Decine di ragazzi dei collettivi denunciati dalla Digos di Milano. Ma hanno risposto: ''Non abbiamo paura''.
Data: Giovedì, 06 gennaio 2011 ore 08:30:53 CET
Argomento: Rassegna stampa


Sono decine i ragazzi del coordinamento dei collettivi studenteschi denunciati e identificati, anche attraverso filmati e fotografie, dalla Digos di Milano in seguito alle occupazioni delle scuole superiori attuate nelle scorse settimane nell’ambito delle iniziative contro l’approvazione del decreto Gelmini.
Le denunce sono ora al vaglio del pm Grazia Pradella.
La Digos ha denunciato i giovani per occupazione abusiva e violenza privata: spetterà ora al pm se dare corso all’iniziativa della Digos o se invece archiviare.
"Non abbiamo paura, continueremo a scendere in piazza per gridare contro chi ci sta portando via il futuro". E' arrivata oggi la risposta degli studenti del Coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano dopo la notizia delle denunce nei confronti di decine di studenti responsabili di aver occupato istituti scolastici per protestare contro la riforma Gelmini. "Noi non abbiamo paura - hanno scritto gli studenti in una nota - lo abbiamo sempre detto e continuiamo a ribadirlo: questo tentativo di repressione, che si somma al provvedimento sulla bocciatura oltre le 50 assenze, non è un segnale di forza, ma di debolezza".
Gli studenti poi hanno ribadito che la loro protesta non è solo contro la riforma Gelmini ma contro un sistema politico che secondo loro non li tutela. "Non ne possiamo più - prosegue la nota - di tutti quelli che siedono su una poltrona con uno stipendio milionario che si arricchiscono e mantengono il loro potere speculando sui nostri soldi, sui nostri diritti e sul nostro futuro. La risposta è semplice: a partire da ogni scuola e ogni collettivo la mobilitazione continuerà a farsi sentire". 
Tra le occupazioni che si sono succedute nelle scorse settimane a Milano, quella del liceo classico Manzoni, degli scientifici Caravaggio, Vittorio Veneto e Pascal. Molti dei ragazzi denunciati risultano essere minorenni e appare quindi probabile il trasferimento degli atti per alcune posizioni alla Procura per i minorenni. Lo stato di agitazione degli studenti aveva spinto più di un preside a chiedere l’intervento della polizia per consentire il regolare svolgimento delle lezioni.(da http://www.ilgiorno.it/)

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