Perché non vogliamo il pettine: da un gruppo di docenti precari dell'Umbria e della Toscana,
Data: Giovedì, 27 gennaio 2011 ore 17:14:33 CET
Argomento: Sindacati


Siamo un gruppo di docenti precari delle superiori, come i colleghi che hanno scritto ’’no al pettine’’ e ’’scelte di vita’’, siamo contrari anche noi al pettine. Siamo quelli che, nel lontano, ma non tanto, 2007, hanno dovuto fare una scelta di vita inserendosi nella provincia dove ora lavorano da tre anni, nella stessa scuola portando avanti un programma didattico con i propri alunni il cui iter dovrebbe giungere a termine fra due anni, ma, in caso di inserimenti a pettine, questi ragazzi, rimarrebbero privi del proprio insegnante che li segue da tre anni e le conseguenze potrebbero essere molto negative a livello psicologico e dell’apprendimento.          Verrebbe dunque, pesantemente penalizzata la continuità didattica per gli alunni, dal momento che moltissimi insegnanti precari inseriti dal 2007 nelle graduatorie ad esaurimento e che lavorano da anni nella stessa scuola, si vedrebbero sorpassati da numerosi colleghi che, nel 2007, quando è stato chiesto di scegliere in maniera definitiva, hanno preferito rimanere nella loro provincia, vicino casa, accumulando punteggio più comodamente. Quindi, nel 2007, ciascun iscritto nelle graduatorie ad esaurimento ha operato una chiara scelta di vita, secondo quella legge che lo esigeva.
Noi abbiamo preso degli impegni, a livello economico, affettivo, sacrificando la propria vita e quella dei familiari per la scelta fatta Ci sono, dunque, diritti acquisiti per legge, che verrebbero fortemente lesi e diritti di alunni che verrebbero, a loro volta, lesi anch’essi. Ribadiamo, con la legge296/06 che prevedeva la progressiva stabilizzazione del personale precario iscritto nelle graduatorie ad esaurimento fu chiesto a ciascun iscritto, in tali  graduatorie, di compiere una scelta per una singola provincia d’inserimento.
Questa scelta era vincolante per il proprio futuro perché l’eventuale successivo trasferimento ad altra provincia avrebbe comportato l’iscrizione in coda e non secondo il proprio punteggio. Tutto ciò era stato legiferato per avviare a risoluzione il problema del precariato nella scuola con la graduale immissione in ruolo Quindi, chi adesso pretende il trasferimento con inserimento a pettine in graduatoria, conosceva bene la situazione, e poteva scegliere a suo tempo, ma non lo ha fatto e adesso non può ledere i diritti di chi, invece, si è sacrificato, lasciando casa famiglia ecc.
Chiediamo, dunque, anche noi, che, all’apertura delle graduatorie, se ci sarà, si consenta  solo di aggiornare il punteggio di servizio della provincia già scelta nel 2007 rispettando così il principio che ha decretato la nascita di tali graduatorie. Saranno rispettate, in tal modo,le scelte obbligate e sofferte effettuate da noi nel 2007 e non calpestate da nuovi inserimenti a pettine che andrebbero a produrre conseguenze drammatiche per insegnanti e alunni senza risolvere il problema del precariato ma aumentandolo.
Pertanto, anche la nostra richiesta,come quella dei colleghi già inoltrata, è di una modifica della legge 167/2009 che garantisca l’utilizzo delle graduatorie ad esaurimento attraverso modalità di aggiornamento che escludano il trasferimento del proprio punteggio da una provincia ad un’ altra.
 
Michela, Gianluca, Giovanni, Laura, Paolo, Francesco e Carlo
docenti precari Istituto Tecnico e Scientifico   (da Gilda Venezia)

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