Coordinamento scuola pubblica: Riunione al Boggio Lera di Catania per nuove iniziative contro meritocrazia
Data: Domenica, 12 dicembre 2010 ore 18:34:42 CET
Argomento: Comunicati


Martedì 14 dicembre alle ore 16,30 presso l'aula magna del L.S.S. "E. Boggio Lera" di Catania (ingresso da via Quartarone) riunione del Coordinamento, aperta a studenti e genitori, per discutere sulle prossime iniziative e, in particolare, per fare il punto sulle mobilitazioni in atto (manifestazioni studentesche, blocco dei viaggi di istruzione e delle attività aggiuntive all'interno delle scuole, ecc.) e per individuare percorsi di lotta contro il tentativo di imporre ai docenti e alla scuola pubblica populistiche logiche meritocratiche e inaccettabili metodi di valutazione. A seguire il testo di un documento che propone alcuni spunti di riflessione in merito alla questione.
"In un Paese, l’Italia, dove, con l’abolizione delle preferenze, non si è più eletti ma “nominati” in Parlamento, dove i figli dei professionisti da grandi faranno lo stesso mestiere dei loro genitori, dove lottizzazioni e raccomandazioni sono essenziali per andare avanti, si parla, nuovamente, di introdurre criteri meritocratici fra gli insegnanti, in base ai quali determinare la progressione di carriera e differenziare gli stipendi. Mentre vengono ridotte risorse, materie e ore scolastiche, mentre non si fa nulla per rendere sicuri gli edifici e, al contrario, aumenta a dismisura il numero di alunni per classe, insomma mentre si nega sostanzialmente il diritto allo studio, si cerca di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica spostando la discussione su un falso problema. In questo quadro, non stupisce, siamo abituati a ben altro, che a parlare di merito sia quel Ministro, la Gelmini, che per diventare procuratore legale si trasferì, temporaneamente, dalla padania in Calabria, ovviamente solo per affrontare gli esami con una commissione più rigorosa. Stavolta, però, si fa sul serio e, a livello sperimentale, saranno confrontate le performance delle scuole medie di due città, Pisa e Siracusa (sino a un massimo di 70.000 euro i premi in palio), mentre la gara per individuare i docenti migliori riguarderà le città di Torino e Napoli. Noi non vogliamo entrare nel merito dei criteri di selezione, convinti che qualsiasi persona di “buon senso” si rende conto dell’impossibilità, rispetto all’insegnamento, di una valutazione obiettiva nel breve, come si sta sperimentando, o nel lungo periodo. Di più, che ci siano insegnanti più e meno competenti è del tutto evidente, che di tutto ciò, quasi sempre, hanno consapevolezza alunni e genitori è altrettanto scontato. Il nodo centrale è, perciò, un altro: a cosa porterebbe l’applicazione di una tale differenziazione? servirebbe forse a ridare autorevolezza, pur in assenza di una vera riforma, al lavoro dei docenti? a rimotivare chi ha perso fiducia? E, soprattutto, una volta individuati ufficialmente e formalmente in ogni scuola un 10-20% di docenti “meritevoli”, cosa penserebbero quegli alunni ai quali la ‘sorte’ ha destinato insegnanti che fanno parte del restante 80%? In sostanza, qualora questa idea, peraltro non originale (chi non ricorda il “concorsaccio” di Berlinguer?), dovesse concretizzarsi, l’unico obiettivo realisticamente raggiungibile sarebbe quello di dequalificare ulteriormente scuola pubblica statale e insegnanti.
Visto che noi la scuola la vogliamo cambiare davvero, pensiamo che, preso atto del clamoroso fallimento della scuola-azienda, si debba operare nella direzione opposta: fare in modo che tutti gli insegnanti siano in grado di svolgere al meglio il lavoro. Occorre, perciò, affrontare seriamente il tema del reclutamento (dopo la negativa esperienza nella nostra regione delle Sissis) e dell'aggiornamento (ogni 5 o 7 un anno sabbatico dedicato alla ricerca), ridare centralità a organi Collegiali quali il collegio dei docenti e i consigli di classe (snellendo le troppe pratiche burocratiche per favorire il confronto sui progetti didattico-educativi), rimettendo al centro il confronto su contenuti disciplinari e metodologie di insegnamento e apprendimento. Stipendi europei e, al massimo, 25 alunni per classe, infine, contribuirebbero a rendere credibile un tale rinnovato impegno".

COORDINAMENTO IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE - CATANIA







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