Ponti e vacanze saltano per le occupazioni studentesche. Una circolare annulla la validità dell'anno scolastico se si viola il limite di 200 giorni di
Data: Venerdì, 17 dicembre 2010 ore 11:03:27 CET Argomento: Comunicati
Scuola, addio ai ponti.
Come avevamo annunciato in esclusiva nei giorni scorsi su
www.vincenzobrancatisano.it, per
effetto delle occupazioni studentesche molti alunni e docenti saranno
costretti a rinunciare ad alcuni giorni di vacanza già programmati.
E’ il caso dell’Iti Corni di Modena, il cui collegio dei docenti ha
appena decretato la revoca di tre
giorni di sospensione delle lezioni che la scuola aveva programmato a
cavallo della festa di San Geminiano, il 31 gennaio, e della festa
della Repubblica, il 2 giugno. Si tratta di un giorno
(sabato 29 gennaio) nel primo caso, e di due giornate (venerdi 3 e
sabato 4 giugno) nel secondo caso.
Una bella stangata, di cui gli studenti e le famiglie non sono ancora a
conoscenza e che sa di punizione, ma che nei fatti corrisponde
all’esigenza di salvare la validità dell’anno scolastico: la delibera
della giunta Regionale dell’11 maggio 2010 impone alle scuole un minimo
di 208 giorni di lezione. Il provveditore agli studi, Gino Malaguti,
aveva spiegato che gli istituti dove si è verificato l’interruzione
anche violenta del pubblico servizio potrebbero veder persa la validità
dell’anno scolastico per via dei giorni d’occupazione a meno di una
revoca delle vacanze e dei ponti. “Ora che le lezioni hanno subìto uno
stop inaspettato - aveva annunciato - sono a rischio i ponti deliberati
dagli istituti cittadini dove gli studenti hanno chiuso gli accessi a
scuola e l’anno scolastico stesso e non dipende dal governo centrale,
ma si tratta di una delibera decisa dalla nostra Regione”. Malaguti
aveva denunciato anche alcune gravi conseguenze dell’interruzione:
“Voglio sorvolare su taluni atti di vandalismo che si sono verificati
in qualche scuola, come la razzia di monetine presso i distributori -
ci aveva spiegato - ma che si impedisca l’ingresso è un atto grave. Ma
ci sono ulteriori conseguenze poco simpatiche. Il 30 novembre scadeva
il termine dato agli studenti per presentarsi come privatisti agli
esami di Stato. Ebbene, alcuni ragazzi che dovevano espletare le
pratiche presso gli istituti non lo hanno potuto fare in tempo utile
perché gli uffici sono stati chiusi da loro”. La decisione dell’Iti
Corni, i cui studenti hanno occupato la succursale di via Leonardo per
quattro giorni e la sede centrale per tre giorni, è maturata l’altro
pomeriggio nel corso del collegio dei docenti che a maggioranza ha
deciso la revoca, giustificata con la necessità di salvare la validità
dell’anno scolastico. Una decisione che ora dovrà essere ratificata dal
Consiglio d’Istituto, una formalità. Intanto sono diverse le scuole
della nostra provincia dove si sta discutendo della stessa questione,
che nelle prossime ore dovrà passare al vaglio degli organismi
amministrativi competenti. Eviteranno la revoca solo quelle scuole dove
sommando ponti, vacanze e occupazione si rimane comunque sopra la
soglia dei fatidici 208 giorni di lezione. Gli istituti dove si sono
invece svolte autogestioni non rischiano nulla se i docenti hanno
firmato il registro e hanno prestato la dovuta vigilanza sugli allievi.
Vincenzo Brancatisano
redazione@aetnanet.org
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