Le vittime dei congelatori, riporto una lettera di un collega siciliano spedita alla ML di Profins
Data: Martedì, 28 dicembre 2010 ore 20:46:46 CET
Argomento: Opinioni


Le vittime dei congelatori.
Lettera di un congelato a Libero Tassella
Carissimo Libero, sono un docente precario che vive e "lavora" in sicilia. Lavora... meglio dire lavorava, perchè per 12 anni ho insegnato tra incarichi e supplenze nella speranza di un futuro migliore. Ho intrapreso questa carriera perchè era il mio sogno e non di certo perchè volevo diventare milionario. Oggi non lavoro, ho un mutuo, sebbene piccolo, sulla mia casetta e sopravvivo con quello che ho nel conto corrente. Coltivavo un progetto, quello di cambiare provincia, e non perchè volevo fuggire dal sud, ma solo perchè stanco di quella che è la situazione, speravo in maggiori possibilità. Ho 40 anni, tre abilitazioni da concorso, master e corsi vari, non so fare altro se non insegnare e per quanto dicono, lo faccio bene e con tutto il cuore. Anche volendo cambiare lavoro, non è facile alla mia età. Ho provato a farlo ma è stato deludente e umiliante.
Con il presunto congelamento delle graduatorie, mi sono visto negare una possibilità di vita oltre che di lavoro. Non si vive di lavoro ma il lavoro è importante per vivere quasi dignitosamente e per darti uno scopo quando la mattina ti svegli.
Cosa ne sanno di tutto ciò ministri, onorevoli e politici in generale quando fanno le leggi, quando approvano "rogne" che servono solo a creare un divario e spaccare il paese tra nord e sud, tra docenti di ruolo e docenti precari, tra docenti precari del nord e docenti precari del sud che sono degni solo di stare nelle code, come in gabbie, intrappolati, sospesi, al servizio delle regioni del Nord che non vogliono l'assalto dei docenti del Sud, ma ne hanno bisogno perchè in molte classi di concorso c'è penuria di insegnanti. Cosa faccio? E' già difficile quest'anno senza lavoro, senza guadagni; non riesco ad immaginarne un altro, non potrei. Non resta che suicidarmi.

Libero Tassella
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