Monastero SPA
Data: Lunedì, 27 dicembre 2010 ore 00:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Come sarà l'università del dopo Gelmini? E cosa diventerà tra qualche anno il Monastero dei Benedettini? Prova a raccontarcelo, bruciando sul tempo tutti gli oroscopi di fine anno, la nostra inviata speciale nel futuro.
Dlin dlon. «Si comunica alla gentile clientela che da oggi, per sette giorni, per ogni massaggio al cioccolato effettuato all'interno della nostra struttura si potrà ritirare presso la reception del salone di bellezza un buono valido per una piega omaggio».


I clienti, dal sesso variamente distribuito tra femmine, maschi e confusi, smisero all'istante di leggere i loro rotocalchi scandalistici e tesero le orecchie come cani. Avessero avuto la coda, avrebbero scodinzolato.

Con fare forzatamente indifferente continuarono a passare in rassegna la foto-storia dell'ultima relazione clandestina dell'ex Presidente del Consiglio, attualmente Papa, Presidente della Repubblica e celebratissimo pornoattore, sbuffando per fingere noia. Il piano, per la maggior parte degli astanti, era il seguente: posare la rivista sul tavolino della sala d'aspetto e mettersi ad osservare con interesse il listino prezzi, quindi andare dalla ragazza alla reception e domandare, noncuranti: «Scusi, in cosa consiste il massaggio al cioccolato?». La spiegazione li avrebbe pienamente soddisfatti e loro ne avrebbero prenotato uno immediatamente, sorprendendosi quando la ragazza avesse aggiunto: «Ecco il coupon per la piega omaggio». «Piega omaggio? Quale piega omaggio?». «Quella che i nostri altoparlanti hanno annunciato poco fa». «Uh, non l'ho mica sentita. Sa, stavo leggendo il giornale...».

Nel giro di poco più di un'ora sarebbero stati prenotati una trentina di massaggi, ciascuno dei quali costava sei volte una piega.

L'ingegnere Martini, proprietario del Centro Estetica, Benessere, Relax, Abbronzatura e Quant'altro "Monastero dei Benedettini", era un mago degli affari. Aveva rilevato questo gigantesco e decrepito edificio nel pieno centro di Catania poco dopo che la crisi economica aveva spinto il sindaco a siglare un accordo che destò scalpore con l'ultimo Rettore, figura mitica dalla leggendaria ignoranza. In pratica: il Comune avrebbe ceduto gratuitamente l'ex Monastero al Rettore (non all'Ateneo, al Rettore in persona), a patto che l'Ateneo (non il Rettore in persona, l'Ateneo) sostenesse da solo tutte le spese, senza chiedere finanziamenti e roba del genere. La città insorse: un edificio di quel pregio donato ad un uomo soltanto, che spreco! Perché non distruggerlo e farne uno stadio per il Catania Calcio?

Il sindaco si scusò, disse che non ci aveva pensato e, per farsi perdonare, regalò buste di pasta, chili di pane e croissant, perché qualcuno gli aveva raccontato la storia di Maria Antonietta di Francia che, a chi la informava che il popolo aveva fame, rispose: «Che mangino brioches!».
I catanesi lo perdonarono e lo rielessero ad occhi chiusi, per le quattordici volte successive.


L'ultimo Rettore, ormai proprietario del Monastero, comunicò che, per risanare le casse di alcune facoltà particolarmente indebitate, avrebbe trasformato le vecchie cellette in lussuose stanze da letto da affittare a ricchi turisti, i quali avrebbero assistito, comodamente sdraiati sulle lenzuola, alle lezioni che si sarebbero svolte normalmente, per non danneggiare la didattica.

Ci si rese conto che la situazione stava diventando insostenibile quando alcune coppie spregiudicate inaugurarono la fortunata stagione del kamasutra a lezione. Provavano tutte le posizioni, mentre i professori tentavano di spiegare libri ben più noiosi. Inizialmente, gli studenti si mostrarono imbarazzati, poi ci presero gusto, dimenticarono la didattica, gli esami e le lauree, e avviarono un mercato di contrabbando di filmini amatoriali.

L'ultimo Rettore in persona risolse il problema con un'azione coraggiosa, netta e convinta: sospese a tempo indeterminato le lezioni, ma lasciò le stanzedaletto-cellette aperte, piazzando uno studente part time all'ingresso di ciascuna. Per staccare i biglietti.

continua.....

di Luisa Santangelo
redazione STEP1





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