Studenti e scontri, Gasparri: ''Servono arresti preventivi''
Data: Domenica, 19 dicembre 2010 ore 20:00:00 CET
Argomento: Redazione


''Invece delle sciocchezze che vanno dicendo i vari Cascini e Palamara, qui ci vuole un Sette aprile''. Dopo il Daspo per i cortei del ministro dell'Interno Roberto Maroni, il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri lancia la sua 'ricetta' per evitare un altro 14 dicembre, con Roma messa a ferro e a fuoco per gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine.
Serve un ''sette aprile'', dice Gasparri riferendosi ''a quel giorno del 1978 (1979 ndr) in cui furono arrestati tanti capi dell'estrema sinistra collusi con il terrorismo''. Una data ribattezzata 'teorema Calogero', dal nome del sostituto procuratore di Padova che fece arrestare o imputò tutti i capi dell’Autonomia padovana (Toni Negri, Franco Piperno, Luciano Ferrari Bravo, Emilio Vesce, Oreste Scalzone).  Per il senatore Gasparri ''qui serve una vasta e decisa azione preventiva. Si sa chi c'è dietro la violenza scoppiata a Roma. Tutti i centri sociali i cui nomi sono ben noti città per città. La sinistra, per coprire i violenti, ha mentito parlando di infiltrati. Bugie.         
 Per non far vivere all'Italia nuove stagioni di terrore occorre agire con immediatezza. Chi protesta in modo pacifico e democratico va diviso dai vasti gruppi di violenti criminali che costellano l'area della sinistra. Solo un deciso intervento può difendere l'Italia''.
Non passano che pochi minuti e la nota di Gasparri scatena un vespaio di polemiche. ''E' un irresponsabile che gioca con il fuoco'', afferma Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Pd. ''A fronte di un malessere sociale che necessiterebbe risposte politiche, la destra sa offrire assurde ricette poliziesche. La proposta di Gasparri, a parte il trascurabile fatto che è contraria alla nostra Costituzione come il ''garantista'' (per Dell'Utri e Cosentino) Gasparri dovrebbe sapere, avrà come effetto quello di far diventare agli occhi di un'intera generazione degli eroi, vittime della repressione, gli esponenti delle frange violente''. Secco il leader di Sel Nichi Vendola, ospite di 'In mezz'ora': ''Con la consueta finezza argomentativa, Gasparri propone una riesumazione. Penso che l'arresto preventivo sia un annuncio di fascismo. E' una generazione che non ha niente da perdere, l'abbiamo visto a Londra e Parigi. E' la generazione che i sociologi chiamano del 'lavoro mai'. Avra' pure -si chiede il governatore pugliese- diritto a ribellarsi e protestare? Gasparri all'età di questi ragazzini che manifestano aveva una attitudine alla violenza teppistica che forse ha dimenticato".
Per Antonio Di Pietro le parole di Gasparri confermano la volontà del governo di ''imporre il modello fascista''. ''Gli arresti preventivi sono le misure tipiche del Ventennio, di cui evidentemente gli esponenti del Pdl sono nostalgici - dice il leader dell'Idv - Certe affermazioni sono pericolose, alimentano un clima di odio e servono a questo governo per nascondere la sua inadeguatezza ad affrontare i problemi del Paese. Adesso basta! Non si scherza con il fuoco''.
Butta acqua sul fuoco il ministro della Difesa Ignazio la Russa . ''Penso che Gasparri voglia dire che se ci sono delle responsabilità penali, non bisogna avere tolleranza per nessuno. Non credo proprio che invochi leggi speciali, lo conosco bene a Gasparri''. Anche perché, sottolinea il ministro, ''bastano le leggi che ci sono, basta solo farle rispettare''.
Nessuna replica arriva dal segretario dell'Anm Giuseppe Cascini, tirato in ballo da Gasparri con l'accusa di dire ''sciocchezze'', "Non interloquisco mai con quello che dice il senatore Gasparri", dice all'ADNKRONOS.
In vista di mercoledì, giorno in cui la riforma Gelmini sarà approvata definitivamente dal Senato, il presidente di Palazzo Madama Renato Schifani lancia un appello agli studenti. ''Certo, sono giorni difficili quelli che vivremo in Senato, ma sono convinto che all'interno dell'Aula vi sarà grande senso di responsabilità, seppur nel rispetto della dialettica. Mi auguro che altrettanto facciano tutti i giovani che andranno a protestare ne hanno diritto. Ma le proteste si svolgano in piena democrazia e nel rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti". (Adnkronos/Ign)

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