Chi manifestava quando altre leggi assai discutibili si abbattevano sulla società?
Data: Mercoledì, 22 dicembre 2010 ore 10:00:00 CET
Argomento: Redazione


La scuola è sempre stata un paradigma della società; sbagliano coloro i quali vorrebbero risolverne i problemi come se essa fosse un’isola felice o meno non importa, ma sicuramente a parte dal resto del mondo e dal nostro contesto sociale. Adesso gli studenti riscoprono la protesta contro chi vuole privatizzare la scuola e le università; ma sarebbe da chiedersi chi ha protestato quando è avvenuta la privatizzazione , di fatto,di Bankitalia ( chiamata ancora Banca d’Italia per mantenere  ma solo formalmente il nomen iuris…), quando gli elettori sono stati fortemente limitati nella loro scelta elettorale con il “pacco” che è stato loro rifilato attraverso il voto dato alla lista e non più alla persona, dando, così, di fatto, mano libera ai “trasformisti” d’ogni specie ( e d’ogni tempo da De Pretis ad oggi). E ancora, occorre chiedersi, chi ha protestato per le varie privatizzazioni degli Enti pubblici ( dalla Telecom e via via fino alle Forze Armate che presto si trasformeranno in S.P.A)? Il ministro della Difesa ,che tanto si prodiga per la sicurezza nel nostro paese, e fa bene, dovrebbe però anche di certo dare maggiori delucidazioni ai cittadini su quello che comporterà l’applicazione della Finanziaria 2010, articolo 2 ,comma 23, ossia la conversione delle Forze armate in società per azioni.
 Per cui non c’è da stupirsi se oggi si cerca di privatizzare l’Università ; è il paradigma inevitabile del precedente, del piano, del programma. Certo, ci sarà un Cepu migliore come dice il ministro Gelmini, sicuramente, ma ciò che omette di dire che il CEPU è, e lo sarà ancora di più, per una casta privilegiata di studenti ( e non sempre i migliori). Si sarebbe voluto, forse , avere, una riforma migliore: e siamo d’accordo con l’eliminare il baronaggio dalle cattedre, ma il vero problema è che tale “purificazione” non è né foriera di rinnovata riscoperta del vero merito né tantomeno di una maggiore democrazia. Perché, non so se sia chiaro il problema, ma attraverso la privatizzazione graduale ma irreversibile degli enti pubblici si avrà pure maggiore efficienza ( con la frusta si ottiene tutto!)ma si avrà anche , in primis, la svalorizzazione dei reati di corruzione , di concussione e di abuso d’atti d’ufficio che sono reati propri del pubblico ufficiale ma che non valgono per il privato. Altro ci aspettavamo tutti: ovvero una efficace  lotta alla corruzione.
 Inoltre , la privatizzazione porterà anche all’eliminazione della Corte dei Conti e quindi di ogni controllo sui bilanci.
Ecco, allora ritorna l’inquietante interrogativo: dove erano gli studenti, i docenti, i cittadini tutti quando avvenivano queste cose? Se la terra attorno brucia, certo, è stupido pensare che solo il proprio orticello si salverà e per lo meno la puzza di bruciato dovrebbe un po’ allarmare appena la si sente…
Vorremmo concludere con queste  parole di una magnifica canzone di Ligabue ( che ci piace tanto perché scrive belle canzoni al di fuori delle mode, perché è Emiliano (!) e perché prima di cantare faceva il metalmeccanico e non ha mai dimenticato di esserlo stato) “ Buonanotte all’Italia”: sono parole di disillusione ma anche di speranza, perché di conoscere e di sapere, possibilmente in tempo, abbiamo bisogno tutti ma di sperare ne abbiamo bisogno sempre.

Buonanotte all’Italia che ci ha il suo bel da fare
tutti i libri di storia non la fanno dormire
sdraiata sul mondo con un cielo privato
fra sanpietri e madonne
fra progresso e peccato
fra un domani che arriva ma che sembra in apnea
e disegni di ieri che non vanno più via.

Tecla Squillaci
stairwayto_heaven@libero.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-238553.html