Meno soldi, più efficienza. La strana teoria economica della Gelmini
Data: Mercoledì, 12 gennaio 2011 ore 10:33:26 CET Argomento: Rassegna stampa
Una spaesata
ministra dell’istruzione, ieri sera a “Ballarò” ha sostenuto proprio
questo: “Con meno soldi la scuola è più efficiente”.
Segnatela perché è una data importante. “Ballarò”, talk-show politico
del martedì, condotto da Giovanni Floris.
Sulla destra del conduttore, oltre al governatore piemontese Cota,
siede la ministra della pubblica istruzione Mariastella Gelmini. Si
parla di scuola e di istruzione pubblica. Ad un certo punto, la
ministra dice: “Noi abbiamo un
modello completamente alternativo alla sinistra di conduzione
dell’istruzione pubblica, basato su minori investimenti. In altri
termini, per far funzionare la scuola ci vogliono meno soldi”.
Ecco, siete di fonte ad una nuova teoria economica messa a punto da
Mariastella Gelmini: diminuendo gli investimenti aumenta l’efficienza e
la produttività di un comparto. Mai nessun ministro berlusconiano – e
tantomeno il furbissimo e provveduto Giulio Tremonti – era riuscito a
dire una cosa del genere, cioè a giustificare i selvaggi tagli operati
in un comparto della pubblica amministrazione asserendo che grazie ad
essi la scuola migliorerà e sarà più efficiente. Di Pietro, presente anche lui nella
puntata, se n’è accorto ed ha commentato da par suo: “Al mio paese si
dice che se non c’è l’arrosto non si mangia”.
Ma la dichiarazione della ministra è fondamentale anche per un altro
motivo: essa può dimostrare anche alle teste dure, quelle che ritengono
che l’attuale maggioranza sia composta da persone probe e virtuose, come la specialità della casa sia la
menzogna. Che cosa può mai essere, infatti, una gestione
dell’istruzione pubblica che spaccia per “maggiore efficienza” il
semplice fatto che ci sono meno insegnanti, meno ore di lezione, meno
manutenzione dell’edilizia scolastica, più alunni per ogni classe, meno
fotocopiatrici, meno laboratori? È come se la Fiat producesse la metà
delle automobili, in modo peggiore e annunciasse che è diventata una
azienda più produttiva ed efficiente.
Non solo, ma la stessa ministra aveva annunciato, all’inizio del suo
mandato, che avrebbe provveduto ad aumentare gli stipendi degli
insegnanti e li avrebbe portati a quelli medi delle altre nazioni
europee (questi stipendi, infatti, si collocano agli ultimi posti nel
Vecchio Continente). Non solo quest’ultima è stata un’altra menzogna
del ministro, ma addirittura il suo degno sodale Giulio Tremonti ha
disposto il blocco della contrattazione e quello degli scatti
automatici (che forse saranno ripristinati), quindi è in atto una
diminuzione della retribuzione degli insegnanti italiani, cioè l’esatto
contrario di quanto dichiarato dalla ministra e l’esatto contrario di
quanto necessario per aumentare la produttività del lavoro.
Come se ciò non fosse ancora sufficiente, la ministra aveva dichiarato
che, entro il 2010, avrebbe bandito un concorso nazionale per dirigenti
scolastici. Oramai una percentuale rilevante di istituti sono senza
dirigente e dati in affidamento alla gestione di presidi con
responsabilità già di altre scuole. Anche questo sta contribuendo alla
distruzione dell’istruzione pubblica nel nostro Paese. Ebbene, il
concorso non è stato bandito, come promesso, e nessuno è in grado di
prevedere quando lo sarà. Ancora una volta, è come se Mirafiori
rimanesse senza manager e senza direttori di produzione. Anche questo
possiamo spacciarla per un aumento dell’efficienza?
La specialità della casa, la menzogna – di cui Berlusconi è uno dei più
grandi esperti, come denunciato pubblicamente dalla sua ex moglie
Veronica Lario – come si vede è arte in cui eccelle anche la ministra
della pubblica istruzione. E ieri sera, a “Ballarò”, ne ha fornito
un’eccellente dimostrazione operativa.(da http://www.dazebaonews.it/)
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