Concorso a Ds in Sicilia del 2004.L'augurio è una soluzione condivisa e con soddisfazione di tutti
Data: Lunedì, 24 gennaio 2011 ore 17:38:39 CET
Argomento: Opinioni


Lettere in redazione
Sin dal maggio del 2009,  ho seguito con  alterna attenzione la vicenda legata  al Concorso per Dirigenti Scolastici nella nostra regione, la Sicilia,  indetto con Decreto Dirigenziale del 22/11/2004.
      Non è mia intenzione  ripercorre le numerose vicende che hanno determinato un altalenarsi continuo e, soprattutto,  estenuante di speranze ora per i vincitori ora per i ricorrenti di quel concorso e ciò anche perché diversi soggetti si sono già imbarcati in tale esercizio ed ovviamente ciascuno con i toni e le interpretazioni che più ritenevano giusti  o  più confacenti ai loro interessi. 
 La mia considerazione vuole essere, invece,  esclusivamente di
natura umana e di comprensione verso  chi sta attraversando un
momento certamente non felice della propria esperienza professionale
e, senza dubbio, anche della propria vita,  se è vero che la nostra
stupenda professione è, in buona parte,  la nostra stessa vita.  
      Non intendo certo schierarmi su una posizione anzicché su un’altra e non sono talmente ingenuo o sprovveduto da non sapere  che i pronunciamenti  giurisdizionali, specie quelli definiti, possono pure essere commentati, criticati, ma mai disattesi,   tuttavia,  non posso non tacere il mio personale disagio  di  Dirigente scolastico.
       So cosa significa esercitare, specie negli ultimi anni,  questa non semplice funzione.   So che il nostro lavoro comporta certo
preparazione e continuo aggiornamento,   ma anche, se non soprattutto, doti di pazienza, di equilibrio, di elasticità mentale, di comprensione umana,  professionale e persino cristiana,  per chi è credente,  che alla lunga  estenuano e stancano anche i più volenterosi e  ben  più di quello che si possa credere.  
       Qualcuno di questi  sfortunati  “congelati”, come ormai da tempo si autodefiniscono, ma grazie a Dio solo qualche caso sporadico, non ha evidenziato certamente molta preparazione  o  molto equilibrio o  elasticità mentale  o, forse, non ha evidenziato nulla di  tutto ciò.  Forse qualcuno non ha messo nemmeno come ipotesi remota di potersi ritrovare domani in ben altro contesto  tanto più imbarazzante quanto eccessivi  si è stati prima e tanto più sereno per quanto non lo si è stati,   ma per la stragrande o pressoché totalità di loro che hanno inteso questo meraviglioso mestiere come un servizio e non solo
come bramosa attività da stupido persecutore in ogni caso e a prescindere,   provo un grande senso di disagio, di sofferenza  e di
umana comprensione.
       Molto meno che loro stessi, ovviamente, posso immaginare lo stato d’animo con cui sono costretti a convivere e con il quale devono pur continuare ad esercitare le loro funzioni.  Penso che non deve essere né semplice, né indolore lavorare in una scuola, sapendo che  chissà come finirà e chissà dove si finirà.
       Al di là della condivisione o non condivisione  di talune ordinanze e/o sentenze che, come cittadino ed ancor più come
educatore,  so di dover comunque rispettare, non posso tacere la sicura sofferenza di tali amici, alcuni in particolare a me molto cari,  e non posso non sentirla anche mia.
        Con tale solo intento, augurandomi che, in qualche modo,  si possa trovare una giusta soluzione per tutti  (per carità,  anche per i ricorrenti) a coloro  che, in ogni caso, in questi due o tre anni hanno operato fattivamente, assicurando una non facile guida a molte scuole,   desidero esprimere tutta  la mia vicinanza e l’augurio che la loro vicenda  umana e professionale  si risolva nel migliore dei modi.


Cosimo D’Agostino                                                                                                
Dirigente Scolastico - Messina
cosidagost@tiscali.it






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