A Nomadelfia 270 persone, no proprieta' e scuola fino a 18 anni
Data: Marted́, 04 gennaio 2011 ore 19:00:00 CET Argomento: Eventi
La comunita' di
Nomadelfia, vicino a Grosseto, fondata nel 1952 da don Zeno Saltini, e' oggi formata da
270 persone, con 50 famiglie. Nata come comunita' di cattolici che
vogliono costruire una nuova civilta' fondata sul Vangelo, a Nomadelfia
(che per lo Stato e' una associazione civile e per la Chiesa una
parrocchia della diocesi di Grosseto e una associazione privata di
fedeli) tutti i beni sono in comune, non esiste proprieta' privata, non
circola denaro, si lavora solo all'interno e non si e' pagati.
Le famiglie sono disponibili ad accogliere figli in affido (proseguendo
la tradizione delle ''madri per vocazione'') e 5 famiglie insieme
formano un 'gruppo familiare', che condivide le attivita' della
giornata, a cominciare dai pasti. Le scuole sono interne e l'obbligo
scolastico e' stato portato a 18 anni. Nel corso degli anni sono stati
oltre 5 mila i 'figli' passati a Nomadelfia. Don Zeno Saltini nacque a
Fossoli di Carpi (Mo) il 30 agosto del 1900. Dopo aver lavorato nei
campi, Zeno, decise di studiare legge e teologia e nel 1931, ordinato
sacerdote, prese come figlio un ragazzo di 17 anni appena uscito dal
carcere: Danilo.
Nel 1941 a S. Giacomo Roncole, vicino a Mirandola (MO), don Zeno
accolse come figli altri fanciulli abbandonati e fondo' l'Opera Piccoli
Apostoli.
Alla fine della Guerra, nel 1947, i Piccoli Apostoli occuparono il
campo di concentramento di Fossoli, per costruire la loro nuova citta'
e approvarono il testo di una Costituzione che venne firmata
sull'altare. L'Opera Piccoli Apostoli divento' cosi' Nomadelfia, che
significa dal greco: ''Dove la fraternita' e' legge''.
Il 5 febbraio 1952 il Sant'Uffizio ordino' a don Zeno di lasciare
Nomadelfia. Don Zeno ubbidi' e i Nomadelfi andarono a Grosseto,
stabilendosi su una tenuta di quattrocento ettari da bonificare, donata
da Maria Giovanna Albertoni Pirelli, dove vissero in gran parte sotto
le tende. Don Zeno rinuncio' nel 1953 al sacerdozio, per tornare alla
guida dei nomadelfi e solo nel 1961 riprese l'esercizio del sacerdozio,
diventando parroco della comunita'.
Nel 1965 don Zeno propose ai nomadelfi una nuova forma di apostolato:
le 'Serate di Nomadelfia', uno spettacolo di danze e il 12 agosto 1980
i nomadelfi presentarono a Giovanni Paolo II, nella villa di
Castelgandolfo, una 'Serata'.
Il 15 gennaio 1981 don Zeno, colpito da infarto, mori' dopo aver
rivolto ai nomadelfi le ultime parole prima dell'agonia.
Domenica 21 maggio 1989 Papa Giovanni Paolo II visito' Nomadelfia,
entro' in un gruppo familiare, battezzando il bambino piu' piccolo e
parlo' a circa 4 mila persone tra nomadelfi, ex-nomadelfi e amici
provenienti da tutta Italia.
''Vi chiedo di amare la Chiesa, poiche' anch'essa vi ama ed apprezza la
vostra esperienza - disse allora il Papa -. Voi sapete bene, perche'
don Zeno ve l'ha insegnato con la sua vita, che ad un mondo talora
ostile e lontano dalla fede occorre rispondere con la testimonianza
della propria vita, con opere e segni visibili di amore fraterno.
Nomadelfia puo' fare questo e lo sa fare, poiche' essa e' un popolo che
si ispira, come dice il suo nome, alla legge della fraternita'''.(Asca)
redazione@aetnanet.org
|
|