punti di partenza e della vocazione tecnico-professionale degli studenti
per i passaggi tra sistemi ed il riconoscimento dei crediti formativi si riconferma la validità dell’Accordo in Conferenza unificata del 28 ottobre 2004, che ha abolito la logica e la pratica degli esami integrativi
Su tutti questi aspetti, le Regioni dovranno dunque procedere alla stipula di Accordi territoriali con i rispettivi Uffici Scolastici Regionali.
A questo punto mancano alla strumentazione utile per far partire in via definitiva il sistema di IeFP in tutte le Regioni solo gli standard di uscita delle diverse Qualifiche e Diplomi, in via di definizione in questo periodo.
E’ venuto il momento per le Regioni di decidere il che fare.

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