Stop all'emigrazione dei precari. Congelate le graduatorie, sarà impossibile cambiare provincia
Data: Martedì, 28 dicembre 2010 ore 15:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
I precari che
intendono cambiare provincia dovranno aspettare ancora un anno. Nel
decreto milleproroghe approvato dal consiglio dei ministri il 22
dicembre scorso è previsto, infatti, il prolungamento di un anno della
vigenza delle attuali graduatorie a esaurimento (come anticipato da
ItaliaOggi del 7 dicembre scorso).
E quindi chi sperava di giovarsi dell'inserimento a pettine in
altra provincia, in occasione dell'aggiornamento delle graduatorie,
inizialmente previsto per quest'anno, sarà costretto a rimanere dov'è.
Almeno per l'anno scolastico 2011/2012. La proroga è stata motivata con
la necessità di attendere che venga emanato il nuovo regolamento sul
reclutamento del personale docente, previsto dall'art.1, comma 416
della legge 244/2007. Oltre a bloccare la mobilità tra una provincia e
l'altra, la proroga preclude ai precari la possibilità di far valere,
già dall'anno prossimo, il punteggio maturato negli ultimi due anni. E
ciò vale sia per il punteggio di servizio che per il punteggio dei
titoli (master, corsi di perefezionamento, altre lauree, dottorati
ecc.).
L'effetto preclusivo dell'incremento dei punteggi dovrebbe essere
defintivo. Ma non è detta ancora l'ultima parola per la possibilità
dell'inserimento a pettine. Che potrebbe addirittura avvenire nelle
cosiddette province di coda, se la norma sul divieto di trasferimento
dovesse essere cancellata dalla Corte costituzionale. E ciò potrebbe
avvenire anche a breve. Perchè la Consulta dovrebbe esprimersi sulla
questione il 26 gennaio prossimo. Ecco qualche dettaglio in più. La
normativa attualmente in vigore preclude ai precari la possibilità di
cambiare provincia inserendosi a pieno titolo nella graduatoria a
esaurimento della provincia di arrivo. Ma consente agli interessati di
ottenere l'inserimento in coda alle graduatorie a esaurimento di altre
3 province. In pratica, dunque, il docente precario già inserito in una
graduatoria a esaurimento, non può uscire dalla graduatoria di
appartenza per andare nella graduatoria di altra provincia a pieno
titolo. Ma ha diritto ad essere inserito in coda nelle graduatorie di
altre 3 province.
Questa preclusione ha suscitato un forte contenzioso. E il Tar del
Lazio ha dato sistematicamente ragione ai precari che hanno chiesto
l'inserimento a pettine anche nelle graduatorie di coda. E quindi il
legislatore è intervenuto con una interpretazione autentica della
normativa che dispone il divieto di mobilità. Ribadendo tale
preclusione fino a quest'anno. E disponendo la riattribuzione del
diritto alla mobilità da settembre 2011. Ma il governo ha disposto con
il milleproroghe che i trasferimenti da una provincia ad un'altra non
si faranno neppure quest'anno. E ha rimandato tutto all'anno prossimo.
Nel frattempo, però, il Tar del Lazio, con l'ordinanza n. 230 del 5
febbraio 2010, ha ritenuto non manifestamente infondata una questione
di legittimità costituzionale, presentata da alcuni ricorrenti. Che
riguarda proprio la norma sull'inserimento in coda nelle province
diverse da quella di appartenenza del precario interessato. E se la
Consulta dovesse dichiarare l'incostituzionalità della norma contro il
pettine, i precari avrebbero gioco facile a pretendere di essere
inseriti a pettine nelle 3 graduatorie di coda delle ulteriori province
dove risultano attualmente. E quindi si verificherebbe una sorta di
copresenza a pieno titolo nelle graduatorie di 4 province
contemporaneamente. Le sezioni unite della cassazione, peraltro, hanno
ricordato di recente che il giudice al quale bisogna chiedere giustizia
in materia di graduatorie non è il Tar, ma il giudice ordinario. Ma la
legge prevede che, anche se il giudizio principale si estingue (nel
nostro caso quella davanti al Tar) la pronuncia della Corte
costituzionale vale lo stesso. E quindi se la Consulta deciderà in
favore dell'inserimento a pettine, l'amministrazione dovrà adeguarsi. (di
Carlo Forte da ItaliaOggi)
redazione@aetnanet.org
|
|