Il modello di scuola tedesco in Italia funzionerebbe benissimo. E si avrebbero risultati migliori.
Data: Domenica, 19 dicembre 2010 ore 19:00:00 CET
Argomento: Redazione


Oggi la figura del Dirigente Scolastico dovrebbe essere la figura di una persona eticamente responsabile, di grande dignità morale, che dovrebbe avere, come valore assoluto, nel suo curriculum vitae la certificazione di eccellente amministratore della cosa pubblica. Purtroppo la realtà italiana, disegnata da illustri sociologi, si rivela deficitaria sotto il profilo dell'etica pubblica ed anche la relazione annuale della Corte dei Conti dà uno spaccato dell'Italia non troppo edificante per quello che riguarda l'utilizzo del denaro pubblico ed anche dell'utilizzo di diverse scuole del FIS. Quindi per rendere più efficace il sistema scolastico , bisogna riportare la scuola nel suo alveo naturale di competenza, riconoscendo il fallimenti dell'autonomia scolastica inseriti in un contesto  inadeguato, che avrebbe preteso una classe dirigente più qualificata ed eticamente più responsabile.

La nuova scuola nata dalla riforma Gelmini, nell' aspetto del sistema della governance, risulta, a mio modo di vedere, pletorico e scarsamente efficace.
Si è partiti nel 2008, commettendo un evidente errore e non riuscendo a centrare i veri problemi del sistema scuola. Il Ministro Gelmini ha individuato tra i problemi più gravi del cattivo funzionamento del nostro sistema scolastico, a parer mio ignorando i veri problemi della scuola, il fatto che il 97% ( a suo modo di dire) delle risorse finanziare impiegate per la gestione del sistema va a stipendi per il personale della scuola, e soltanto il 3% va diviso tra investimenti di edilizia scolastica e spese di funzionamento. Dopo i tagli e i ritagli, che a regime sopravanzeranno gli otto miliardi di euro previsti dalla Legge 133/08 , il rapporto percentuale tra spese indirizzate a stipendi piuttosto che indirizzate al funzionamento delle istituzioni scolastiche rimarrà costantemente lo stesso.
È sotto gli occhi di tutti che non vi è stato alcun travaso di fondi dalla voce stipendi alla voce spese per il buon funzionamento del sitema scuola, ma soltanto un mirato taglio sul monte ore curricolare di alcune discipline piuttosto che di altre. Questo si lega  con il blocco del rinnovo contrattuale per un triennio ed il tentativo parzialmente fallito del blocco degli scatti di anzianità.
Temo, lo dico senza ironia, che i tagli fatti sul comparto scuola siano stati attuati con un metodo di stampo ragionieristico, utilizzando come pretesto il rapporto percentuale 97% a fronte del 3% ,che visto la distanza tra i due numeri fa molto effetto sull'opinione pubblica.
Il fatto che tale rapporto sia rimasto invariato, significa evidentemente che non era dovuto a questo problema il cattivo andamento della scuola italiana, ma forse è addirittura ovvio che essendo la scuola fatta da docenti, personale Ata, collaboratori scolastici, venga dato loro un misero stipendio per le mansioni che svolgono. Il vero problema, non affrontato dalla politica, è quello che nella voce stipendi ( in quel 97%) vi è anche il fondo d'Istituto ed anche i FES e i FESR, che a mio modo di vedere non sono da considerarsi come stipendi. Come vengono spesi i soldi del fondo d'Istituto e i soldi ricevuti dall'Europa per lo sviluppo della scuola? Quale ricaduta effettiva hanno sul sistema della governance della scuola questi fondi? Ricordo che la scuola e chi la dirige, vive in uno stato giuridico di autonomia, per cui l'utilizzo di questi fondi e la ricaduta sullo sviluppo scolastico, dipende esclusivamente dalle responsabilità etica e morale dei Dirigenti Scolastici.

Oggi la figura del Dirigente Scolastico dovrebbe essere la figura di una persona eticamente responsabile, di grande dignità morale, che dovrebbe avere, come valore assoluto, nel suo curriculum vitae la certificazione di eccellente amministratore della cosa pubblica. Purtroppo la realtà italiana, disegnata da illustri sociologi, si rivela deficitaria sotto il profilo dell'etica pubblica ed anche la relazione annuale della Corte dei Conti dà uno spaccato dell'Italia non troppo edificante per quello che riguarda l'utilizzo del denaro pubblico ed anche dell'utilizzo di diverse scuole del FIS. Quindi per rendere più efficace il sistema scolastico , bisogna riportare la scuola nel suo alveo naturale di competenza, riconoscendo il fallimenti dell'autonomia scolastica inseriti in un contesto  inadeguato, che avrebbe preteso una classe dirigente più qualificata ed eticamente più responsabile.

Quando mi riferisco a classe dirigente non escludo nessuno, per cui includo sindacati di ogni genere e colore, politica e suoi derivati. Bisognerebbe, a mio avviso, creare un modello di scuola sul tipo di quello tedesco, dove l'autonomia non esiste e il Dirigente Scolastico è nominato a tempo determinato attraverso la valutazione del curriculum vitae da parte  di un organo consultivo della scuola costituito da insegnanti, genitori e alunni. Il modello di scuola tedesca funziona benissimo e gli stipendi dei docenti sono dignitosi e la qualità del servizio ottima, con una grande attenzione all'alternanza scuola-lavoro. L'Italia di oggi avrebbe bisogno di una scuola capace di formare i nostri studenti concentrandosi ad insegnare bene i saperi degli assi culturali e non di una scuola che distribuisca ruoli, mansioni, progetti, commissioni, referenze assegnate per gestire una popolazione scolastica di 500 alunni mentre il governo Americano che gestisce  le sorti di 250 milioni di abitanti ha costituito solo tre commissioni. Penso proprio che  forse qualcosa nella nostra scuola non funzioni!




Lucio Ficara

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