L'Italia non è un Paese per bambini. Ultimo posto nell'Ocse
Data: Venerdì, 03 dicembre 2010 ore 19:30:00 CET
Argomento: Redazione


L'Italia è all'ultimo posto della classifica dei Paesi Ocse, insieme a Grecia e Stati Uniti, per quanto riguarda il benessere dei bambini. In particolare per la disuguaglianza che i bambini vivono all'interno dei confini nazionali: alcuni restano sempre indietro rispetto alla qualità media della vita dei loro coetanei, hanno più difficilmente accesso all'istruzione, stanno peggio di salute, vivono in povertà. Rispetto alla media dei 24 paesi ricchi dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) dunque, messi a confronto, l'Italia è al penultimo posto davanti all'Ungheria per disuguaglianza di bambini e adolescenti in tema di salute, è al quartultimo posto (seguono Austria, Francia e Belgio) per benessere nell'istruzione e al quintultimo posto (seguono Polonia, Ungheria, Stati Uniti e Slovacchia) per quanto riguarda il benessere materiale.
A fotografare la situazione di un Paese indifferente ai piccoli di età, che "tollera" più degli altri le disuguaglianze e non intraprende azioni efficaci per colmare il divario è il Centro di ricerca Innocenti dell'Unicef di Firenze, istituito nel 1988 per potenziare le capacita' dell'Unicef nell'attivita' di ricerca e che oggi presenta il rapporto "Bambini e adolescenti ai margini. Un quadro comparativo sulla disuguaglianza nel benessere dei bambini nei paesi ricchi".
Lo studio evidenzia che nei Paesi con disuguaglianze più elevate, come appunto l'Italia, i bambini svantaggiati sono a rischio di rimanere al margine nella società in cui vivono e restare lontani dai livelli di benessere normali per il loro Paese.
Sono invece Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi e Svizzera i paesi dove le disparità sono più contenute. "Le politiche economiche e sociali hanno un ruolo importante nel contrastare il rischio di esclusione", sottolinea il rapporto, e questi paesi "suggeriscono il successo delle politiche di equità". Anche se il rapporto mostra che tutti i Paesi hanno aree in cui devono migliorare.
REDDITO. I dati derivano da inchieste e si riferiscono al periodo 2005-2008. L 'analisi delle disuguaglianze di reddito per i bambini si basa sui dati sul reddito disponibile delle famiglie con bambini da 0 a 17 anni (includendo nel reddito i trasferimenti monetari pubblici agli individui e alle famiglie, deducendo le imposte ed applicando fattori di aggiustamento per tener conto delle economie di scala). Ciò premesso, la disuguaglianza di reddito familiare per i bambini registra il valore piu' basso in Norvegia, con i paesi nordici e i Paesi Bassi che occupano sei delle prime otto posizioni. All'altro estremo Italia, Canada, Spagna, Portogallo e Grecia sono i Paesi con i piu' alti livelli di disuguaglianza nel reddito dei bambini.
CONDIZIONI ABITATIVE. Insieme a Ungheria e Stati Uniti, in Italia i bambini svantaggiati vivono in condizioni peggiori rispetto agli standard prevalenti nel loro Paese. In Islanda, Germania e Svizzera gli standard sono molto omogenei e la disuguaglianza abitativa, in termini di spazio disponibile, e' molto contenuta.
RISORSE DI BASE PER L'ISTRUZIONE. Ci si riferisce a studenti di 15 anni e all'accesso a strumenti come dizionari, pc, internet, un luogo silenzioso per studiare. L'Italia si trova in una posizione intermedia, con livelli di disuguaglianza leggermente inferiori alla media Ocse. Danimarca, Svizzera e Paesi Bassi hanno i livelli di disuguaglianza più contenuti. Il divario più grande e' in Grecia, Slovenia, Messico.
BENESSERE NELL'ISTRUZIONE. Si prende a indicatore la competenza in tre ambiti: lettura, matematica e scienza (dati dai test Pisa del 2006). Per competenze in lettura l'Italia e' al 22^ posto su 23 paesi; nella matematica e' 19^ su 24 paesi; nelle scienze e' 16^ su 24. Emerge il profilo della Finlandia, che - evidenziano i ricercatori - combina livelli di medi di eccellenza con alti livelli di equita' distributiva.
SALUTE. Tre gli indicatori: per i problemi di salute (riferiti dagli adolescenti) l'Italia e' al 20^ posto su 24. Paesi Bassi, Austria e Portogallo registrano livelli di disuguaglianze molto contenute, oltre ad avere i livelli mediani di salute migliori.
Anche per la sana alimentazione l'Italia e' tra i paesi con diseguaglianze superiori alla media (18^ posto). Per l'attività fisica intensa - praticata al di fuori della scuola - l'Italia figura al 22° posto della classifica, seguita da Spagna e Francia. (Dire - Redattore Sociale) (da www.dire.it)

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