Sul concorso a Ds a Napoli: 28 maggio 2006 da http://informazionehelp.splinder.com/post/8193801
Data: Giovedì, 16 dicembre 2010 ore 16:45:01 CET
Argomento: Rassegna stampa


"Vi scrivo un po' per sfogo e un po' perché spero ancora che qualcuno abbia la forza e la voglia di cambiare cose che avvengono nel nostro paese. Mi chiamo Daria Maltese, ho  31 anni ed ho davvero fiducia in un vostro pron- to intervento. La ragione della mia mail nasce dal   mio vissuto di questi ultimi giorni. A Napoli, città in cui vivo, si sta svolgendo il corso — concorso per dirigenti scolastici (precisamente nell'istituto Tito Livio). Voglio da subito precisare che nella vita sono una docente di scuola superiore, orgogliosa e contenta e che, con il suddetto concorso, non ho nulla che mi accomuna. Mi è "capitato" di assistere ai colloqui orali che in questi giorni, e da un paio di settimane si susseguono, perché ho avuto amici e colleghe che hanno superato la prova scritta e si son trovati a dover fronteggiare la prova orale. Vi domanderete il motivo della mia  mail..."
Arrivo al dunque: in mia presenza son passate un bel po' di persone al vaglio della commissio-ne d'esame, e vi dirò...sono rimasta davvero stra-biliata per ciò che è accaduto e più di una volta ripetuto. Colloqui in cui i candidati non erano in grado di rispondere alle domande, colloqui in cui la scena muta dei candidati ha messo in imbarazzo anche me, sola spettatrice.. Eppure., il "caso" (!!!) ha voluto che quei concorrenti passassero il con­corso a pieni voti...a differenza di chi, dopo aver speso fior di soldi in preparazione da ispettori e ispettrici, avendo sacrificato lavoro, famiglia e quant'altro, s'è trovato a fronteggiare voti miseri che non garantiscono assolutamente il supera­mento dell'esame. Tengo a ripetere: sono al di so­pra delle parti in questa vicenda in quanto non concorrente né aspirante al concorso. Ma è stato davvero triste leggere la delusione negli occhi di chi, andato bene al colloqui (c'è stato chi ha ad­dirittura avuto i complimenti dalla commissio­ne!!) s'è ritrovato con un voto di gran lunga infe­riore all'attesa o rispetto a candidati dalla prepa­razione scadente. Mi dico: È ora di smetterla con questi concorsi in i cui voti sembrano assegnati an­cora prima delle prove, dove la gente che si pre­senta umilmente col proprio bagaglio di espe­rienze e di cultura, e se non ha "il calcio in culo" (espressione del tutto partenopea) non ha diritto
a proseguire, a puntare in alto. Smettiamola dav­vero: questi sono docenti che, dopo queste espe­rienze, devono andare nelle classi di istituti di scuole medie o superiori a professare l'onestà, la fatica, il sudore della fronte e i sacrifici "che pri­ma o poi ripagano". Già. Come si fa ad insegnare tutto questo in un panorama del genere? Magari ad un ragazzo che vive in una famiglia poco ab­biente, nell'interland del napoletano, dove tu, in­segnante, sei un punto di riferimento culturale, umano e di vita. Ma con quale faccia si professa l'onestà? Dobbiamo continuare con questo surro-gato di ipocrisia ad abbassare il capo e far finta di nulla? Io non ci sto. E spero che, con me, si muo­vano in tanti. Di persone oneste ce ne son tante. Diamo a tutti la possibilità di andare avanti. Vi pre­go fate qualcosa o almeno girate questa mail a chi potrebbe scuotere qualcosa. Vi ringrazio, in fede, 

Daria Maltese (da http://informazionehelp.splinder.com/post/8193801)

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