esclusione ingiusta e indecorosa dalla graduatoria delle scuole a rischio
Data: Marted́, 22 marzo 2005 ore 17:52:07 CET
Argomento: Ufficio Scolastico Provinciale


Gent.mi Dirigenti, DSGA, Docenti  delle scuole:

C.D. C. Battisti

C.D. Caronda

I.C. Andrea Doria

C.D. Livio Tempesta

Gent.mi Dirigenti, DSGA, Docenti delle 240 scuole autonome della provincia di Catania

Gent.mi Ass. Pagano Alessandro, Panebianco Salvo, Fabio Fatuzzo

 

 

 

La CGIL ha nelle seduta sindacale al CSA del  21-3-2005 dato atto all’Amministrazione di avere prodotto un lavoro certosino ai sensi e per gli effetti del contratto regionale, per la prima volta in materia di finanziamenti si è proceduto lavorando su dati certi. Adesso occorre rendere esigibili i diritti dei lavoratori in materia di integrazione salariale,

Invece tutti gli altri sindacati hanno dignitosamente dissentito; la Cisl e la UIl hanno denunciato che  la graduatoria delle scuole appare discriminatoria per quelle realtà scolastiche che pur operando in aree a rischio non sono state scelte perché sono stati applicati parametri che non rispecchiano interamente la complessità delle realtà scolastiche. Le suddette organizzazioni sindacali  pertanto non possono essere concordi con le scelte effettuate dall’Amminsitrazione e sosterranno tutti quei collegi dei docenti che si riterranno penalizzati.

Anche lo SNALS fa rilevare  che nella graduatoria predisposta dal nucleo di valutazione non sono inserite alcune scuole, che negli anni scolastici precedenti avevano avuto finanziato il progetto come scuola a rischio.

Una sconfessione a tutto campo dell’operato di Zanoli-Tomasello che restano pesantemente  isolati dal mondo sindacale, professionale, dalle scuole autonome e dai docenti che operano in trincea.

Le regole stabile nel contratto decentrato sono state rispettate, dicono loro; e come si fa a spiegare loro la differenza tra garantire i risultati e adempiere alla norma ? E ora Tomasello pretende di rendere esigibili i diritti dei lavoratori in materia di integrazione salariale. E che significa esigere i diritti? Passare alla cassa per riscuotere che cosa? E chi passa alla cassa e a quale cassa?

Spieghiamo per sgombrare il campo dagli equivoci che abbiamo grande rispetto dei sindacati quando si occupano di tutela e difesa dei lavoratori, busta paga, ferie, permessi, assemblee, salario accessorio etc.; ma esprimiamo altresì grande dissenso quando pretendono di occuparsi di cose che non gli competono perché invadono il campo altrui, quello delle scuole autonome, dei dirigenti scolastici, dei DSGA, della didattica e delle pedagogia e delle progettualità.

La devianza e il recupero degli studenti in difficoltà di apprendimento sono questioni delicate che non possono essere affrontate da chi non ha competenze nel settore.

Ha spiegato bene il preside e il collegio dei docenti della Petrarca che compito del CSA era quella di individuare i quartieri o le città della provincia a rischio secondo parametri istituzionali; non con il finto monitoraggio di un osservatorio da pulcinella.

Scegliere invece le scuole secondo dubbi e inattendibili parametri di abbandoni o dispersione è stato un criterio illegittimo che ha stravolto il buon senso e i risultati. All’interno delle aree o dei quartieri poi tutte le scuole che lo desideravano potevano presentare le richieste di finanziamento. Perché altrimenti si puniscono le scuole migliori che operano in queste aree dando paradossalmente più soldi a chi lavora male e così non ha mai interesse a migliorare i parametri.

Questi parametri poi sono stati fissati dall’OCSE e pubblicati quali indicatori internazionali in tutte le rilevazioni; non c’è bisogno di costruire o di inventare tabelle e fogli elettronici ad hoc per far figurare quello che non potrà mai essere fatto figurare!

Concludete il vs comunicato dicendo che  “ qualcosa a Catania continua a non funzionare “ e su questo siamo perfettamente d’accordo, anzi riteniamo che è tutto l’edificio che non funziona e forse sarebbe meglio dimetterlo e trasferire il personale nelle scuole dove c’è n’è veramente bisogno.

L’unico serio intervento è quello dell’Europa che attraverso i PON delle misure della dispersione scolastica ha dato un serio impulso alla soluzione del problema.

I nostri legali hanno già approntato lo schema di impugnativa che sarà reso disponibile non appena l’indecorosa graduatoria verrà formalizzata. Vedremo questa volta se la procura della corte dei conti consentirà lo sperpero di denaro pubblico!

Catania 22-3-2005

 

ASAS territoriale di Catania

 

Siamo i rappresentanti delle scuole “Battisti”, “Caronda”, “Doria”, “Tempesta”, istituti che operano nei quartieri di San Cristoforo e Angeli Custodi della città di Catania.

Dalla lettura de “La Sicilia” del 17 u.s., apprendiamo con stupore, da un articolo a firma di Mario Castro (pag. 41), che nessuna scuola dei quartieri in cui lavoriamo è stata inserita nell’elenco degli istituti  destinatari dei fondi stanziati dal Ministero alla pubblica istruzione per la prevenzione e la lotta alla dispersione scolastica.

Di fronte ad una simile decisione, presa dal comitato tecnico operante presso il C.S.A. catanese, si rimane attoniti, quantomeno perplessi.

Probabilmente i membri di detta commissione non ricordano quanto – purtroppo – viene drammaticamente denunziato anche quest’anno, secondo una amara consuetudine che si rinnova, nella relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario da parte del Procuratore Generale della Corte d’Appello di Catania: “La circoscrizione è una delle più travagliate d'Italia. Qui la criminalità minorile, di minori italiani, presenta aspetti da primato nazionale, qui la domanda di giustizia civile è vasta, crescente, impellente; qui i servizi sociali sono in tale stato da rendere necessarie defatiganti supplenze ”(…) Ancora in aumento il numero di ingressi in C.P.A., (…): numero elevatissimo che conferma il triste primato che spetta in proposito al distretto di Catania rispetto ad altri distretti anche siciliani…(…) il numero dei catanesi tratti in arresto è pari ad oltre i 2/3 del totale (147), la maggior parte dei quali provenienti dai quartieri di San Cristoforo e degli Angeli Custodi (…) Sullo sfondo i versi di Dante (Inferno, III – 1/9) che tratteggiano l'accesso all'Inferno… “ Per me si va ne la città dolente………Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate ”. Catania come porta di accesso all'inferno minorile, come crogiolo di criminalità minorile pronta a riversarsi, dopo le opportune esperienze, nel tessuto criminale vero e proprio dei clan delle mafie locali.”

Il suddetto comitato tecnico non ha ritenuto di considerare “a rischio” il contesto dei quartieri di San Cristoforo e Angeli Custodi, quartieri che evidentemente i componenti del comitato non conoscono e che invitiamo caldamente a visitare.

Pertanto, non sarà dato alcun sostegno al progetto in rete presentato dalle scuole dei quartieri di San Cristoforo e Angeli Custodi al C.S.A. di Catania sin dal trascorso mese di settembre, in continuità con azioni educative condivise dalla rete di scuole operante in questi quartieri ed attuate con documentati risultati positivi da oltre un quinquennio.

Tutto ciò ci fa pensare che questi quartieri siano senza speranza, che non ci sia nessuna attenzione per problemi sociali così evidenti e di cui le pagine dei giornali ci parlano quotidianamente e che ci sia indifferenza nei confronti di chi lavora e si sacrifica per dare a questi bambini un futuro diverso, opportunità alternative alla criminalità e speranza nella legalità.

Pur tuttavia, consapevoli del ruolo e dell’impegno assunto, il personale che ha scelto di vivere e lavorare nelle scuole dei quartieri San Cristoforo e Angeli Custodi con la presente intende ribadire le proprie responsabilità: realizzare un progetto che dia senso all’agire quotidiano, che permetta il recupero, che eviti l’emarginazione, che valorizzi le eccellenze.

Se si ama il proprio lavoro, se si spera nel cambiamento e se si crede fermamente nelle parole di Paolo Borsellino “ Se la mafia è un’istituzione antistato che attira consensi perché ritenuta più efficiente dello Stato, è compito della scuola rovesciare questo processo perverso, formando giovani alla cultura dello Stato e delle istituzioni”, allora quattro soldi in più o in meno nelle nostre tasche non significano nulla.

Il progetto per la prevenzione della dispersione scolastica S.O.L.C.O. (Scuole Organizzate per un Libero Curricolo Orientato) nelle nostre scuole andrà avanti lo stesso, con o senza sovvenzionamento. Ma è ora che chi riveste responsabilità di ordine giudiziario, civile, sociale e politico in questa città, dichiarato regno della criminalità minorile, prenda atto che qualcosa a Catania continua a non funzionare e non certo in quelle comunità scolastiche ricche di buona volontà, speranza e progettualità per un futuro più giusto e migliore.

Catania, 21 marzo 2005

F.TO I DIRIGENTI SCOLASTICI

C.D. “C. BATTISTI”        C.D. “CARONDA”              I.C. “A. DORIA”               C.D. “L.TEMPESTA”

Maria Paola Iaquinta                    Caterina Pagano         Giuseppe Santonocito    





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