In mostra il mecenatismo degli albergatori valdostani. Riscoperta patrimonio culturale
Data: Giovedì, 09 dicembre 2010 ore 17:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Una mostra per indagare un aspetto poco noto del collezionismo in Valle d'Aosta, legato alla nascita dell'industria turistica e allo sviluppo della cultura dell'accoglienza. E' l'esposizione 'La cultura dell'ospitalita'', inaugurata lo scorso 3 dicembre al Museo Archeologico regionale di Aosta e organizzata dall'assessorato regionale Istruzione e Cultura in collaborazione con l'associazione degli Albergatori della Valle d'Aosta (Adava). La mostra vuole illustrare come l'esigenza di ospitalita' evidenziata dai primi viaggiatori sul finire del Settecento sia diventata in Valle d'Aosta il motore per la creazione di strutture ricettive ad opera dei piu' intraprendenti valligiani. Se la domanda iniziale era dovuta alla ricerca di paesaggi incantevoli che facessero dimenticare i disagi da affrontare in quell'epoca per raggiungerli, la richiesta di ospitalita' crebbe con l'offerta di cure termali e trovo' nuova linfa con la nascita e la diffusione dello sci nel secolo appena trascorso. Accanto alle montagne e ai paesaggi incantevoli, la Valle d'Aosta offriva (e offre tuttora) al visitatore numerose e ben conservate vestigia romane, monumenti e opere d'arte. Anche per questa ragione, le strutture ricettive, nel tempo, non si sono limitate a fornire servizi ma hanno cercato di appagare anche l'animo e la sensibilita' degli ospiti attraverso l'arte.

Oltre 80 le opere esposte, tra quadri e sculture, selezionate per la mostra da un'equipe di esperti con la cura di Alessandro Parrella. Il percorso espositivo permette di scoprire il volto artistico di uno dei protagonisti della politica italiana del '900, Amintore Fanfani, accanto ai grandi paesaggisti del tardo Ottocento e ai pittori del Novecento (Mario Sironi, Andrea Tavernier, Alessio Nebbia, Cesare Maggi, Luigi Balzola, Leonardo Roda, Leonardo Bazzaro e Giovanni Giani, e altri). Sono presenti inoltre opere di autori valdostani come Italo Mus, Francesco Nex, Franco Balan, Etto Margueret, Chicco Margaroli, Massimo Sacchetti, Barbara Tutino Elter, Franco Grobberio, Tonino Yaku, Giancarlo Zuppini e Siro Vierin. ''Questa esposizione - dice l'assessore regionale alla Cultura, Laurent Vierin - nasce da un'idea condivisa con l'associazione degli albergatori della Valle d'Aosta e vuole far scoprire un aspetto poco noto del collezionismo della nostra regione, favorendo la fruizione e la valorizzazione del patrimonio artistico locale. Il visitatore potra' cosi' ripercorrere le sale di un albergo ideale e soffermarsi ad ammirare le opere in mostra costituite da una selezione di dipinti e sculture''. La mostra, che restera' aperta sino al 25 aprile 2011, sara' accompagnata da un catalogo-agenda bilingue italiano-francese, che contiene un testo critico di Marco Cuaz. Ingresso 3 euro (2 euro ridotto). (ANSA).

 VALDOSTANI INTERESSATI A RISCOPERTA PATRIMONIO CULTURALE

 ''Le iniziative di valorizzazione finalizzate a promuovere la scoperta del patrimonio storico-artistico presente sul territorio rispondono ad una reale esigenza della comunita', sempre piu' interessata a conoscere la propria cultura e la propria storia''. Non ha dubbi l'assessore alla cultura della Valle d'Aosta, Laurent Vierin, e la sua convinzione trova riscontro nella massiccia affluenza di pubblico (oltre 2.500 persone) al cantiere evento organizzato al Chateau Vallaise d'Arnad, dall'11 al 14 novembre scorsi, nell'ambito dell'iniziativa Chateaux Ouverts.

L'assessore coglie l'occasione per ribadire che ''tali risultati fanno percepire il grande potenziale che il turismo culturale e la valorizzazione dei beni culturali, sui quali stiamo investendo, rappresentano per la nostra regione e ci incoraggiano a lavorare per svilupparlo maggiormente, con l'obiettivo di creare sul territorio, anche in periodi di bassa stagionalita' turistica, le ricadute economiche che da esso ne derivano''.

Per quanto riguarda Arnad, in particolare, ''si e' voluto rendere partecipe la popolazione, sin da subito, di questa acquisizione, dando la possibilita' a tutti di fruire di questo luogo''. ''Il grande interesse manifestato - conclude Vierin - dimostra il forte coinvolgimento della popolazione locale nelle azioni di 'restitution'finalizzate a restituire alla comunita' il patrimonio culturale''. Terminate le opere di restauro, il castello di Arnad avra' una parte museale e una parte commerciale dove valorizzare i prodotti del territorio. (ANSA)

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