Prime pagelle della riforma: un unico voto per storia e geografia
Data: Lunedì, 13 dicembre 2010 ore 07:57:49 CET Argomento: Rassegna stampa
Meno ore, meno materie
e pagelle più ”asciutte”. Gli scrutini di fine quadrimestre delle
scuole superiori scatteranno la prima fotografia della riforma Gelmini
partita a settembre nelle prime classi. I documenti di valutazione che
verranno consegnati alle famiglie fra qualche settimana saranno infatti
una sintesi del nuovo quadro di orari e materie. Ma l’appuntamento con
i ”pagellini” di gennaio sta creando qualche difficoltà ai docenti, che
devono valutare gli studenti su discipline che sono state accorpate fra
loro oppure mai arrivate prima fra i banchi, come l’esecuzione musicale
e le tecniche della danza. Al ministero sono arrivate decine di
richieste di chiarimento.
Viale Trastevere ha reagito con una circolare che prova a fare
chiarezza, ma che, su alcune materie, apre al fai-da-te delle scuole. I
prof, dove non ci sono esperienze precedenti simili a cui rifarsi,
dovranno cavarsela da soli per decidere, per le materie più nuove, se
fare prove scritte o orali, o ambedue, e se dare un voto unico in
pagella o meno. Su alcune materie, invece, interviene direttamente il
ministero. Fra le novità con cui i docenti devono confrontarsi
spiccano, infatti, le discipline ”conviventi”, quelle un tempo separate
e ora finite sotto un unico tetto, come la Storia e la Geografia che,
chiarisce il Miur, avranno una sola prova (o scritta o orale) e un solo
voto. Così vale, nei licei, per le Scienze Naturali che unificano
Biologia, Chimica e Scienze della terra. Una disposizione su cui alcuni
insegnanti non sono d’accordo. «Molti colleghi erano in dubbio sul
fatto, ad esempio, che si dovesse dare un solo voto per storia e
geografia», spiega Mario Rusconi, preside del liceo Newton di Roma.
Voti separati e prove sia scritte che orali restano, invece, nelle
pagelle di metà anno per lingua e letteratura italiana, lingua e
letteratura latina e lingua e letteratura greca al classico.
Per le materie nuove, che non si facevano prima o che sono state
anticipate rispetto al triennio, il ministero invita le scuole a
rifarsi agli ordinamenti precedenti per decidere se fare scritto e
orale o dare un solo voto in pagella. E se non si trova la bussola
nelle vecchie classi tradizionali, le scuole dovranno rifarsi a quelle
sperimentali. Se poi nessuna delle esperienze curricolari già esistenti
precedentemente può fare da ”fonte” (questo vale soprattutto per le
materie totalmente nuove come quelle degli indirizzi coreutici e
musicali) allora scatta il fai-da-te: «Le istituzioni scolastiche
assumeranno le opportune decisioni in materia di individuazione degli
insegnamenti a una o più prove». Pieno rispetto dell’autonomia, dunque,
ma con un rischio: che, almeno per il primo quadrimestre, in attesa di
ulteriori chiarimenti, le pagelle degli indirizzi più nuovi possano
essere differenti da scuola a scuola. «Comunque le differenze si
annullano a fine anno - spiega Domenico Altamura, preside del liceo
Righi di Bologna - perché nella pagella finale c’è un solo voto per
tutte le materie». La circolare ministeriale, spiega Olga Olivieri,
preside del liceo Farnesina di Roma dove è stata attivata una sezione
musicale, «apre a possibili interpretazioni. Noi siamo scuola polo sul
tema della valutazione e ne stiamo discutendo con i colleghi di altri
istituti per fare rete. Emergono molti dubbi che riferiremo agli
ispettori. Per esempio noi per la Fisica, che allo Scientifico è stata
anticipata alla prima classe, stiamo decidendo se fare solo una prova
scritta o anche una orale, comunque ci stiamo orientando sul voto unico
in pagella. Poi per le materie musicali stiamo parlando con il
Conservatorio per capire come valutarle, come dare i voti». Il fatto
che la riforma sia partita tardi non ha aiutato: in corsa ci sono
diversi nodi da sciogliere fra cui quello della valutazione. Per il
liceo classico «si pongono pochi problemi - aggiunge Claudio Salone,
preside dell’Aristofane di Roma - Ma per esempio al linguistico c’è il
Latino: ci sono solo due ore in prima e non ce la sentiamo di dare due
voti, uno per lo scritto e uno per l’orale come si fa al classico.
Faremo in autonomia mettendo un solo voto. Ma il ministero avrebbe
dovuto produrre una tabella valida per tutti come mappa di orientamento
per evitare il fai-da-te».
(da Il Messaggero di Alessandra Migliozzi)
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