Sacconi: a giorni la cabina di regia per l'occupabilità
Data: Sabato, 08 gennaio 2011 ore 17:30:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


I sindacati lanciano l'allarme per l'occupazione giovanile sollecitando misure concrete da parte del governo. Che per voce del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, annuncia che a giorni incontrerà le Regioni sugli ammortizzatori in deroga e riunirà la cabina di regia per l'attuazione del Piano nazionale per l'occupabilità dei giovani (con i ministri dell'Istruzione e della Gioventù).
L'Istat segnala «un andamento dell'occupazione sostanzialmente stabile in un quadro europeo che Eurostat descrive altrettanto stabile» per Sacconi, che sottolinea il dato medio europeo del 10,1% di disoccupati. Il ministro parla anche del «consolidarsi della disoccupazione giovanilesoprattutto nel Mezzogiorno», ed annuncia a breve una riunione della cabina di regia per esaminare le nuove iniziative di spesa deliberate a fine anno per circa 250 milioni, rivolte alla promozione dell'apprendistato nei lavori tradizionali e manuali dell'artigianato e contro la dispersione scolastica.
Di diverso tono i commenti dei sindacati. «Abbiamo il più alto tasso di disoccupazione – commenta Fulvio Fammoni (Cgil) – i record della cassa integrazione e della disoccupazione giovanile in Europa. Il poco lavoro che si crea è quasi esclusivamente precario o frutto della regolarizzazione di colf e badanti, ovvero è lavoro che già esisteva». Il dato dei giovani per Fammmoni è «segno di una disoccupazione qualificata in crescita mese dopo mese», per risolvere il problema «occorre buona occupazione, non certo lo slogan di accettare qualsiasi lavoro». Peraltro la Cgil ricorda che la legge di stabilità ha stanziato 1 miliardo di incremento al fondo occupazione per rifinanziare gli ammortizzatori in deroga, le politiche del lavoro e il trasporto pubblico locale. Risultato: per la Cgil solo 33 milioni vanno alla cassa in deroga nel 2011, oltre al residuo dello scorso biennio.
Il segretario generale aggiunto della Cisl, Giorgio Santini, sottolinea che «il tasso di disoccupazione giovanile raggiunge l'apice mai toccato del 29%», guarda «con interesse» alla cabina di regia e lancia 3 proposte: consentire la totalizzazione di tutti i contributi versati dai precari a qualsiasi titolo (oggi servono almeno 3 anni); contrastare gli abusi di stage, inserendoli all'ultimo anno di frequentazione di corsi scolastici o universitari per avere un'esperienza lavorativa prima di uscire da scuola come nel resto d'Europa; prevedere un'ulteriore decontribuzione per l'apprendistato in modo da coprire parte di quei 140mila posti vacanti, segnalati dai principali osservatori. Per Guglielmo Loy (Uil) «la crisi sta penalizzando soprattutto i più deboli, ovvero i giovani impiegati in lavori precari». Serve una terapia d'urto: «Insieme alle politiche di protezione – continua Loy – servono incentivi corposi alle imprese in grado di offrire occupazione di qualità». (da IlSole24Ore)

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