La Uil: Vanno nominati i direttori scolastici regionali
Data: Venerdì, 03 dicembre 2010 ore 18:05:00 CET
Argomento: Sindacati


Circa un terzo delle regioni italiane è senza direttore scolastico regionale: ne mancano 6..
Le regioni sono: Sicilia, Campana, Umbria, Toscana, Liguria, Abruzzo.
Nella sola regione Campania sono senza ‘governance’ 1.353 scuole, distribuite in oltre 4 mila plessi, quasi un milione di alunni (964.955) nei diversi ordini di scuola, 86 mila insegnanti, 7 mila insegnanti precari , 19 mila Ata e quasi 6 mila Ata precari. (Nella tabella di dettaglio le scuole, gli alunni e il personale nelle sei regioni)
L’assenza di figure apicali di riferimento – hanno ribadito alla Uil – comporta, non soltanto tutti quei ritardi e quei deficit organizzativi che si verificano in ogni struttura organizzata, senza vertice.
Nella scuola, insieme di competenze e funzioni non riconducibile a logiche meramente aziendali, il risultato è quello di lentezze e rinvii che incidono direttamente su aspetti essenziali del sistema di istruzione. (da UilScuola)

">Questi gli esempi concreti riportati dai segretari Uil Scuola:

  • Riforma di secondo grado – sostegno e monitoraggio

  • Sperimentazioni per la valutazione di scuole e docenti

  • Dimensionamento (c’è uno stretto intreccio con le regioni)

  • Formazione iniziale (c’è uno stretto rapporto con le università)

  • Formazione e rapporti con i dirigenti scolastici

  • Gestione del contenzioso

  • Rapporti con le istituzioni regionali e del territorio

Le scuole non possono essere considerate semplicemente come ‘unità amministrative’ – è quanto hanno sottolineato i segretari regionali della Uil Scuola nel corso della conferenza nazionale a Roma.

Il corretto funzionamento delle scuole di una regione richiede attenzione, capacità di rispondere alle esigenze del personale, di famiglie e studenti, utilizzo efficace di strumenti differenziati: dall’edilizia scolastica alla realizzazione di progetti mirati, dal coordinamento di situazioni fra loro eterogenee alla gestione delle risorse.

La conferenza dei segretari regionali ha sollecitato a tali nomine.
(Nella tabella di dettaglio chi deve fare le nomine e in base a quali criteri).
Nella individuazione dei nuovi direttori occorre fare attenzione al rigoroso rispetto delle leggi.
Il punto è che l’iter di legge implica una infinità di timbri e passaggi burocratici, che meriterebbero – a parere della Uil – interventi di forte semplificazione. Secondo l’ordinamento attuale, comunque, e in attesa di procedure auspicabilmente più snelle, sono necessari perché si giunga alla nomina definitiva.

La scuola ha bisogno di essere guidata da persone in grado di saper governare processi complessi, anche in relazione alle modifiche apportate al Titolo V della Costituzione e non ‘super ragionieri’ – ha detto il segretario della Uil scuola, Massimo Di Menna.
Servono persone capaci e di forte autonomia dalla politica, che sappiano rispondere alle complesse esigenze del sistema scolastico e delle sue specificità – ha aggiunto Di Menna – in termini di qualità della scuola, di risultati sul territorio in termini di offerta formativa, di innalzamento degli apprendimenti e non del numero di ‘tagli’ che si è riusciti a fare.



Regioni & personale della scuola

Regioni

Docenti di ruolo

Docenti precari

Personale Ata

Ata precari

Sicilia

72420

8446

18408

4705

Campania

86475

7087

19635

5830

Umbria

9811

1746

2664

1061

Toscana

37434

8587

9459

3985

Liguria

14857

2669

3852

1519

Abruzzo

16301

2089

4228

1712


Regioni – scuole & alunni


Regioni

Scuole

Infanzia

Primaria

I° grado

II° grado

Sicilia

1186

117044

251325

175814

259992

Campania

1353

135562

295184

210783

323426

Umbria

167

19037

36765

23052

36974

Toscana

542

67604

145692

92446

145827

Liguria

216

21099

55368

36903

56319

Abruzzo

274

29112

55172

36813

60624


Nomine & criteri


Chi nomina i direttori  regionali


I posti sono conferiti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca (ai sensi dall'articolo 3, comma 147, legge n. 350 del 2003)
 

I criteri di nomina

 
Si tiene conto, in relazione alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi prefissati ed alla complessità della struttura interessata, delle attitudini e delle capacità professionali del singolo dirigente, dei risultati conseguiti in precedenza nell'amministrazione di appartenenza e della relativa valutazione, delle specifiche competenze organizzative possedute, nonché delle esperienze di direzione eventualmente maturate all'estero, presso il settore privato o presso altre amministrazioni pubbliche, purché attinenti al conferimento dell'incarico. (art. 40 D.Lgs n. 150/2009).
 









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