Sulla valutzione degli insegnanti
Data: Lunedì, 03 gennaio 2011 ore 15:42:53 CET
Argomento: Opinioni


Ho detto nella mia proposta definita New Deal, che dovrebbe portare a una grande stabilizzazione e svecchiamento nella scuola, del grande patrimonio accumulato in esperienze e conoscenze che si è sedimentato nelle graduatorie ad esaurimento e rischia di essere perduto, un patrimonio di titoli e di servizio, lasciato colpevolmente a deteriorarsi negli anni. Io penso, lo penso dall'università quando frequentavo la cattedra di Pedagogia che lo Stato fa il suo primo disinvestimento psicologico proprio in termini di merito, quando smorza l'entusiasmo per l'insegnamento nelle giovani generazioni; tratta gli insegnanti come impiegati, annulla le differenze tra di loro proponendo modelli omologhi, pensa che tutti possano insegnare fino a 65 anni, non prevede canali dignitosi per chi vuole fare altro in settori omogenei e soprattutto non investe niente ma proprio niente nella ricerca educativa, lasciandola a spese del docente, credo che parlare di anno sabbatico, pensare ad uno studio/ricerca continuo dell'insegnate, pensare a sburocratizzare l'insegnamento e le sue pratiche non sia proprio un'eresia, ma sia una strada per la valorizzazione dell'insegnante, invece in questi lunghi anni noi abbiamo assistito a un enorme defluvio di soldi in attività ( formali di ricerca e insegnamento) la cui ricaduta non ha certo sollevato la qualità media della scuola italiana ( non credo te ne debba fare l'elenco). Invece noi siamo ancora agli accertamenti burocratici e alle pratiche tipo concorsone, veramente non si hanno le idee chiare e questo che crea più sconcerto e quello che mi fa paura è la clientela come sistema , tanto che in questo paese si parla del merito ma poi in certi posti ci sono sempre i soliti noti, come coraggiosi giornalisti Gabanelli e altri dimostrano in trasmissioni televisive, che però non riescono a smuovere di un millimetro l'opinione pubblica, addormentata nel familismo amorale. Crediamo che la scuola sia un'isola felice? Io non lo credo e non l'ho mai creduto. Apprezzo comunque il contributo a un dibattito sul merito e la valutazione senza alcuna preclusione poolitica. Libero Tassella ( libero.tassella@fastwebnet.it)





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