Anche Fli ha contribuito allo smantellamento della istruzione
Data: Martedì, 07 dicembre 2010 ore 07:06:22 CET
Argomento: Opinioni


Lettere in redazione
Prendo spunto da  una notizia di agenzia pubblicata dalla redazione Aetnanet.org in data 06/12/2010 ove viene riportata una dichiarazione che il “ FLI rivendica a sé il merito di aver evitato lo smantellamento del nostro sistema di ricerca e di istruzione superiore”.
Questa notizia mi indigna perché  mi risulta che i governi di centro-destra, di cui hanno fatto parte gli uomini del FLI, hanno  governato la scuola e l’università fin dal 1994 per quattro legislature (seppure incompiute) per un totale di 1994 giorni ad oggi, pari a 8 anni e 2 mesi.   Pertanto, all’attuale situazione della scuola e ai tagli dell’istruzione pubblica hanno concorso anche loro.
Il dibattito politico in questi ultimi anni, per quanto riguarda l’istruzione verte su due tematiche precise: la qualità dei risultati dell’istruzione e la relativa spesa eccessiva.
I tagli alla spesa dell’istruzione sono stati motivati, solo a posteriori, adducendo argomenti che possono essere ricondotti alla scarsa efficacia del nostro sistema istruzione. Questa affermazione è parzialmente vera, perché non mancano le sacche di inefficienza. Ma queste devono essere immediatamente individuate  e rimosse dai governi e dagli amministratori all’altezza del ruolo per cui sono stati eletti dai cittadini con atti ordinari, non necessariamente con una riforma che viene definita dagli stessi “epocale”. La ricerca dell’efficienza nella pubblica amministrazione deve essere sempre esercitata, anno per anno, dopo ogni singola azione adottata, attraverso l’analisi della spesa e della sua efficacia nel raggiungimento degli obiettivi programmati.
Sul livello della spesa relativa all’istruzione, nonostante quelle inutili che non producono alcunché, il governo è stato smascherato perché il livello del costo istruzione in Italia non è più basso della media OCSE: l’Italia spende in istruzione il 4,5% contro il 5,7 della media OCSE. Quindi, la risoluzione dei problemi della scuola italiana non può essere ricondotta ai tagli di bilancio, ma ad una riqualificazione della spesa che partendo da una seria analisi dell’universo istruzione Italia, che ancora non ho visto, metta in moto non soltanto il ministro dell’economia, ma anche le parti sociali, le imprese e ovviamente il ministro dell’istruzione per un approccio globale che tenga conto di una competizione ormai universale.
Sacrificare le risorse umane e finanziarie  significa compromettere il futuro dei giovani e quello dell’economia del nostro Paese.

Prof. Silio Greco
siliogreco@alice.it






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