Il lavoro sarà sempre più un affare tecnico
Data: Venerdì, 24 dicembre 2010 ore 11:49:58 CET
Argomento: Rassegna stampa


Dario ha vent'anni, frequenta l'ultimo anno dell'istituto d'istruzione superiore Ferraris-Brunelleschi di Empoli. A fine anno sarà un perito elettronico. Non è esattamente uno studente modello. Le vacanze di Natale sono iniziate: «Volendo - dice Dario - potrei anche chiedere, dopo il diploma, di essere assunto nell'azienda dove ho svolto lo stage del quarto anno».
Volendo? «Volendo, perché dipende da cosa mi offriranno». A 20 anni si è per natura spavaldi, ma quella di Dario non sembra incoscienza giovanile quanto la ragionevole sicurezza di potersi ritagliare uno spazio nel mercato del lavoro. Questo non dopo cinque-dieci anni di precarietà, ma tra pochissimi mesi. Merito della sua specializzazione. Merito del fatto che Dario sarà un perito e il percorso dei tecnici specializzati, in qualche caso anche superspecializzati, sembra essere l'unica eccezione a un mercato del lavoro paralizzato. La storia di Dario è parte di un trend specifico; la sua esperienza è la stessa di Massimiliano, un compagno, e «di gran parte dei nostri studenti», dice Antonino La Rocca, uno degli insegnanti. «La verità - aggiunge - è che non riusciamo a far fronte al fabbisogno delle imprese del territorio». Il lavoro c'è per i bravi e per i meno bravi. «Una volta segnalavamo per gli stage solo quelli che consideravamo i più meritevoli. Ora abbiamo aperto l'opportunità a tutti, anche perché ci siamo resi conto che non sempre il più bravo a scuola è il più bravo sul lavoro». Da Empoli alla provincia di Monza, e poi a est verso il Veneto l'arte del "saper fare" pare riservare più chance dell'arte di sapere.
Lo dimostrano i dati: nelle aziende mancano 109.826 tecnici. I dati nazionali Excelsior indicano che nel 2010 la domanda delle imprese è stata di circa 236mila diplomati tecnici e professionali, a fronte di un'offerta di 125.712 giovani. Con questa differenza si apre il 2011 e sul territorio si stanno diffondendo progetti di corsi a misura di azienda. Come è accaduto all'istituto tecnico industriale Galileo Ferraris di Verona. Una ventina di imprenditori del settore alimentare, che da anni lamentano la mancanza di periti chimici, ha deciso di sponsorizzare il primo corso in perito chimico con specializzazione in tecnologie alimentari.
 
Molte le iniziative di raccordo tra scuole e imprese come il Pmi Day, l'apertura delle aziende agli studenti. Alla Salmoiraghi di Monza sono andati in sessanta: studenti dell'Itis liceo tecnologico Hensemberg di Monza e prossimi periti meccanici. Ma non solo: a riempire le aule dell'indirizzo meccanico dell'istituto è bastato un seminario di Sandro Salmoiraghi. (Serena Uccello  da IlSole24Ore)

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