Via libera in Puglia a sponsor e griffe sui banchi di scuola: annullato ricorso Cigl
Data: Giovedì, 30 dicembre 2010 ore 07:21:06 CET
Argomento: Sindacati


La scuola pubblica è giunta al capolinea. Adesso arrivano anche banchi e armadietti etichettati da sponsor pubblicitari. A Novembre era stato presentato il ricorso della Cigl e atre associazioni studentesche contro il bando emesso dalla provincia di Barletta - Andria - Trani per la sponsorizzazione degli arredi scolastici da parte di aziende private. Il bando con scadenza 30 Novembre aveva subito destato polemiche e suscitato grande interesse non solo in Puglia ma anche nel resto d’Italia.
L’assessore provinciale all’Istruzione Pompeo Camero, per difendersi, aveva sostenuto la necessità di questi finanziamenti per poter rendere più vivibile la scuola pubblica: “potrò acquistare in un solo anno quello che altrimenti avrei potuto fare in tre con i normali contributi della Provincia”.
Ma la buona fede di Camero, ideatore del nuovo metodo basato sui banchi “griffati” si era da subito scontrata con i sostenitori della scuola pubblica come luogo preposto alla formazione e all’ educazione di liberi cittadini. «Il nome dello sponsor impresso sul banco - spiega il responsabile della Rete degli studi medi della Bat, Francesco De Martino - è un bombardamento pubblicitario che, a differenza di quello televisivo, non ci consente di cambiare canale». Eppure il Tar, nonostante le proteste, ha rigettato il ricorso preparato lo scorso novembre dall’avvocato Ettore Sbarra, che chiedeva la sospensione e l’annullamento del bando in virtù della negazione di principi quali la trasparenza, la parità di trattamento, la proporzionalità e il principio di neutralità che dovrebbe ispirare l’agire della pubblica amministrazione.
Dunque, per il momento, via libera alle etichette nella scuola pubblica. A beneficiare dell’aiuto dei privati saranno 26 scuole della BAT, ma non si escludono altre adesioni poiché il bando, ha affermato Camero “era un avviso aperto”.
La scuola pubblica pugliese, caduta in degrado, è costretta (nel bene o nel male) a chiedere aiuto ai privati. Ma in tutto ciò, se iniziasse un processo di finanziamento privato all’interno della pubblica istruzione, il ruolo dello Stato e della Provincia a cui spetterebbe di norma garantire un certo livello di decoro agli istituti, finirebbe per diventare legittimamente e giustificatamente nullo. Il rischio ulteriore sarebbe quello di far si che la scuola pubblica diventi una vetrina di sponsor e di pubblicità. Ciò la allontanerebbe dal principale scopo educativo incentrato sulla neutralità e sull’imparzialità, promuovendo a lungo andare, un comportamento più consono alla formazione di acritici consumatori che a quella di nuovi e consapevoli cittadini.(da http://www.infooggi.it/)

 redazione@aetnanet.org






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-238696.html