Firmato il decreto sugli scatti
Data: Domenica, 23 gennaio 2011 ore 19:19:08 CET
Argomento: Rassegna stampa


Pasquale AlmiranteFinalmente un po' di chiarezza sul recupero degli scatti di anzianità per i docenti, visto che Tremonti ha firmato il 19 scorso il relativo decreto interministeriale, ma solo relativamente a quelli in scadenza al 31/12/2010, mentre per il 2011 e 2012 bisognerà sempre aspettare che il ministro del tesoro, e il collega del Miur, firmi il decreto. Fatti uscire dalla porta ufficiale, gli aumenti salariali legati alla carriera con la legge finanziaria dell'estate scorsa, rientrano dunque dalla finestra e con la maschera delle provvisorietà proprio perchè non saranno più automatici ma sottoposti al buon volere di chi regge i cordoni della borsa governativa. 
E tranne la Flc-Cgil, tutti gli altri sindacati della scuola promettono che per gli anni a venire non ci saranno problemi di sorta, tranquillizzando docenti e  Ata nella sicurezza che il Mef non tradirà l'impegno assunto con loro. In comune però si arrogano la paternità del successo: perchè ci sappiamo fare e sappiamo intelligentemente dialogare, per un verso; perchè abbiamo fatto dure lotte per il diritto, dall'altro.
E in effetti con ragionamento logico sarebbe impensabile che per gli anni successivi al 2010 possa cambiare qualcosa se già questa annualità è stata pagata; sarebbe una sorta di pugno al buio contro tutti coloro che maturano gli scatti nel 2011 e 2012. Ma un altrettanto ragionamento logico induce pure a pensare che se il tentativo di togliere un diritto a tutti coloro che lo avevano maturato fu fatto, nulla impedisce che si possa negli anni avvenire negarlo di nuovo.
Del resto anche lo stato più democratico del mondo ha sempre in sè una sorta di strisciante tirannia per cui con una legge si può revocare anche un diritto assodato, come appunto quello della progressione stipendiale legato alla carriera.
In ogni caso l'obiettivo della ministra Gelmini, d'accordo con la funzione pubblica, è quello di togliere in modo definitivo gli aumenti a pioggia, uguali per tutti e a scaglioni periodici,  e di accordarli solamente ai meritevoli e alle scuole migliori con una procedura però che finora non ha dato gli esiti sperati.
Tutte le scuole delle città scelte per la sperimentazione per assegnare il merito infatti hanno votato contro, cosicchè ci si è rivolte alle regioni più vicine al Governo, come la Lombardia e la Sardegna nella speranza di ottenere l'adesione e prorogando pure i termini fino al 7 febbraio.
Come finirà non è dato sapere, benchè l'unica certezza che finora si abbia è la incertezza che rende certa l'instabilità della nostra scuola.

Pasquale Almirante - La Sicilia del 23 gennaio 2011





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