«Lezione di riforma» a fine autogestione
Data: Lunedì, 06 dicembre 2010 ore 16:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


"Mariastella la più bella, ci togli con preludio il diritto allo studio, con la scusa dei tagli mandi bene i tuoi abbagli. Il diritto dello studente non è di rimanere incompetente". Sembra che da alcuni giorni l'attività principale degli studenti non sia più quella di studiare, ma di ingegnarsi nella creazione di slogan e frasi divertenti da dedicare al ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini. Proteste clamorose che hanno coinvolto tutte le scuole e le università italiane si sono registrate in questi ultimi giorni. Anche le scuole acesi si sono unite a questo grido di allarme degli studenti italiani proclamando il loro stato di autogestione. Pare, però, che qualcuno ogni tanto pensi a rimettere gli studenti sulla retta via con esperienze di vita concrete.
Se da un lato si solidarizza con gli studenti, dall'altro si invita loro a dedicarsi più allo studio che alle proteste. E' il caso di Lucia Arcifa, la ricercatrice dell'università di Catania che ieri mattina ha tenuto un incontro con gli studenti del liceo classico "Gulli e Pennisi" di Acireale, i quali hanno concluso proprio ieri la settimana di autogestione.
«Da una parte ho presentato agli studenti la situazione che noi ricercatori stiamo vivendo - ha spiegato Lucia Arcifa - ma dall'altro ho cercato di far capire loro di non farsi strumentalizzare dalle proteste. Il sistema universitario va cambiato, questa è una cosa indubbia. Il problema è di pensare a un'università migliore che possa funzionare al di là della politica».
A distanza di quasi due settimane, passando accanto agli istituti acesi, si vedono ancora le lenzuola bianche con scritte che evocano il loro stato.
«Una volta questa era una scuola, oggi è diventato un orrore», si legge in uno degli striscioni. Ieri sembra essersi concluso un primo ciclo di protesta, ma pare che già da lunedì altre scuole inizieranno la loro agitazione. Ad iniziare l'autogestione erano stati gli studenti del liceo sociopsicopedagogico "Regina Elena" per motivi interni alla scuola. Anche loro, però, seguendo l'input degli altri istituti, avevano proseguito successivamente la protesta occupando il cortile esterno della scuola e organizzando dei gruppi di studio.
A loro si erano uniti i ragazzi dell'Istituto tecnico industriale "Galileo Ferraris". Appena un giorno trascorso e la protesta si era allargata a macchio d'olio coinvolgendo anche gli studenti del liceo classico "Gulli e Pennisi".
Tre in totale gli istituti acesi che hanno mantenuto lo stato di autogestione per un periodo abbastanza lungo e sempre chiaro era stato il loro pensiero: «Noi studenti non possiamo permettere che si giochi sul nostro futuro e dobbiamo gridare il nostro dissenso nei confronti di un ddl che distrugge l'università e la ricerca». Intanto il tam-tam della protesta è approdato anche sui social network, su Facebook in particolar modo, dove si sono costituiti diversi gruppi "contro riforma".
Resta però il messaggio lasciato agli studenti dalla ricercatrice catanese Lucia Arcifa: «Ragazzi studiate per un'università che di anno in anno diventa più selettiva.
Dovete impegnarvi, studiare e pretendere dalla scuola il meglio per un'istruzione che possa farvi avere un bagaglio culturale solido per poter affrontare senza problemi il mondo universitario».

Simona G. Zappalà - La Sicilia del 05 dicembre 2010





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