Un docente A050 segue i Magi nella loro ricerca del Sapere
Data: Mercoledì, 05 gennaio 2011 ore 09:50:00 CET
Argomento: Redazione


Da ragazzo, in prossimità dell’Epifania, mi domandavo chi fossero i Magi. Mi sembrava logico pensare che le notizie derivassero dai 4 Vangeli. Ma dei Magi scrive solo Matteo al cap. 2,1-12: “Gesù nacque a Betlemme di Giudea al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme …” Matteo non fornisce molte notizie. Non sappiamo né come si chiamassero, né quanti fossero; lascia intendere che fossero più di uno (usa il plurale: “Alcuni Magi”); i doni-reali-regali, erano tre, ma non scrive che fossero re. Gli evangelisti Luca e Marco, non fanno parola dell’episodio e Giovanni, non si occupa dell’infanzia di Gesù. Ho consultato poi i Vangeli non inclusi nella Bibbia canonica, quelli “apocrifi”, in genere più ricchi di notizie sulla nascita e sulla fanciullezza di Gesù. Il papiro Bodmer al cap.42 mi fornisce i nomi di tre Magi, che portano tre doni oro, incenso e mirra;   il Protovangelo di Giacomo, al cap. 21.1 afferma: “Erano venuti dei Magi che dicevano: ‘abbiamo visto una stella nell’oriente e siamo venuti ad adorarlo”; il Vangelo dello Pseudo Matteo si occupa dell’episodio al cap. 16.1: “Trascorso il secondo anno dei Magi vennero dall’oriente a Gerusalemme portando grandi doni”; l’Apocrifo “Vangelo dell’Infanzia Armeno” specifica che “questi magi erano tre fratelli”. I dubbi e gli interrogativi aumentavano.
2.      Dopo tanti anni, grazie ai programmi “epocali” della “controriforma” Gelmini, torno alla Bibbia cattolica. Quella di  Gerusalemme -  alla nota su Mt 2,9 - mi avverte che nella narrazione di Matteo la stella è un astro miracoloso di cui è inutile cercare una spiegazione naturale. Non mi arrendo. L’aspetto teologico lo lascerei all’insegnante di Religione, ormai di ruolo come me. Rimango nella mia A050 “Materie letterarie negli istituti di istruzione secondaria”. Tenterò quindi un approccio “diacronico e sincronico” alla “storia” dei Magi; poi farò una  lettura “allegoria” senza trascurare  quella scientifica e teologica-monastica. Leggerò lentamente e con attenzione, meditando e contemplando il testo, “pregandolo” di dare delle risposte alla mia cultura di volta in volta: filosofica, storica, sociopolitica. Mi occorre cioè un corso di teologia e un noviziato…  per concludere che la vicenda dei magi non è né una favola, né una leggenda. E’ semplicemente una narrativa religiosa, cioè Epifania=manifestazione. Niente da dividere con la Befana e la sua scopa volante.
3.      Volendo attualizzare il racconto evangelico,  immagino che i Magi siano dei lavoratori della conoscenza, degli iscritti alla “sapienza”, studiosi di astronomia, ricercatori della vera cultura. Insomma dei PRECARI. Quando i Magi=precari non videro più la stella
dinanzi a sé, entrarono nel palazzo del potere della Gerusalemme terrestre e l’Erode di turno li accolse subdolamente e li invitò a continuare la ricerca del bambino nato a Betlemme. Ben strano questo crudele re! Se proprio voleva uccidere quel neonato gli bastava dare ordine ad un solo suo soldato che a cavallo, in un paio d’ore, avrebbe compiuto gli otto km di distanza tra la capitale e il paese del pane=Betlemme per infilzare di spada Lui, sua madre e Giuseppe. Meglio lasciare la ricerca ai Magi, illusi fanatici e visionari… Erode avrebbe poi provveduto ad una strage di poveri innocenti !
4.      Nella mia giovinezza ho seguito un corso universitario di sei mesi dal titolo: “Annotazioni in margine alla struttura letteraria e al significato dottrinale di Matteo I-II”. Il mio professore di allora, Giuseppe  Gamba,  nel 2009 ha pubblicato l’ultimo di tanti libri: “Dal vangelo ai Vangeli. Una proposta di cammino” (ed. LAS Roma ). Il volume, come  indica il sottotitolo, mira a presentare in sintesi i risultati del cammino fatto dall’Autore, nel corso di oltre cinquant’anni di studio e di ricerca, cammino inizialmente motivato dalla responsabilità della docenza in una Facoltà Teologica, divenuto però con il tempo e con le connesse vicende della vita sempre più impegno ed esigenza "personale".  L’Autore. affida ai lettori alcuni dei risultati più significativi a cui è pervenuto, ben conscio che il cammino che ci sta davanti è ancor sempre lungo e necessita pertanto di essere supportato da ricerche e convinzioni sempre più solide e condivise. Dalle  lezioni di don Gamba - “classe 1923” - ho tratto un’indiscutibile certezza: Visto che Matteo scrive storia sacra,  forse i Magi non sono mai partiti dalla loro Patria. Di certo però hanno trovato Quel che cercavano…
5.      Carlo Sgorlon nel 1986 ha scritto un racconto su “Il quarto re mago”, quello che ottenne in custodia un mondo di libri proprio quando perdette ogni possibilità di leggerne uno soltanto. Si era figurato il paradiso nella forma di una biblioteca… E  invece si aggirava ormai, col suo bastone da cieco, lungo sterminati corridoi, con ripiani gremiti di tutti i libri che aveva sognato di leggere.  I libri ormai li poteva solo toccare. Egli dal giorno in cui non aveva visto più la sua ombra disegnata sulla strada davanti a sé, aveva capito  che lui stesso era diventato un'ombra…  Proprio come i 50.000 precari della scuola del XXI secolo.

Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com






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