Precario A.T.A. a Polibio: perché non mi risponde nessuno?
Data: Domenica, 19 dicembre 2010 ore 21:00:00 CET
Argomento: Opinioni


Sono un precario ATA, un assistente amministrativo che presta servizio nelle scuole catanesi dal 2003, forse uno dei pochi amministrativi che scrive a questa Redazione, eppure nessuno ha mai risposto ai miei interventi e chiedo a Polibio quale fondo di verità si celi dietro questa triste realtà. Ciononostante ho imparato a comprendere attraverso la mia esperienza al servizio della scuola, quanto sia difficile dare continuità ai  servizi della scuola, in una sorta di disordine organizzato, costringendo numerosi precari a protestare qua e la senza essere ascoltati, marginalizzando servizi resi dai  precari di anno in anno, contribuendo a indebolire quella continuità che tutti si auspicano, a cominciare dai precari della scuola che restano inascoltati e senza risposte.
Ben 8 anni di servizio nel profilo di assistente amministrativo non sono bastati per poter raccontare un’altra storia, ma ci sono storie di 10 – 15 e in certi casi anche di 20 anni di precariato alle spalle; tra l’altro nella realtà quotidiana ho preso atto di quanto sia improbabile avere delle risposte, perché ai vari interventi che si sono succeduti negli ultimi due anni, nessuno ha mai risposto.
Eppure di carne al fuoco c’è n’è tanta e la scuola non appartiene certo al passato di questa Regione e di questa Nazione.
Sono pochissimi i colleghi che scrivono, perché non si sentono calcolati, ma solo abbandonati senza la benché minima considerazione.
Sarà che è imbarazzante dover confermare i vari cori di protesta che si tramutano nell’intervento di qualche assistente, collaboratore, etc.?
“Ebbene si, la politica come manifestazione sociale e culturale fatta di cittadini elettori, espressione dei politici eletti nei vari Partiti, spesso si tramuta nei salotti di palazzo e nelle trasmissioni televisive, in sterili e inutili polemiche senza giustificazioni, frutto di  progetti fallimentari che non coincidono con le richieste di crescita culturale ed economica di numerosi precari che come cittadini si sentono umiliati, non trovando altra giustificazione che non nella demagogia di chi gioca sulla loro pelle, spiazzando e snervando coloro i quali le risposte le cercano e le vogliono trovare”
Caro Polibio, La sua indiscutibile cultura e le sue ampie vedute proiettate nel futuro della scuola scaturiscono da un’analisi attenta dei fatti e di come spesso si voglia distorcere l’evidenza che appare il più delle volte così chiara che occorre un gran coraggio a volerne manifestare l’esatto contrario.
I temi da me trattati in passato, a cui non sono pervenute mai risposte e su cui ancora la speranza mi permette di giustificarne il ritardo, nell’analisi oculata di esperti, il cui tempo non può che essere un indicatore relativo e degne di una qualsivoglia corrente politica, riguardano in maniera particolare:
1. gli effetti del D.L. 133/2008 sul personale della scuola;
2. il ritiro dell’ultima tranche di tagli previsti per il Personale ATA per l’A.S. 2011/12 nel D.L. 133/08;
3. la mancata applicazione della Direttiva 1999/70/CE,  recepita dal D. LG. 368/01 per chi ha almeno tre anni di servizio comprensivi di rinnovi o proroghe;
4. le proposte comprensibili di trasformazione delle attuali Graduatorie Provinciali ATA in Graduatorie Provinciali ad Esaurimento, consentendo la graduale copertura di tutti i posti vacanti e disponibili e prevedendo altresì nuovi sistemi di reclutamento per il futuro personale Tecnico Ausiliario basati semmai, non solo sui titoli ma anche sul merito evitando nuovi inserimenti dalla III Fascia d’Istituto scongiurando tra l’altro probabili raggiri, con aggravi di lavoro per Avvocati e Forze dell’ordine, impegnati a fare giustizia e chiarezza, attraverso un lavoro estenuante e complesso così come appreso di recente dai mass-media.
5. la stabilizzazione del personale ATA precario, facendo confluire attraverso un ulteriore passaggio le ipotetiche Graduatorie Provinciali ad Esaurimento in Graduatorie Regionali e quest’ultime in un’unica Graduatoria Nazionale per consentire a migliaia di precari inclusi da almeno 2- 3 anni nelle Graduatorie Provinciali ATA, più possibilità di stabilizzazione limitate a tutt’oggi alla sola provincia di inclusione;
Sto parlando come precario ATA e di fronte a tale atteggiamento non posso accettare che il personale amministrativo rimanga disarmato di fronte alla illegittima apposizione del termine dei contratti sin qui stipulati con il MIUR, in contrasto con la Direttiva 1999/70/CE recepita dall'art. 5 del D. LG 368/01 e dell'Accordo Quadro Stato - Regioni, che guarda a soluzioni del precariato in ben altra direzione, nello spirito di equiparare i diritti del personale a Tempo determinato a quello a Tempo indeterminato (come in una recente Sentenza di 1^ Grado del Tribunale del lavoro di Siena).
Voglio attraverso questa Redazione segnalare la gravità di una situazione che per numerose famiglie, rischia di diventare insostenibile se non saranno bloccati i tagli previsti per l'A.S. 2011/12 dal D.L. 133/08 e se non saranno coperti tutti i posti vacanti e disponibili con riferimento semmai all'organico ATA previsto per l'A.S. 2008/09.
Aprire, ad una nuova fase politica non significa tacere, ma trovare soluzioni unitarie che sembrano allontanarsi, impegnando somme finalizzate alla stabilizzazione dei precari, (come ad es. sta cercando di fare il Governo Lombardo per i circa 22.000 precari degli Enti Locali ), e rispondere ai cittadini che chiedono il perché di certe cose, altrimenti ci sarebbe da pensare ben altro.
La civiltà si misura anche da queste cose.
Colgo l'occasione attraverso questo intervento per porgere un augurio di buon Natale alla Redazione di Aetnanet e naturalmente a Polibio a cui ho rivolto una domanda e da cui mi aspetto una risposta degna di un artista della critica mediatica e chissà si riesca a suscitare qualche risposta nella classe politica.
Colgo l’occasione, per ringraziare tutti coloro che nell’anno che verrà ci sapranno rappresentare nelle sedi istituzionali, sottolineando le attenzioni ricevute dal Presidente della Repubblica ai tanti problemi dei precari e ringraziando da subito il Governatore della Regione Sicilia dott. Raffaele Lombardo e i Sindacati se sapranno legittimare i diritti dei precari della scuola, finalizzati alla stabilizzazione di tutto il personale ATA di Catania e della Sicilia.
Voglio concludere dicendo alla politica:
“il detto può cambiare … il non detto non esiste”.

Mario Di Nuzzo
mario.dinuzzo@libero.it





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