Le Asl mandano in rosso le scuole
Data: Martedì, 18 gennaio 2011 ore 12:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
È come un fiume che si
ingrossa, ogni giorno che passa c'è una nuova scuola che riceve
richieste pressanti di pagamento da parte della Asl locale. Fatture che
-dal Veneto al Piemonte alla Campania- vanno dai 100 ai 300 euro per un
mese di visite mediche di controllo (circa 30 euro a visita) chieste
dagli istituti scolastici. Le fatture più vecchie risalgono a gennaio
2006, mese di picco stagionale causa influenza, ed è su queste che c'è
la maggior premura delle aziende sanitarie. Obiettivo: evitare che dopo
5 anni i pagamenti cadano in prescrizione. E si arriva fino a questi
ultimi mesi quando vi è stata una vera impennata nei controlli. Il
decreto legge 112/2008 ha infatti imposto l'obbligo delle visite
fiscali nel pubblico impiego anche per un solo giorno di malattia. In
media, secondo stime sindacali, gli arretrati arrivano complessivamente
a 10-15 mila euro, a seconda del tipo di istituto.
Un vero salasso per quelle scuole, e sono tante, che sono già in
difficoltà, capace di mandare in rosso il fondo ordinario per il
funzionamento. Ma gli istituti, al momento, non hanno nessuna
scappatoia giuridica per sottrarsi alle richieste, visto che con una
sentenza della Consulta del 2010 si è stabilito che le regioni non
hanno competenza in materia.
Deve pagare lo stato centrale, che ha imposto l'obbligo, e dunque
pagano le scuole. Del resto, nel caso in cui si dovesse passare alla
messa in mora per mancato pagamento, il danno erariale ricadrebbe
direttamente sul dirigente. Letteralmente tra l'incudine e il martello,
questi, stretto tra la necessità di far fronte a spese più urgenti,
quelle per il funzionamento delle scuole, e l'evasione delle fatture
delle Asl. Ecco perché, nelle varie conferenze di servizio convocate
d'urgenza sul territorio, molti dirigenti stanno rivendicando un
intervento del ministero dell'istruzione: o si danno più fondi proprio
per le visite fiscali oppure si ripristina un minimo di discrezionalità
nella scelta dei controlli da fare. Perché nella lotta ai fannulloni,
di cui la visita obbligatoria è un'arma, non ci siano costosi
automatismi.
(da ItaliaOggi di Alessandra Ricciardi)
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