Berlinguer: ''Condannare squadristi ma gli studenti sono vittime''
Data: Luned́, 20 dicembre 2010 ore 10:34:00 CET Argomento: Rassegna stampa
"E' squadrismo
nazistico e va perseguitato con il massimo rigore. Sono atti criminali,
trovateli e condannateli". Lo afferma Luigi Berlinguer, ex ministro
dell'Istruzione in un'intervista al quotidiano 'Il Messaggero' in
merito alla recente manifestazione degli studenti universitari. "I
governanti devono avere una sensibilia', essere lungimiranti, e non
apostrofare gli studenti come fossero tutti dei violenti - continua
Berlinguer - Maroni e Alfano sulle scarcerazioni hanno dato un
messaggio sbagliato: e cioe' che fossero tutti violenti e squadristi. E
poi mi viene un dubbio: perche' la polizia non ha arrestato i violenti
veri? Io li ho vosti in tv, come tutti, con le spranghe a spaccare
vetrine, a bruciare auto.
Perche' quelli li' non li hannopresi e prendono invece uno che tirava
mandarini e verdura?". "Nel mondo giovanile e universitario la
situazione e' aggravata da un altro messaggio: 'Voi non servite molto'.
E' questa la traduzione dei tagli a istruzione e ricerca: e' un
giudizio di scarsa utilita' del settore. Pensiamo ai destinatari, come
si sentono? Inutili". In merito alla legge Gelmini Berlinguer dice che
"il problema e' la parte finanziaria. Bisogna capire che se non si
investe non si esce con lo sviluppo. C'e' un miliardo di risparmi nella
Finanziaria? Li mettano nella ricerca e si vedra' come cambiera' il
quadro delle manifestazioni previste per la settimana prossima. Qui non
deve esserci primo, secondo o terzo polo: lo proponga la maggioranza e
l'opposizione dia una mano". "C'e' bisogno di un autogoverno nelle
universita', che sia pronfondamente cambiato rispetto agli ultimi anni
- prosegue Berlinguer - Agli atenei bisogna dare piu' autonomia ma
responsabilizzando. Se hai autonomia devi sapere che devi anche
rispondere di cio' che fai. L'idea e' giusta, critico il modo in cui e'
realizzata. So di essere impopolare tra gli studenti, ma penso sia un
danno limitare l'autogoverno ai soli membri dell'universita'.
L'autogestione va bene, ma non nella gestione complessiva. I paesi che
hanno ipremi Nobel hanno organi di gestione amministrativa. Dunque, i
privati sevono esserci. Bisogna combattere questa idea corporativa che
resiste".
Scontri Roma, Monti: ''Politica cieca e corporazioni hanno rubato il
futuro ai giovani''
"Il disegno di legge Gelmini e' un passo importante verso un sistema
universitario piu' moderno e piu' funzionale. Trovo positiva la
riferoma degli organi di governo, la maggiore autonomia nella gestione
del corpo docente, l'abolizione dell'attuale sistema dei concorsi.
Nell'insieme, si riduce la presa del sistema corporativo
sull'universita'". Lo afferma Mario Monti presidente dell'Universita'
Bocconi, in un'intervista al quotidiano 'Il Messaggero' aggiungendo che
"come in altri campi, dai settori produttivi poco concorrenziali, alle
professioni, alle amministrazioni pubbliche, c'e' bisogno di togliere
un po' di potere a chi produce i servizi e darne di piu' a chi li deve
ricevere, gli utenti e i consumatori. In questo senso mi pare che la
riforma Gelmini vada incontro agli interessi degli studenti". "Nel 1998
intervenni al Meeting di Rimini, allo ra si parlava di sciopero
generale contro la riforma delle pensioni. Io dissi che sarebbe stato
meglio pensare a uno 'sciopero generalzionale' - continua Monti - Le
generazioni future pagano il prezzo di garanzie eccessive per quelle
che le hanno precedute. Quella dei giovani di oggi e' una generazione
invisibile cge annaspa tra disoccupazione, ruoli effimeri, eterni
itinerari scolastici e rassicurante permanenza in famiglia". "La
qualita' del dibattito politico, che e' diventata imprensentabile -
conclude Monti - allontana i giovani, ha un effetto pesantemente
diseducativo. La realta' non e' bianca ne' nera, servirebbe una
leadership che rappresenti le difficolta' del Paese ma allo stesso
tempo dia speranza. I giovani sono maturi, questo darebbe loro un senso
di contatto. E' anche questione di linguaggio. Ad esempio, e' vero che
in certi casi la pressione fiscale e' troppo elevata, ma se per
riferirsi alle tasse in generale si dice che 'lo stato mette le mani
nelle tasche degli italiani', e' difficile che i cittadini sentano di
far parte di una collettivita' responsabile. insomma, tra chi dice che
non c'e' crisi e chi va sui tetti, forse bisognerebbe andare in
cantina, in profondita', per dare un'occhiata alle fondamenta".
Scontri a Roma, Calogero: ''Invocare
oggi un 7 aprile è una sciocchezza''
"Vedo una parentela, mettiamola cosi', tra il '68 e questo movimento.
ma invocare oggi un nuovo '7 aprile' e' una sciocchezza. quesgli
arresti furono frutto di un'indagine di anni di lavoro condotti nel
pieno rispetto della legalita', ci tengo a precisarlo. Riproporli oggi
equivale a dare una risposta emotiva sbagliata". Lo afferma in
un'intervista al quotidiano 'La Stampa' Pietro Calogero, oggi
procuratore generale di Venezia, in quei Anni '70 era pm della procura
di Padova, indago' sulla autonomia operaia e con ilp rocesso '7 Aprile'
porto alla sbarra i capo Autonomia, Toni Negri e Oreste Scalzone.
"Dietro ai fatti di oggi, al movimento, non vedo nessun
disegno-strategia che possa riportarci agli Anni Settanta - continua
Calogero - Allora c'era una tenaglia che stringeva il movimento: il
combattentismo rivoluzionario, penso alle Br, e, dall'latra parte,
l'illegalita' diffusa, Potere Operaio e l'Autonomia operaia. Il nuovo
che e' sceso in piazza assomiglia al movimento di contestazione del '68
ma, a differenza di quegli anni, non aggredisce l'intero sistema ma
solo alcuni aspetti, per esempio sul versante della formazione
scolastica. Per il momento non vedo nulla di eversivo, nessun disegno
preordinato di ribaltamento del sistema. Semmai e' un movimento
diprotesta, di insoddisfazione".
Scontri Roma, Vietti: ''Daspo a
studenti? Proposta di difficile praticabilità''
"La condanna della violenza deve essere ferma ed inequivocabile" e quel
che e' successo a Roma nei giorni scorsi "e' di una oggettiva gravita'
e non va sottovalutato", ma "non deve essere utilizzato per soffiare
sul fuoco di un clima sociale che rischia di farsi incandescente". Lo
dice, in una intervista a La Repubblica, il vice presidente del Csm
Michele Vietti, secondo il quale il Daspo applicato agli studenti,
secondo la proposta avanzata da Maurizio Gasparri, appare anche "di
difficile praticabilita'". Inoltre, secondo Vietti "non si puo'
avallare il luogo comune secondo cui i poliziotti arrestano e i
magistrati scarcerano: nella difesa della legalita' -sottolinea Vietti,
riferendosi alle polemiche seguite alla scarcerazione di alcuni
manifestanti dopo gli scontri di Roma del 14 dicembre- le toghe sono
sempre state in prima linea, dal terrorismo alla mafia, pagando anche
un prezzo di sangue. Le Forze dell'ordine sono al loro fianco nella
stessa battaglia. E' inaccettabile il tentativo di dialettizzare tra
servitori dello Stato impegnati nello stesso fronte, pur in diversi
ruoli". "I magistrati -argomenta Vietti- sanno fare il proprio lavoro e
sanno usare la discrezionalita' che la legge offre loro, senza bisogno
di lezioni da nessuno, tantomento in nome di analogie storiche poco
calzanti". -"Il garantismo -afferma tra l'altro Vietti- non va mai
applicato a corrente alternata. I ragazzi vanno distinti tra chi
manifesta pacificamente e chi invece ricorre alla violenza, fosse anche
solo quella di lanciare una pietra contro i poliziotti".E se Vietti
fosse stato ministro Guardasigilli anziche' vice presidente del Csm
avrebbe mandato gli ispettori come ha fatto il ministro della Giustizia
Alfano? "Al momento -risponde Vietti sto meglio nei miei panni che in
quelli del ministro. Comunque, mi risulta che l'ispazione sia
finalizzata alla sola acquisizione dei provvedimenti per valutarne
eventuali anomalie. Non voglio credere che dietro questa iniziativa vi
siano interferenze con l'attivita' giurisdizionale o invasioni di
campo". "Escludo -insiste Vietti- che si tratti di prove generali dei
maggiori poteri al Guardasigilli ipotizzati nella cosiddetta riforma
della giustizia, tanto 'grande, grande, grande' quanto misteriosa".(da
http://www.adnkronos.com/)
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