Ddl sul Diritto allo studio in Sicilia: si continua a volare basso!
Data: Martedì, 25 gennaio 2011 ore 20:50:08 CET
Argomento: Rassegna stampa


Lo schema di disegno di legge recante “Norme e interventi per l’attuazione del Diritto allo studio” in Sicilia presentato dall’assessore Mario Centorrino non ci convince per tanti motivi:
1 – Al di là delle affermazioni di principio (art. 1) sugli obiettivi che vuole perseguire Siciliana , dal provvedimento non emerge in maniera chiara ed inequivocabile quale scenario culturale - formativo delinea la nostra Regione per i giovani siciliani che avranno le “leve del potere” tra vent’anni. E non è poco! Affermare genericamente che si vuole assicurare: pari opportunità, uguaglianza, libertà di scelta educativa e successo scolastico vuol dire poco o niente; sono solo parole, mere affermazioni di principio.    
  2 – Prive di ogni iniziativa concreta sono le “azioni” previste (art. 3) per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica che si vorrebbe, ancora una volta, continuare a combattere con Unificata che dovrebbe “conoscere e contrastare la diffusione dei fenomeni della dispersione scolastica”. Insomma, ancora  bla-bla-bla: gli ispiratori dell’Assessore sull’argomento non hanno saputo fare altro che esporre le proprie esperienze o competenze spicciole, ed hanno costruito una sovrastruttura più per legittimare “orticelli personali” che per dare impulso innovativo e stabile teso ad affrontare un problema che in tanti anni di avvitato su se stesso con tanti “giocattoli” provincial-regionali privi di successo reale.

3 – Il rinvio a decreti successivi per sostenere le “eccellenze” fa davvero ridere e non solo! Come e quando Siciliana promuoverà le eccellenze non si sa, si parla di benefici generici – senza indicare posta alcuna! – e di “scuole di eccellenza operanti sul territorio nazionale”. Quali? Secondo quali indicatori queste scuole saranno individuate come “eccellenti”?

4 – Tralasciamo tutta la parte general-generica sull’ampliamento e articolazione dell’offerta formativa territoriale (art. 5) per dedicarci al comma 4) del citato articolo cui si afferma che “prevede una razionale e periodica azione di dimensionamento delle istituzioni scolastiche”. Senza pudore alcuno non solo non si cita e si fa riferimento alla legge regionale n. 6/2000 ma non scrive che ci sono da anni provvedimenti di sdoppiamento sospesi che, guarda caso, in imminenza del prossimo bando di concorso per Dirigenti Scolastici sarebbero davvero utili, come tanti altri dimensionamenti che si potrebbero fare anche nelle scuole i cui presidi parlano di tutto e di più – compreso il dimensionamento degli altri istituti – ma non del proprio.

5 – Sul sostegno alla disabilità (art. 9) ancora una volta genericamente si parla di “finanziamenti per la realizzazione di interventi …” nei CTRH e di borse di studio a sostegno degli alunni con disabilità grave iscritti alla scuola secondaria di secondo grado ma non ci sono poste. Ancora un altro rinvio a successivi decreti.

6 – Sul diritto allo studio degli alunni stranieri e degli studenti nomadi (art. 11) si cade nell’affermativo generico senza che emerga un profilo alto sull’accoglienza, l’integrazione e l’inserimento scolastico.

7 – Tutta la complessa tematica sullo sviluppo/sostegno alla ricerca educativa e didattica viene liquidata con una banale dichiarazione di intenti: “ … sostiene e promuove lo sviluppo della ricerca educativa e didattica e la formazione del personale della scuola, anche attraverso il coordinamento dei soggetti istituzionalmente preposti”. Quali? Non si sa. Speriamo bene e soprattutto auspichiamo che l’assessore Centorrino sappia individuare e distinguere i soggetti istituzionali dagli occasionali operatori della formazione di strada.

8 – L’art. 14 impegna la regione  sull’edilizia scolastica, sulla creazione di laboratori e loro adeguamenti. Forse l’Assessore non sa che in Sicilia mancano perfino le aule a norma!

9 – Il previsto Piano triennale (art. 15) dovrebbe definire  priorità e linee di sviluppo delle azioni in materia di diritto allo studio e si scopre anche che il governo regionale – su proposta dell’Assessore – “può attuare interventi straordinari in caso di necessità o emergenze” destinando specifiche risorse. Quali e quante? È previsto il monitoraggio e il controllo del livello di avanzamento e di efficacia degli interventi (art. 16).

10 – La perla più bella si trova all’art. 18 nella struttura della Conferenza permanente per il diritto allo studio: sono presenti tutti, tranne le OO.SS. Scuola firmatarie di CCNL che, guarda caso, dovrebbero convincere operatori e beneficiari a gestire e portare avanti gli “interventi” proposti dalla Conferenza, assicurarne l’attuazione e forse monitorarne l’efficacia anche perché non riteniamo che un organo tanto pletorico oltre che parole sappia e possa produrre altro!

In conclusione riteniamo si tratti solo dell’ennesimo tentativo dell’assessore regionale di turno per firmare un provvedimento tanto generico e tanto poco calato nella realtà siciliana (dov’è il regionalismo scolastico che connota la carta d’identità della nostra Regione?) che rischia davvero troppo con il suo arrivo in Aula, sempre ci arrivi. (ninni bonacasa)   (da www.ceripnews.it)

redazione@aetnanet.org






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-239210.html