Il Merito. Progetto sperimentale rivolto ai singoli insegnanti
Data: Sabato, 27 novembre 2010 ore 10:20:00 CET
Argomento: Redazione


Il Ministro Gelmini promette alle scuole migliori assegnazioni supplementari per 70.000 euro in più e ai professori più meritevoli la quattordicesima: ma in che consiste questa novità che lo stesso Ministro ha definito “storica”? Ai docenti particolarmente meritevoli sarà assegnato un premio pari ad una mensilità di stipendio. Agli istituti migliori un premio fino ad un massimo di 70 mila euro. Lo scorso febbraio il ministro Gelmini ha istituito un Comitato Tecnico Scientifico (CTS) che ha l’obiettivo di proporre l’istituzione di un sistema nazionale di valutazione e di miglioramento della didattica. Il Comitato ha proposto al ministro due progetti sperimentali: uno per la valutazione delle scuole, l’altro per i docenti. Entrambi i progetti saranno attivati nel corrente anno scolastico. Progetto sperimentale per la valutazione delle scuole.
Il progetto sarà proposto a tutte le scuole medie delle province di Pisa e Siracusa.
Le scuole saranno valutate prendendo in considerazione il livello di miglioramento degli apprendimenti degli studenti, individuato attraverso i test INVALSI e una serie di indicatori (rapporto scuola-famiglia, rapporto scuola-territorio, gestione delle risorse, livelli di abbandono…) verificati da un team di osservatori esterni composto da un ispettore e da due esperti indipendenti che, al termine delle attività, proporranno una relazione complessiva. Sulla base dei risultati ottenuti sarà formulata da una Commissione tecnica regionale una graduatoria finale.
Alle scuole che si collocheranno nella fascia più alta sarà assegnato un premio (fino ad un massimo di 70mila euro) da destinare esclusivamente al personale effettivamente impiegato nell’istituto durante il periodo di sperimentazione.
Contemporaneamente sarà avviato un monitoraggio sull’intera sperimentazione per analizzare i cambiamenti nelle scuole a seguito dell’introduzione dei meccanismi di valutazione.
Progetto sperimentale per premiare i docenti migliori
Il secondo progetto mira a individuare metodi e criteri per premiare gli insegnanti che si distinguono per le capacità e la professionalità dimostrate.
La sperimentazione riguarderà i docenti delle scuole di due città, Torino e Napoli.
In ogni scuola sarà costituito un “nucleo” composto dal Dirigente, da due docenti eletti dal Collegio dei docenti e dal presidente del Consiglio di Istituto in qualità di osservatore. Il “nucleo” avrà il compito di valutare i docenti che hanno aderito volontariamente alla sperimentazione. La valutazione farà riferimento a due elementi: curriculum vitae e documento di valutazione.
Il nucleo dovrà considerare i risultati d’indagini realizzate per rilevare l’apprezzamento dei docenti da parte dei genitori e degli studenti. L’utilizzo d’indicatori dell’apprezzamento da parte di genitori e studenti costituisce un elemento qualificante della sperimenta-zione, rende la valutazione più completa, significativa e soprattutto non autoreferenziale.
Gli insegnanti meritevoli saranno individuati e premiati entro aprile/maggio 2011.
Una quota del 30% consentirà, inoltre, di rafforzare l’azione dell’INVALSI ed estendere ad altre materie e livelli scolastici l’utilizzo di test per la valutazione degli apprendimenti.
Riteniamo che la proposta del Ministro sia meritevole di riflessione, e per certi versi anche apprezzabile quando propone che a valutare i docenti sia una struttura di valutazione interna alle scuole, ma riteniamo di dover avanzare delle proposte:
Non è necessario creare un nuovo organismo per valutare l’operato dei docenti, esiste già il Comitato di Valutazione e potrebbe essere incaricato di questo importante compito.
Il concetto di “Premio”, andrebbe sostituito con quello di “Carriera” e con interventi strutturali. Il disegno di legge “Aprea” aveva una sua organicità, mentre l’intervento del Ministro sembra non affrontare la complessità della funzione docente.
Attribuire valore determinante, per il riconoscimento di risorse economiche supplementari, al risultato raggiunto nelle prove INVALSI relative ai livelli di apprendimento degli allievi, può costituire un limite. Infatti non è possibile mettere sullo stesso piano scuole di periferia con studenti difficili e scuole “bene” con allievi provenienti da famiglie di elevato reddito e contesto culturale.
Il metodo di “sperimentare la valutazione”, è già fallito con la sperimentazione della valutazione dei dirigenti scolastici, valutazione che era pur obbligatoria secondo contratto, e che avrebbe dovuto dar luogo a incentivazioni di carriera. Lo stipendio lordo di un preside è di 4.905,65 euro e il netto di 2.789,81 euro, con un complesso di trattenute pari a 2.115,84 euro: quindi un costo del lavoro del 43% e quindi con un costo del lavoro non in linea con la media europea.
Le scuole in Italia sono 10.000. Coinvolgere nella valutazione 20 scuole d’Italia dà il senso di un’operazione poco seria. Se il ministro non ha i soldi per premiare il merito lo dica pure, ma eviti di creare illusioni e provocare contestazioni pericolose sul nulla. Oggi le scuole hanno ben altro cui pensare: non sono in condizione di garantire l’igiene dei locali per mancanza di bidelli e non possono assicurare le ore di lezione per mancanza di fondi per le supplenze e di regole semplici per gli incarichi temporanei. La dichiarazione del Ministro: “È un giorno storico perché s’inizia a valutare”, lascia increduli perché premiare 20 scuole su 10.000 non significa assolutamente nulla, soprattutto perché il MIUR non appare in grado di operare nel settore dei concorsi e dell’arruolamento del personale, né di mettere un po’ d’ordine nel caos dei privilegi sindacali e in quello dei permessi, degli esoneri, dei comandi e delle utilizzazioni.
Né ci convince aver ripristinato gli scatti di anzianità, che altro non sono che un cedimento alle peggiori pressioni sindacali che vogliono incentivi a pioggia e slegati dall’impegno.
La realtà che il Ministro cerca di nascondere è il basso livello degli stipendi dei docenti italiani, ben al di sotto della media OCSE e europea, che sotto ci permettiamo di documentare:
Remunerazione degli insegnanti - OCDE TABLEAU X2.6c.
Salario dopo 15 anni di anzianità per il 1° ciclo della secondaria
Germania    44.989,00
Scozia     42.324,00
Giappone    42.017,00
Inghilterra    38.487,00
Spagna    36.514,00
Stati Uniti    36.077,00
Media OCSE    35.403,00
Media UE    35.276,00
Finlandia    33.504,00
Francia    29.609,00
Italia    28.023,00
Svezia    27.731,00
Grecia    27.603,00
Se il Ministro vuole valorizzare il personale più impegnato, capace e preparato, si confronti con le associazioni di Scuole e coinvolga tutte le 10.000 scuole statali in un vero progetto di valorizzazione del merito.

La redazione, asasisicilia@alice.it



IL PROGETTO SPERIMENTALE

È recentissima, appena del 18 Novembre, la notizia che il Ministero, in via sperimentale, attiverà quest’anno una procedura di valutazione dei docenti, al fine di individuare quelli bravi e meritevoli e quindi gratificarli con un riconoscimento economico aggiuntivo pari a una mensilità di stipendio. Tale progetto sperimentale si riferisce esclusivamente ai docenti che operano in due città, Torino e Napoli ed è annunciato in contemporanea ad un altro progetto che ha come destinatari, non singoli operatori ma, le istituzioni scolastiche, nello specifico, quelle delle provincie di Pisa e di Siracusa, che saranno graduate in rapporto al livello di competenze degli studenti che le frequentano, con una procedura di valutazione che sarà messa a punto dall’INVALSI e determinerà quali sono le scuole virtuose alle quali assegnare il premio finale. (fino a 70.000,00 Euro).
I premi dei due concorsi saranno liquidati “entro Aprile-Maggio 2011”. La notizia non è contenuta in atti ufficiali del MIUR, ma è pubblicata sul sito del Ministero in un comunicato stampa. Insomma, semplicemente un annuncio, com’è ormai d’uso, dato in pasto ai media, all’opinione pubblica, agli addetti ai lavori, “per vedere l’effetto che fa”.
Il comunicato contiene anche una dichiarazione del Ministro: “È un giorno storico - ha dichiarato il Ministro Maria Stella Gelmini - Finalmente s’inizia a valutare i professori e le scuole su base meritocratica. Premi dunque ai migliori e non soldi legati solo all’anzianità di carriera…”
Dopo la riforma epocale, ora la data storica dei premi ai migliori!
I media, ovviamente, hanno fatto da cassa di risonanza del comunicato e, il giorno dopo, tutti i giornali e tutte le televisioni hanno annunciato, urbi et orbi, la giornata storica nella quale, in questi tempi di difficoltà economiche, erano promessi premi in denaro per scuole e professori, a condizione che dimostrassero di essere bravi e meritevoli.
Sono state anche rilasciate dichiarazioni, in interviste effettuate fra gli addetti ai lavori, più o meno del seguente tenore: si conclude il tempo dei soldi a pioggia e parte la fase del riconoscimento del merito.
Sia chiaro! Un sistema di valutazione del lavoro delle scuole e degli insegnanti (non solo degli insegnanti!) non può che essere auspicabile e condivisibile, per la semplice ragione, come è stato detto, che ciò che non è mai valutato finisce col non avere alcun valore. Attenti alla problematica della valutazione, diversi Ministri prima della Gelmini, come Luigi Berlinguer e Letizia Moratti hanno posto in essere importanti tentativi di introdurre nel sistema scolastico strumenti per la valutazione dei Capi d’Istituto, da estendere, successivamente, a tutto il personale.
Molti colleghi ricorderanno i 144 punti da ‘conquistare’ (12 punti per ciascuna delle 12 schede valutative) ai tempi del tentativo del Ministro Berlinguer; quando invece fu la volta del Ministro Moratti, il Progetto era sperimentale, riguardava ancora i Capi d’Istituto, divenuti intanto Dirigenti scolastici e prevedeva l’adesione libera e volontaria dei Dirigenti. Io stesso decisi di aderire al progetto e chiesi di essere valutato, al fine di agevolare la sperimentazione e dare un mio personale contributo per l’introduzione generalizzata e, a regime, della valutazione degli operatori del sistema scolastico.
I tentativi appena ricordati rimasero purtroppo tentativi, ma caratterizzarono profondamente la cultura nuova che si andava determinando nelle scuole e posero in evidenza non solo la necessità della valutazione del lavoro delle scuole ma anche la complessità delle problematiche che richiedevano, sicuramente, approfondimenti epistemologici e studi prudenti.
Su questo terreno culturale s’innesta il tentativo della Gelmini e, ovviamente, in chiave di continuità. Altro che data storica quella del giorno del suo comunicato stampa! Si tratta della data del probabile avvio di un altro tentativo e, con l’aria che, nella fase attuale, tira per il Governo, non è da escludere che anche questo rimanga un tentativo. E la scuola continuerà ad aspettare, chissà per quanto, le riforme, quelle vere e necessarie.
Risulta utile, comunque, qualche considerazione di merito, su quello che il Ministro Gelmini ha ritenuto di annunciare col comunicato del 18 Novembre.
Una prima riflessione va fatta sull’annunciata sperimentazione rivolta ai docenti delle città di Torino e Napoli, quella della mensilità in più, per intenderci.
Per giudicare chi fra i docenti risulti bravo e meritevole, è previsto un comitato composto dal Dirigente scolastico, da due insegnanti eletti dal Collegio dei Docenti e dal Presidente del Consiglio d’Istituto, in qualità di osservatore. E se i docenti eletti dal Collegio si candidassero per essere valutati? E perché non dovrebbero o non potrebbero proporsi? Si potrebbe rispondere: si scelgono due insegnanti fra quelli che non si candidano. Ma chi sono quelli che non si candidano? Insegnanti tanto bravi e superiori da “snobbare” il confronto con gli altri? Insegnanti ai quali non importa niente della mensilità offerta dalla Gelmini? Insegnanti che oppongono un rifiuto ‘culturale’ all’idea della corsa a ostacoli fra colleghi? Insegnanti che non si collocano fra i bravi e meritevoli e non riconoscono a se stessi tali qualità, che, invece, dovrebbero valutare negli altri? In tutte le ipotesi, credo ci siano le premesse per creare nelle scuole un gran “casino”!
Ci sono poi gli indicatori. Fra questi, uno è il così detto indice di gradimento degli studenti e dei genitori, da monitorare periodicamente con apposite schede. Posto che funzioni, siamo sicuri che i docenti più graditi a studenti e genitori, siano proprio i più bravi? È tutto da dimostrare, di questi tempi. In ogni caso, altro materiale capace di innescare nuove incomprensioni e sicuramente gravi conflittualità.
Insomma il progetto parte male ed è probabile che non abbia alcun futuro.
Diversa e, in qualche modo inquietante, la riflessione sulla sperimentazione rivolta alle scuole nelle provincie di Pisa e Siracusa, quella dei settantamila euro. Non sarà questo il primo passo verso l’abolizione del fondo d’Istituto e, in conseguenza, della cancellazione dei contratti di sede e della scomparsa delle Rappresentanze Sindacali Unitarie?
Riflettiamo dunque con assoluta attenzione, perché, ultimamente, alla Scuola non sono mancate le sorprese e quasi mai sono state gradevoli.





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