Lettera appello aperta ai colleghi dirigenti dello SNADIS
Data: Venerdì, 17 dicembre 2010 ore 20:42:17 CET
Argomento: Sindacati


Ora certamente la scelta della fusione per incorporazione nella Cgil è vista da tanti come una dichiarazione implicita di sconfitta della linea strategica perseguita e  i colleghi della Campania, iscritti allo Snadis, stanno confluendo nella dirpresidi dopo aver negoziato uno spazio di gestione e rappresentanza pieno e significativo.
Il 5% può sembrare un livello facile da perseguire perché corrisponde a 300 tessere a livello nazionale ma siamo consapevoli che non lo é affatto; per come è capitato alla UIL che è rimasta fuori dal comparto per un triennio perché era scesa sotto questo limite.
La dirpresidi, ricostituita praticamente a febbraio, ha raggiunto facilmente in pochi mesi tale traguardo del 5% ed è in crescita esponenziale perché ha unito forze provenienti dall’Anp delle quattro regioni più forti Sicilia, Puglia, Campania e Lazio, coagulando consensi su una linea sindacale chiara e inequivocabile della monocategorialità, autonomia, managerialità e del conseguimento degli obiettivi della perequazione interna ed esterna abbandonati dall’anp e mai perseguiti dagli altri sindacati generalisti.
Invitiamo, perciò, i colleghi della Sicilia e in particolare della provincia di Catania a riflettere sulle loro scelte sindacali future e ricordiamo che potranno trovare, se lo vogliono, nella dirpresidi una naturale collocazione per continuare nelle loro battaglie di autonomia e specialmente nella scommessa di avere una retribuzione di dirigenti piena e a tutto tondo con la quota di retribuzione di risultato e di posizione per come avviene nel resto del Pubblico Impiego.
I presidi dello SNADIS riflettano, prima di confluire nella CGIL, su questi tre punti:

  • la CGIL ha sostenuto in questi giorni l’occupazione delle scuole mandando allo sbaraglio giovani studenti e raccogliendo invece nei propri scioperi un’adesione inferiore al 5% del personale.
  • La CGIL non tutela i livelli salariali di docenti, ATA  e presidi, ma sta concentrando la propria attività in difesa dei precari e la sua azione si rivolge ormai soprattutto nelle sale di udienza della sezione lavoro e dei TAR organizzando ricorsi contro il MIUR e i presidi: vive insomma di pensionati, di precari e di conflitti sistematici.
  • Con la continua azione ostruzionistica (RSU, contenziosi, assemblee, scioperi, difesa degli studenti occupanti) la CGIL sta contribuendo a demolire efficienza ed efficacia dell’azione didattica.

Per questo abbiamo fatto la scelta di stare con Confedir cioè con i medici e i dirigenti degli Enti Locali e i Ministeriali per cercare di riguadagnale quella dignità professionale e quel prestigio che altre categoria possiedono  con margini ben superiori ai nostri

Salvatore Indelicato Vice presidente nazionale della dirpresidi







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