Fiume di studenti a ORIENTAMEDIA. Oggi confronto sulla riforma: “Pronti ai nuovi percorsi formativi”
Data: Giovedì, 20 gennaio 2011 ore 15:43:11 CET
Argomento: Redazione


Piccoli robot umanoidi hanno accolto con un inchino gli studenti che anche oggi, in gran numero, sono arrivati ad Orientamedia, il salone degli studenti che  si chiuderà domani al PalaCannizzaro Rosario Livatino ad Acicastello (Ct). Una simpatica novità proposta dall'istituto tecnico industriale Archimede di Catania. Anche stamani in migliaia per acquisire informazioni su licei, istituti professionali e tecnici, enti di formazione, scuole speciali. Nella loro scelta consapevole, gli studenti sono stati aiutati anche dai test somministrati dai componenti dell'ufficio di orientamento scolastico del Comune di Catania, guidati dallo psicologo Salvatore Arcidiacono.

Ma come sempre, tante attrattive per gli studenti. Alcuni sono stati attirati dalle particolarissime sculture vegetali dell'istituto Ipssar alberghiero di Nicolosi, o dai quadri e dalle sculture proposti dagli studenti del liceo artistico Emilio Greco di Catania, o dalle invenzioni tecnologiche dell'istituto Vaccarini nei corsi del liceo scientifico e del tecnico, fino ad arrivare, ad esempio, ai particolarissimi strumenti dell'istituto professionale per ottici del Centro Scolastico Don Bosco. Ma stamani l'attenzione è stata tutta focalizzata sulla riforma scolastica grazie all'intervento del dott. Luca Girardi, neo dirigente dell'ufficio quinto dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia. Proprio lui, intervenendo alla tavola rotonda moderata dalla professoressa Rosaria Zammataro, dirigente tecnico del Miur, ha rimarcato la volontà di avviare confronti sempre più ampi e dettagliati con il mondo scolastico per capire e risolvere le varie problematiche in modo da rendere concretamente operativa la riforma. “Noi siamo pronti – ha detto Girardi – ma anche le scuole devono compiere uno sforzo in più per poter così collaborare proficuamente. Inoltre occorre riattivare i percorsi avviati nel passato con le imprese. Occorre puntare sull'imprenditoria per incrementare le possibilità di sbocchi lavorativi per coloro che ad esempio escono dai tecnici o dai professionali”.


E proprio in questi istituti anche in provincia di Catania, come nel resto della nazione, si registra un calo delle iscrizioni a causa dell'incertezza che arriva dal mondo del lavoro. Servirà un'inversione di tendenza e una maggiore conoscenza delle opportunità e la riforma, con la suddivisione dei cinque anni in un primo biennio, in un secondo biennio e poi con il quinto anno specialistico, cercherà di raggiungere anche questo obiettivo. Per illustrare i profondi cambiamenti delle scuole medie di secondo grado si sono avuti vari interventi. La professoressa Angela Maria Scandurra, dirigente dell'Eredia di Catania, si è soffermata sugli istituti professionali e sui percorsi formativi post-diploma che permettono non solo di scegliere le università ma anche scuole speciali superiori che durano altri due anni. La professoressa Annamaria Di Falco, dirigente del Turrisi Colonna di Catania, si è soffermata sui nuovi licei che escono dalla sperimentazione a cui in parte sono stati finora relegati (il caso dei linguistici ad esempio). Poi ha ipotizzato, come già avvenuto positivamente nel suo istituto, la creazione di una banca dati dei diplomati che si impegnano, nei quattro anni successivi al loro diploma, a dare informazioni sui propri successi e insuccessi nel mondo universitario o lavorativo, in modo da meglio tarare la didattica proposta agli studenti ancora in formazione. Infine ha parlato il prof. Orazio Lombardo, dirigente del Marconi di Catania. Soffermandosi sui nuovi istituti tecnici, ha fornito una serie di dati regionali che evidenziano come sia da potenziare ancora il numero dei diplomati in questi istituti per poter dare risposta alle richieste delle imprese, posto che l'offerta è inferiore alla domanda che arriva dal mondo del lavoro. Domani l'ultima giornata di Orientamedia che vedrà anche un dibattito sulle opportunità del Fondo Sociale Europeo rispetto alle nuove professioni.

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