Scrima: gli insegnanti protagonisti del cambiamento. Ricerca Swg per CislScuola
Data: Venerdì, 10 dicembre 2010 ore 11:36:06 CET
Argomento: Sindacati


Nonostante la crisi, i timori per un futuro che pare smarrito e gli effetti di una politica di riduzione della spesa che ha, nel giudizio quasi unanime di chi lavora nella scuola, impoverito l’attività didattica e l’offerta formativa, gli insegnanti italiani non sono affatto rassegnati. “Vogliono essere protagonisti del cambiamento, sono orgogliosi del lavoro svolto e non hanno timore di essere valutati per questo”, è quanto dichiara Francesco Scrima, Segretario Generale della CISL Scuola, commentando i risultati della ricerca “Energie per il domani”, condotta dalla SWG e presentata oggi a Roma con un'iniziativa alla quale hanno preso parte Giuseppe De Rita, segretario generale del CENSIS, Pier Luigi Celli, direttore generale della LUISS "Guido Carli" e Raffaele Bonanni.       
 “L’indagine ci racconta un impegno quotidiano che è fatto di passione e professionalità. Gli insegnanti sono una risorsa straordinaria che, come conferma l’ultimo rapporto OCSE-PISA, è in grado non solo di far funzionare la scuola anche in queste condizioni difficili, ma di migliorarla dal di dentro. Credono in loro stessi, nel rapporto con i giovani e nel ruolo decisivo che il sistema scolastico può e deve svolgere al servizio di un Paese più forte e competitivo”. “Ad una politica sempre meno interprete dei bisogni dell’Italia” dice Scrima “gli insegnanti chiedono rispetto per una funzione che ha perso prestigio sociale e adeguati riconoscimenti per la loro professionalità”. La CISL Scuola rinnova il suo impegno su questi obiettivi e rivendica scelte coraggiose che fino ad oggi sono mancate: si deve investire di più sulla formazione per uscire prima e meglio dalla crisi.


UN PAESE MIGLIORE, LA SCUOLA CI CREDE - RICERCA SWG PER CISLSCUOLA
Lamentano paghe troppo basse, uno scarso riconoscimento sociale e la difficoltà di lavorare con strutture e mezzi inadeguati. Eppure, la maggioranza dei docenti si dice soddisfatta del proprio lavoro e dell’opportunità di rapportarsi ai giovani, sicura delle proprie capacità e pronta ad essere “messa sotto esame”. Malpagati, preoccupati per il proprio futuro e per quello della Scuola, sottovalutati nel loro ruolo sociale e in attesa di una maggiore meritocrazia, ma anche soddisfatti dell’attività che svolgono e felici di poter dialogare con i giovani, contribuendo al loro percorso di crescita. Il mondo della Scuola sta vivendo con lo stesso fiato corto che caratterizza il Paese; il suo destino non può prescindere dal contesto e dal clima sociale. Tra crisi economica e sconvolgimenti politici, tra proteste e istanze di cambiamento sempre più urlate dall’opinione pubblica, l’Italia ha bisogno di ricomporre un puzzle sgretolato, i cui tasselli sembrano essere sempre più lontani; necessita di ritrovare orientamenti perduti e nuovi punti di riferimento. Anche quello della pubblica istruzione è un ambito che deve necessariamente ritrovare senso e prospettiva. Ma come vivono la quotidianità scolastica gli insegnanti? Come si pongono rispetto al presente e che futuro intravedono? Quali sono gli stati d’animo, le attese e le speranze più diffuse? Per rispondere a queste domande, l’istituto di ricerche SWG ha realizzato uno studio molto articolato per conto di CISL Scuola dal titolo “Energie per il domani. La scuola italiana: valori e consapevolezza a servizio dei giovani e del Paese”. La crisi economica che attanaglia da tempo l’Italia di certo non ha risparmiato gli insegnanti. Dilaga il senso di precarietà, e il tema delle scarse retribuzioni pesa non poco sul livello di soddisfazione personale. Decisamente affievolito, inoltre, il riconoscimento sociale tradizionalmente legato alla figura professionale del docente. E poi mancano strumentazioni e strutture adeguate per far funzionare al meglio “la macchina scolastica” . Senza contare che i tagli imposti dalla recente riforma stanno mettendo a repentaglio la qualità dell’offerta formativa e cancellando qualsiasi visione prospettica, soprattutto tra gli insegnanti più giovani. Eppure i docenti non mollano, anzi testimoniano, più di altre categorie professionali, un forte senso di appartenenza, una fiducia di fondo che - nonostante tutto - non se ne va. L’85% degli intervistati si sente orgoglioso e soddisfatto di stare in cattedra. Forti, consapevoli e sicuri di sé e delle proprie capacità, gli insegnanti non temono i giudizi, anzi auspicano l’introduzione di sistemi di valutazione oggettivi e premianti per chi davvero lo merita. Gli insegnanti, infine, sono felici di potersi rapportare alle nuove generazioni, di poter stringere un rapporto stretto con quei giovani verso i quali nutrono diverse perplessità. Agli occhi dei docenti, infatti, i ragazzi di oggi appaiono fragili, più che mai disorientati, scomodi e impacciati nel ruolo di futuri protagonisti dello sviluppo del Paese. Allo stesso tempo, però, la professione di insegnante rappresenta l’occasione per toccare le corde più intime dei giovani, per contribuire in qualche modo alla loro crescita, per far parte del loro percorso di formazione culturale ed umana. Lo studio ha voluto identificare e misurare, attraverso un insieme di percorsi metodologici di natura qualitativa e quantitativa, nella pienezza delle articolazioni territoriali, di genere e generazionali che lo distinguono, i valori di fondo, gli ideali e le aspirazione che contraddistinguono gli insegnanti, operatori e primi attori del sistema scolastico formativo. Il profilo emerso è stato confrontato con le evidenze dell’opinione pubblica italiana al fine di definirne i tratti peculiari: quella degli insegnanti appare come un’immagine per certi versi inaspettata che esprime tutte le potenzialità di un gruppo socio-professionale che, incompreso, trattiene energie e con difficoltà riesce a proiettarsi nel domani.
  (
da CislScuola)

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