Al Cepu regali di fine legislatura. Soldi come alle private
Data: Mercoledì, 01 dicembre 2010 ore 22:05:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Il "trota" del Cepu si chiama Pietro, figlio di Francesco Polidori, umbro 62enne che in materia di «meritocrazia» ne sa una più del diavolo. In uno spot pubblicitario il "trota" in questione appare affiancato al premio Nobel Carlo Rubbia perché, grazie all'università telematica che con la ministra Gelmini ha fatto bingo, ha sostenuto «9 esami in un anno». Mr. Cepu, il padre, ci ha costruito un impero con la scuola recupero esami che oggi conta 120 sedi in tutta Italia ma soprattutto un vero e proprio ateneo telematico, l'E-Campus, spuntato fuori nel 2006 dal cilindro dell'allora ministro Letizia Moratti, e, unico caso in Italia, autorizzato contro il parere del Cun e del Cnvsu (consigli nazionali universitari e per la valutazione), mentre tutti erano alle prese con gli ultimi scampoli dello scorso governo Berlusconi. (da Il Manifesto di Eleonora Martini)
Deve essere un momento propizio per Francesco Polidori, il fine legislatura, perché anche ora la ministra Mariastella, tra un colpo vero ai diritti e uno finto alla parentopoli universitaria, ha deciso di premiare il fondatore del Gruppo Cepu che comprende anche la Scuola Radio Elettra, gli Istituti Callegari, L'Accademia del lusso (scuola italiana di moda con sedi perfino a Mumbay), la Glo School per l'inglese, l'Ateneo Formass, e altre aziende. E con lui le altre 12 università telematiche nostrane, una specialità tutta italica perché nel resto d'Europa la formazione a distanza non fa business a sé ma è uno degli strumenti usati dagli atenei.
Qui la contestata "riforma" universitaria non c'entra nulla; il cavallo di troia è un decreto di programmazione amministrativo, inviato il 27 ottobre ai rettori della Crui e al Cnsvu per il parere di competenza, che per entrare in vigore non ha bisogno di passare per il parlamento. La norma trasforma le «università non statali telematiche esistenti in università non statali (non telematiche), su proposta delle università interessate, che preveda l'erogazione di almeno la metà della propria offerta formativa con modalità tradizionale o mista». Con l'E-Campus, che annovera tra i suoi docenti migliori Marcello Dell'Utri, il Cepu è pronto a ricevere i finanziamenti, appena incrementati di 25 milioni di euro dalla "legge di stabilità", esattamente al pari della Bocconi, della Luiss o della Cattolica, degli atenei privati cioè di maggiore prestigio. Una norma che in Aula, e nel Paese, non sarebbe mai stata discussa se non fosse stato per il deputato Pd Walter Tocci che ieri, pretestuosamente ha presentato un emendamento ad un articolo del ddl non particolarmente incisivo ma che gli ha dato l'occasione di chiedere pubblicamente alla ministra Gelmini il ritiro del decreto in cambio del ritiro dell'emendamento. Senza ovviamente ricevere alcuna risposta. «Era l'unico modo per portare in Parlamento la questione che non avrebbe mai dovuto essere normata solo attraverso un atto amministrativo», racconta Tocci.
D'altra parte i rapporti tra Mr. Cepu (amico, secondo la rivista on-line Campus, anche di Antonio Di Pietro che nel suo hotel di Borgo San Sepolcro ha fondato l'Idv) e il Pdl sono da tempo molto buoni tanto che l'uomo si è permesso di suggerire al Cavaliere (come racconta in un'intervista al Giornale) in una cena con Meloni, Brambilla e Verdini un nuovo modello di partito «meritocratico», denominato da lui stesso «di vicinato», basato sulla vendita porta a porta: un modello che «premia con crediti di impegno civile» i presidenti di circolo Pdl più attivi. E sì che Berlusconi aveva già ricambiato la gentilezza inaugurando l'anno accademico proprio (e solo) nella sede del Cepu dove ha insistito sull'importanza del valore legale della laurea, senza il quale a nulla servirebbero i diplomifici.

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