Ocse-Pisa, senza private studenti italiani 7 posti più su: in lettura 22esimi anziché 29esimi
Data: Sabato, 11 dicembre 2010 ore 06:58:38 CET
Argomento: Sondaggi


Senza le scuole private il miglioramento delle competenze degli studenti 15enni italiani, registrato nel 2009 dall'Indagine Pisa-Ocse resa pubblica nei giorni scorsi a Parigi, sarebbe stato molto più evidente: il dato si evince scorrendo il rapporto finale dello stesso 'Programme for international student assessment', in base al quale l'Italia pur recuperando alcune posizioni staziona sempre a metà della classifica composta dai 65 paesi (34 dell'area Ocse) che hanno messo a disposizione una rappresentanza dei loro studenti della scuola superiore.
Le tabelle riportate dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico indicano che gli esiti, in media meno brillanti, degli iscritti alle private pesano non poco sulla media finale raggiunta in tutti e tre gli ambiti esaminati: senza la scuola privata - che oggi il quotidiano Repubblica ha definito 'la vera zavorra del sistema' - nella 'lettura e comprensione dei testi' l'Italia, si sarebbe classificata sette posti più in alto, quindi al 22esimo e non al 29esimo; anche in 'matematica', per la quale i 15enni italiani hanno fatto registrare 483 punti, risalendo così di tre posizioni rispetto al 2006, la risalita sarebbe potute essere di cinque posizioni in più; stesso discorso per le 'scienze', che collocano ufficialmente l'Italia, seppure in risalita, pur sempre al 35esimo posto.

Studenti Uds: Ocse conferma private 'zavorra'. (APCOM)
La linea della Gelmini in materia di finanziamenti a scuole private e tagli a scuole pubbliche non sta in piedi: a sostenerlo è oggi l'Unione degli studenti che, dopo aver sottolineato che la stessa Ocse ci dice che senza le private l'istruzione italiana sarebbe ben sette posti più in alto di dove è ora, ha confermato le manifestazioni in programma la prossima settimana, il 14 dicembre, in decine di piazze in corrispondenza del voto di fiducia al governo. "Secondo i dati Ocse-Pisa - sostiene Tito Russo, dell'Uds - se non fosse per i risultati degli studenti delle private il punteggio medio conseguito dai quindicenni italiani in 'lettura e comprensione dei testi' si classificherebbe di sette posti più in alto. La scarsa qualità dell'insegnamento nelle scuole private è riconducibile al fatto che molto spesso queste sono solo 'diplomifici' in cui la promozione o il recupero di anni di studio persi è esclusivamente legata al pagamento di una retta".
Il rappresentante dell'associazione studentesca ritiene che questi dati "smentiscono il ministro: al posto di continuare a finanziare le scuole private senza alcun controllo a scapito della dismissione della scuola pubblica sotto un continuo attacco ideologico - ribadisce Russo - è necessario finanziare il sistema di istruzione di tutti e la sua qualità". L'Uds chiede quindi una profonda inversione di queste scelte: "sosteniamo infatti la ControFinanziaria di Sbilanciamoci che chiede un taglio di 700 milioni di euro alle scuole private e per il buono scuola e investire tre miliardi sulle scuole pubbliche per edilizia scolastica, diritto allo studio, autonomia e obbligo scolastico". Oltre a Roma, il 14 dicembre l'Uds scenderà in piazza con gli altri studenti, per "gridare la sfiducia alle politiche governative", oltre che a Roma - concentramento degli universitari in piazzale Aldo Moro e degli studenti delle superiori in piazza della Repubblica - anche a Torino, Pinerolo, Milano, Brescia, Crema, Genova, Siena, Caserta, Sulmona, Campobasso, Napoli, Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo, Enna, Siracusa, Trapani e Cagliari.
(Apcom)

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