I fatti di Roma dovrebbero indurre a un controllo più severo dei “servizi” e gli universitari a prendere le distanze dai facionorosi
Data: Venerdì, 17 dicembre 2010 ore 20:12:23 CET
Argomento: Redazione


Le immagini degli ultimi giorni di Roma sconvolta da atti di violenza inaudita durante le manifestazioni degli studenti contro il ddl sull’università ci fa tornare in mente le immagini tristemente famose del 2001 del G8 di Genova. Anche qui, a rivedere attentamente le  foto, le sequenze, i filmati, riappare la presenza di gruppi di facinorosi, denominati col termine vago e generico di Black Blok ma appare chiaro che essi abbiano ben poco in comune con le facce pulite e un po’ da fessacchiotti ( nel senso bonario del termine) degli studenti, anzi, sembrano proprio “addestrati” a distruggere…; ma chi sono davvero queste persone, da dove sono spuntate, sono davvero “anarchici”  come in genere si dice, da dove vengono fuori? Crediamo che  forse solo i servizi segreti potrebbero dare una vera risposta in merito. A proposito, qualche esperto costituzionalista vorrebbe spiegarci per quale motivo nella nostra Costituzione che prevede garanzie legali per tutti gli organi dello Stato ( Presidente della repubblica, Parlamento, Magistratura etc etc.) non dice nulla, ma proprio nulla al loro riguardo? Possibile che sia casuale tale grave dimenticanza dei nostri padri costituzionalisti? O è forse che essi possono così operare al di fuori di ogni controllo legale?
 Perché, a dispetto di quanto pensa forse la maggior parte della gente che crede che i servizi segreti esistano cioè solo nella fantasia di scrittori come Ian Fleming, essi hanno un peso notevole nella vita di uno Stato e la loro presenza inquietante emerge a tratti a voler considerare con attenzione la storia tragica delle tante stragi insolute che hanno funestato per decenni il nostro paese.
Sembra quasi che la costante di questi atti violenti ed incontrollabili mirino a persuadere l’opinione pubblica ( ed una cosa che viene costantemente ripetuta finisce col convincere dato che la maggior parte della gente si adagia su quanto viene detto senza sviluppare alcun senso critico a proposito)
 Che  le manifestazioni, i cortei finiscono poi col danneggiare gli interessi dei comuni cittadini; sono infatti le automobili e d i negozi di questi ultimi a farne le spese, così come a rischiare sono gli agenti che  sono esposti a maggiori rischi per la loro vita non di certo chi appartiene a ceti molto molto in alto che comunque  rimane immune da tutto ciò. Alla lunga, per amore della sicurezza, sarà la stessa popolazione a chiedere basta, basta con le manifestazioni, basta col dissenso… senza ricorrere espressamente a leggi liberticide nell’illusione della libertà di scelta, illusorietà costituzionalmente tutelata.
 Agli studenti, al comitato universitario, al quale va la nostra simpatia ma non per forza perché condividiamo le stesse idee ma per quel principio enunciato da Voltaire e che sta al di sopra di tutte le divisione politiche e di pensiero che  afferma :“non condivido la tua idea ma mi batterò sempre affinchè tu possa  esprimerla” , vorremmo consigliare di non lasciarsi manipolare da faziosità politiche ma anche di non avvilirsi o di cadere nelle trappole delle provocazioni gratuite di personaggi squallidi dalle tasche imbottite di soldi ma dalla testa imbottita di paglia, ma soprattutto di prendere le distanze NETTAMENTE  da quei violenti che infarciscono le loro pacifiche manifestazioni e la cui origine, come si è visto, è dubbia.
 Tecla Squillaci
stairwayto_heaven@libero.it






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