Bova, Ambra e Memphis, 'Immaturi' a 38 anni. Tanta voglia di fuggire nel film di Paolo Genovese
Data: Giovedì, 06 gennaio 2011 ore 13:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
C'é chi
l'esame di maturità non smette di sognarlo e riviverlo con vero terrore
tutta la vita. E' un trauma che non si scorda mai. E non certo perché
lo si affronta a un'età davvero complicata, come sono i 18 anni. La
prova? Un film come 'Immaturi' di Paolo Genovese (il regista campione
di incassi con La banda dei Babbi Natale) che ha come protagonisti una
serie di trentottenni, ex compagni di scuola, che si trovano costretti
a ripetere quella prova con le stesse paure e la stessa voglia di
fuggire. Di scena, così, i non più giovanissimi Giorgio (Raoul Bova),
Lorenzo (Ricky Memphis), Piero (Luca Bizzarri), Luisa (Barbora
Bobulova), Virgilio (Paolo Kessisoglu), Francesca (Ambra Angiolini),
grandi amici venti anni fa, prima che qualcosa frantumasse il gruppo.
Ad unirli di nuovo sarà appunto il perfido ministero della Pubblica
Istruzione che ha annullato il loro esame di maturità, mettendo a
rischio tutti i loro titoli successivamente
conseguiti.
Dunque il loro stesso futuro. Comunque, a giudicare dagli
spezzoni degli esami - messi a disposizione in esclusiva per l'ANSA da
Medusa che distribuirà il film dal 21 gennaio - quello che se la cava
'peggio' o 'meglio' sembra essere Ricky Memphis.
Il suo mortale nemico all'esame di maturità sarà un innocente poeta
come Eugenio Montale. La domanda è secca:"che significato anno gli
'Ossi di seppia' nella poetica di Montale?.". Memphis proprio non sa di
cosa si sta parlando. Si imbarca in un discorso tanto vago quanto
attendista, ma poi confessa con voce liberatoria: "non la so". Lo
stesso vale per un'ulteriore domanda, che dovrebbe salvarlo, su
Cicerone. Memphis mette questa volta prima le mani sulla testa, poi
incespica su qualche parola e infine dice con fare rassicurante alla
commissione esami: "Scusate.... è solo che devo rinfrescare la
memoria". Se la cava meglio Virgilio (Paolo Kessisoglu) che, alla
domanda sulla forma di governo preferita dal filosofo Hobbes, risponde
così sinteticamente e sfacciatamente da restare credibile. Anita
Caprioli invece deve vedersela con Cicerone, esattamente con le
Catilinarie. Non sa troppo bene cosa siano e così si alza in piedi
cercando come di mimarle. La commissione sconvolta la stoppa al secondo
movimento. Raoul Bova, con la sua faccia da bravo ragazzo, ondeggia tra
insicurezza e sfacciataggine. Prima, alla domanda su Foscolo, balbetta
qualcosa, poi, quando vede che butta male, pretende un'altra domanda:
"ho studiato sei mesi. Insomma fatemi andare avanti!". Ad inguaiare
Ambra Angiolini è invece la risata, quella che non riesci proprio a
trattenere. Così la donna replica a una domanda su Dante Alighieri su
chi mai fosse Cacciaguida.
A Luca Bizzarri invece tocca una domanda su Catullo. Se la cava
abbastanza nel commentare 'Odi et amo' e anzi, per non perder tempo,
mette anche gli occhi addosso a un'esaminatrice niente male e tenta
così di rimorchiarla. "'Immaturi' - dice nelle note di regia Genovese -
è un film sulla difficoltà di crescere, si badi bene sulla difficoltà,
non sulla pigrizia. E' un film che vuole raccontare tante immaturità
diverse che alla fine hanno un unico denominatore comune: la fatica di
togliersi i pantaloni corti ed infilarsi quelli lunghi". (di
Francesco Gallo da Ansa)
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