Il Liceo artistico di Acireale accoglie e integra gli studenti diversabili
Data: Domenica, 16 gennaio 2011 ore 18:55:19 CET
Argomento: Redazione


L’accesso all’istruzione è un diritto inalienabile di ogni cittadino. L’Istituto “F.Brunelleschi” Sezione Liceo Artistico Statale promuove l’integrazione e l’accoglienza indistintamente di tutti gli allievi, prodigandosi in particolare per consentire agli allievi diversabili una frequenza regolare e proficua. Vengono attivate molte iniziative didattiche. La più significativa è rappresentata dal progetto denominato “Artistica... mente”. Esso ha come finalità principale quella di motivare gli alunni in difficoltà attraverso diverse attività laboratoriali: comunicazione (LIS), arricchimento
strumentale (PAS), psicomotricità e musicoterapia, informatica, attività artistico-creative,
architettura e ambiente, progetto teatro e progetto video. Tutti i laboratori hanno come sfondo
integratore “l’espressione del sé”. Attraverso questa ed altre iniziative, è garantita l’accoglienza, l’integrazione e la crescita culturale degli studenti diversabili.
La sezione del Liceo artistico, accoglie da più di 10 anni, un cospicuo numero di alunni diversamente abili (circa 30 distribuiti su 23 classi), con diverse tipologie di disabilità. La tipica organizzazione per laboratori facilita l’integrazione di tutti gli alunni, anche di quelli in situazione di gravità (art.3 comma 3 L.104). Di fatto esistono discrete condizioni affinché le abilità manifeste e latenti dei ragazzi si potenzino e vengano alla luce offrendo concreti percorsi orientati al futuro inserimento sociale: il cosiddetto “progetto di vita” che costruisce il senso quotidiano e la tensione immaginativa dell’agire.
L’esperienza maturata in questi anni ha consentito di  valorizzare ed affinare le singole professionalità dei docenti specializzati: tecnologie, metodologie, prassi didattiche innovative , tutti strumenti utilizzati nel rispetto delle caratteristiche personali degli alunni.
Una particolare attenzione viene dedicata alle abilità funzionali per l’acquisizione delle autonomie personali e sociali, attraverso esperienze di apprendimento situato: lettura funzionale, conoscenza ed uso del denaro, uso dell’orologio, fruizione dei servizi del territorio, programmi di sveltimento cognitivo (Programma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein), sviluppo di abilità grosso e fino motorie, programmi di comunicazione aumentativa-alternativa (P.E.C.S., Comunicazione facilitata).
Si attivano annualmente diversi progetti che coinvolgono gli alunni disabili insiemi ai loro compagni in linea con i piani di studio della scuola: Laboratorio di Scultura, Video, Teatro, Cartapesta, Origami, Psicomotricità, Informatica.
Per gli alunni in grado di seguire la programmazione ministeriale le proposte didattiche vengono calibrate alle loro conoscenze, abilità e competenze. Attraverso strumenti compensativi, strategie e metodologie innovative (didattica breve, mappe concettuali, apprendimento cooperativo attività laboratoriali ecc.). Fin qui la sintesi dal POF dell’Istituto “F. Brunelleschi”, consultabile anche nel sito web.
Due o tre cose il vecchio prof però desidera aggiungerle.
1.      E’ ormai dai famosi decreti delegati degli anni 70 che la scuola italiana è “pronta” ad accogliere l’inserimento degli alunni diversabili. Ma se è piuttosto facile il percorso culturale formativo nella scuola primaria al superiore le cose non sono così semplici.
2.      L’ insegnante curriculare è per tutti gli alunni della classe e il collega di sostegno è assegnato non esclusivamente per gli “handicappati” ma per la classe dove sono inseriti i diversabili.
3.      Se il tipo di studi artistici favorisce l’inserimento degli alunni con difficoltà di handicap non vuol dire che le altre scuole devono lavarsene le mani. Il liceo artistico statale di Acireale non è e non può diventare la scuola  esclusiva per le disabilità del territorio ionico.
4.      Handicap viene dall’inglese “hand in cap” =  mano nel berretto. L’espressione viene dalle gare, specie dei cavalli, durante le quali i concorrenti tenevano il denaro per le puntate nel berretto insieme ad un coefficiente attribuito ai cavalli meno favoriti. Constava in abbuoni di distanza, aumento di punti, ecc., per favorire il concorrente meno dotato. Gli alunni col sostegno non sono avvantaggiati rispetto agli altri, semmaio vengono posti in condizioni di uguaglianza per poter “competere” ad armi pari…
5.      Anni fa si usa il termine “ritardato” che ora sembra offensivo ma non lo è quando viene usato come sinonimo di rallentato, trattenuto, ostacolato… Questa è la verità.
6.      L'intervento in favore degli h. è un problema sociale di primaria importanza per la rilevanza numerica del fenomeno, per la drammaticità della condizione e perché se ne avverte sempre più la necessità di una gestione collettiva e pubblica superando la carenza di servizi e assistenza.
7.      Un contributo finora trascurato, ma importante per l'inserimento sociale dell'h., è il superamento delle cosiddette “barriere architettoniche”. Quel complesso di strutture e impedimenti edilizi che ostacolano ulteriormente la vita degli invalidi: porte degli ascensori troppo strette per lasciar entrare carrozzelle, presenza di scalini per l'accesso a negozi, ristoranti, musei, scuole, uffici, teatri, mezzi pubblici. Sinceramente il Santonoceto di Acireale presenta un grave… deficit strutturale!
8.      Con la legge 5 febbraio 1992, n. 104, sono stati dettati i principi dell'ordinamento italiano in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza dell'handicappato. L'inserimento e l'integrazione sociale dell'h. sono sostenuti attraverso specifiche disposizioni relative: ai servizi di aiuto personale del disabile. La legge è diventata maggiorenne, ma sinceramente la scuola italiana ancora è ai primi passi riguardo all’integrazione!

Giovanni Sicali

giovannisicali@gmail.com
 






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